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I Golden Hind ci raccontano il loro nuovo singolo “Hypno Girl” – vampiri, relazioni tossiche e rock and roll

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É disponibile da martedì 15 aprile 2025 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo dei Golden Hind. Un nuovo intenso capitolo dal titolo “Hypno-Girl“, un racconto di un’attrazione fatale, una relazione che consuma, che ipnotizza fino a svuotare chi ne cade vittima. Il brano, che anticipa l’album di debutto di prossima uscita, utilizza la figura di un vampiro come metafora di un amore tossico, un legame in cui si finisce per cedere completamente, perdendo pezzi di sé, senza più distinguere il piacere dalla dipendenza, la passione dalla distruzione.

Il sound è un perfetto specchio di questa ambiguità: chitarre vibranti e synth magnetici avvolgono l’ascoltatore in un’atmosfera sospesa tra desiderio e pericolo. La voce attraversa melodie seducenti e taglienti, proprio come la relazione di cui parla il testo: un gioco di seduzione e manipolazione in cui il protagonista sa di perdersi, eppure non riesce a resistere. Hypno-Girl” è la colonna sonora di chi ha amato troppo, di chi si è lasciato trascinare oltre il punto di non ritorno, di chi si è ritrovato a guardarsi allo specchio senza più riconoscersi.

Li abbiamo intervistati a riguardo, e ci hanno raccontato la genesi di un brano che, ne siamo sicuri, avremmo voluto avere da adolescenti, per sopravvivere alla nostra prima cotta, per una vampiro compagno di classe.

Avete mai paura che l’utilizzo della lingua inglese possa penalizzarvi? Avete mai fatto delle analisi di mercato riguardo prima di iniziare questo progetto?

Per il mercato italiano sì, ci sta già penalizzando. Usiamo l’inglese perché non vogliamo chiuderci nessuna porta: il nostro obiettivo è funzionare soprattutto all’estero, non rimanere confinati nella penisola.

E come mai avete scelto proprio il nome “Golden Hind”? Vi ricordate ancora quali altri nomi erano papabili per voi? Qualche rimpianto?

Abbiamo scelto “Golden Hind” dopo un mese di ricerche estenuanti. La Golden Hind (in italiano “Cerva d’Oro”) era una nave pirata inglese comandata da Francis Drake. L’abbiamo scelto perché per noi essere una band è come far parte di una ciurma: ognuno ha un ruolo preciso, e con la propria personalità e carattere completa il progetto. Inoltre, la Cerva d’Oro è anche un simbolo di buon auspicio.

Che cosa avete capito grazie alla vostra esperienza all’estero? Lì le cose funzionano davvero in modo diverso rispetto a qui?

Abbiamo imparato moltissimo. Una cosa evidente è che c’è tanta competizione, con artisti davvero forti.
All’estero le cose funzionano diversamente, soprattutto per quanto riguarda la lingua. In Germania, per esempio, anche se canti in inglese e non in tedesco, se sei valido vieni comunque preso in considerazione. Qui in Italia, invece, è molto più difficile, quasi impossibile.
Anche il modo in cui si vive la musica è diverso: c’è molta più condivisione. È normale trovarsi a suonare con persone che non hai mai visto prima, mentre qui spesso si tende a rimanere chiusi nella propria stanza o studio a suonare da soli.

E quali sono le vostre ambizioni più alte come Golden Hind?

Il nostro sogno è riuscire a far arrivare la nostra musica a quante più persone possibili – anche per questo cantiamo in inglese. Un bel tour europeo, e poi mondiale, sarebbe meraviglioso. Un’altra grande ambizione è fare un concerto con un’orchestra, con i nostri brani riarrangiati: mamma mia, che emozione sarebbe!
Per quanto riguarda il lato musicale, questo è il nostro focus, ma stiamo anche lavorando per diversificare il progetto Golden Hind in altri ambiti… magari ve ne parleremo più avanti.

Quali sono le vostre esperienze musicali precedenti? Chi eravate insomma prima dei Golden Hind? Avete anche altri progetti musicali paralleli?

Prima dei Golden Hind, tutti e tre avevamo altri progetti: chi con altre band, chi da solista. Ora però il focus principale è Golden Hind.
Giordan (il cantante) ha sempre scritto musica, ha avuto un periodo da DJ per poi tornare a comporre per il suo progetto solista. Nel 2020 ha incontrato Simone (batterista), e si sono legati molto collaborando in un altro progetto, che ha poi portato alla nascita dei Golden Hind.
Simone ha iniziato fin da piccolo a suonare la batteria in varie band, per poi evolversi anche come compositore.
Ivan KP ha militato in diverse band come chitarrista e cantante, fino a concentrarsi sul suo progetto solista. Quando Giordan e Simone gli hanno proposto di unirsi ai Golden Hind, ha accettato con entusiasmo.

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