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Osvaldo si racconta: dal folk salentino all’indie. Leggi l’intervista

“L’unica speranza è quella di riprendersi ciò che fa stare bene.”

Intervista a cura di Angela Ieriti

Osvaldo Greco, in arte Osvaldo è un cantautore salentino classe 1990. In occasione dell’uscita del suo ultimo singolo Tramonti sul Mare per URLO RECORDS, lo abbiamo intervistato.

Ciao Osvaldo! Incominciamo l’intervista con una domanda che riguarda le tue origini. Tu sei di Lecce, giusto? Raccontaci quanto le tue origini salentine abbiano influenzato fino ad ora il tuo modo di scrivere e la tua passione per la musica.

Ciao a tutti! Si, sono di Lecce, esattamente di Veglie ed è questo il posto dove nasce la mia passione per la musica. Ho iniziato a suonare la chitarra da piccolo e la mia prima canzone l’ho scritta quando avevo 15 anni. Fortunatamente sono cresciuto in un posto meraviglioso dove, da ragazzi passavamo le nostre estati al mare e ci bastava una chitarra e un falò per sentirci felici. Un posto che mi ha sempre ispirato nella scrittura e continua a farlo.

La tua ultima canzone “Tramonti sul Mare” parla del tuo mare? Qual è il rapporto con la tua terra?

No, non parla del mare. Racconta della ricerca di qualcuno o qualcosa a cui tieni davvero e che per cause avverse scappa, ti sfugge dalle mani, dalla tua vita. L’unica speranza è quella di riprendersi ciò che fa stare bene.

La pizzica e la taranta ti piacciono? Secondo te è giusto portare avanti la tradizione di questa tipologia di musica nel mondo?

Si, sono un amante della musica folk in generale. Per tanti anni ho fatto parte di un progetto di musica popolare salentina ed è stata un’esperienza che mi ha insegnato molto, soprattutto su come instaurare un buon rapporto con il pubblico mentre si è sul palco. Le tradizioni sono una cosa che ci caratterizzano e ci fanno sentire unici, quindi credo che non ci sia niente di sbagliato nel portarle avanti nel tempo e nel mondo.

Sei laureato in infermieristica. C’è stato qualche momento particolare della tua vita che ti ha fatto scegliere la carriera da musicista invece di quella da infermiere?

Fare l’infermiere è molto gratificante ed è una cosa che mi è sempre piaciuto fare. Circa un anno fa, mi sono accorto che tutto questo mi allontanava dalla passione per la musica. Non è stato semplice ma ho dovuto scegliere la strada giusta per me. Cosi sono ritornato alle mie canzoni.

Le tue canzoni sono molto in linea con la musica che sta andando di moda adesso tra i giovani. Cosa pensi della musica indie?

Sin da ragazzo ho sempre ascoltato musica indie. Avevo un debole per i Verdena, gli Afterhours, i Marlene Kuntz. Col passare degli anni, le sonorità e i nomi sono cambiati, ma credo non sia cambiato il concetto di questo genere e cioè, di essere liberi artisticamente. Un tempo era visto come un genere di nicchia, mentre adesso possiamo dire che è diventato molto più “popolare”. Questo è un punto a nostro favore.

Spulciando su internet abbiamo visto che hai fatto parte del cast di “INVOLONTARIO”, una serie andata in onda su MTV prodotta da Officinr Buone, un’associazione che noi di Tutti Giù Parterre abbiamo già avuto modo di conoscere (leggi qui). Raccontaci di questa esperienza.

E’ stata un’esperienza bellissima , perché mi ha dato la possibilità di portare la mia musica in ospedale e di conoscere persone fantastiche, che da anni si impegnano per portare avanti un progetto di volontariato come quello di Officine Buone.

Progetti futuri? Puoi anticiparci qualcosa?

Insieme alla mia band stiamo lavorando su un album che uscirà nel prossimo autunno.

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