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Quando ho incontrato TGP: 7mbre

“Un misto tra nostalgia e voglia di ricominciare, che è un po’ lo spirito che seguono i testi delle nostre canzoni.”

Intervista a cura di Giorgia Groccia

I 7mbre sono un gruppo musicale pop elettronico con influenze rock. Lo stile musicale del gruppo ha subito sostanziali modifiche in base al cambio di formazione, che si stabilizza nel 2019 con Sara Focaracci (autrice, cantante e tastierista), Simone Gabrielli (chitarrista) e Davide Scivoli (bassista), tre ragazzi di Nepi che vivono immersi nella natura, ma a due passi dalla capitale.

Barche è il titolo del nuovo singolo dei 7mbre, disponibile in streaming su Spotify e tutti i digital store dal 31 gennaio. Il brano è stato accompagnato da un video ufficiale diretto da Diego Ferri.

La barchetta di carta è un simbolo: una cosa semplice da realizzare, eppure da piccoli ci sembrava chissà cosa, come anche scoppiare petardi o scavalcare cancelli.

Ogni verso porta con sé una riflessione in tempo reale tra passato e presente: “corrono stanchi sopra i petardi” (infanzia); “corrono stanchi sui loro sbagli” (vita adulta).

Barche non è altro che un percorso di vita, soprattutto di crescita, raccontato in maniera super ironica; è come un bambino che diventa uomo, è trasformazione e cambiamento, ma con una risata in mezzo.

 

 

 

Il nome d’arte è quasi una conditio sine qua non nel panorama musicale attuale: che cosa significa per voi 7mbre?

SARA: Una serie di coincidenze diciamo… il progetto nasce a settembre, quando ci si trova davanti all’estate che finisce ma fa ancora caldo, le vacanze sono finite e ricominciano gli impegni, un misto tra nostalgia e voglia di ricominciare che è un po’ lo spirito che seguono i testi delle nostre canzoni.
Poi sono profondamente legata a questo numero che da più o meno tutta la vita mi perseguita. Per tutti questi motivi nasce 7mbre.

 

“Barche” è il titolo del vostro nuovo singolo, una cosa semplice da realizzare quando eravamo bambini, qual era il vostro gioco preferito?

SARA: A 4 anni ho iniziato a giocare a calcio, per me esisteva solo quello da bambina.

SIMONE: Quando ero piccolo giocavo spesso con la Play Station e con i pupazzetti di Dragon Ball.

DAVIDE: Sembrerà strano, ma da bambino trovavo divertentissimo fare barchette e aeroplanini di carta.

 

La canzone viaggia tra presente e passato delineando quello che è un percorso fatto di crescita e cambiamenti. Come vi siete conosciuti?

SARA: Una mia carissima amica d’infanzia è la cugina di Simone, ci siamo conosciuti tramite lei. La prima volta che ci siamo visti abbiamo condiviso una serata in un pub (io con una band e lui con la sua). Davide l’ho conosciuto al liceo, eravamo in classe insieme e forse non ci siamo mai scambiati più di due parole (risata). Poi tramite una nota festa del nostro paese ci siamo ritrovati nel “gruppo dei tamburini” e da lì qualche parola ce la siamo scambiata, fino all’entrata ufficiale nei 7mbre.

SIMONE: Sara era un’amica di mia cugina e ci siamo conosciuti per questo. Davide invece l’ho conosciuto quando è entrato a far parte del gruppo.

DAVIDE: Come ha già detto Sara, io e lei ci siamo ritrovati dopo diversi anni dalla fine del liceo, durante il quale non avevamo legato molto, e abbiamo scoperto che tutto sommato andavamo d’accordo (risata). Una volta entrato nei 7mbre ho conosciuto anche Simone.

 

 

Nel 2019 avete iniziato il vostro percorso artistico con Romolo Dischi e avete pubblicato il singolo “Pendolari”. Voi abitate nella provincia romana, che rapporto avete con la capitale?

SARA: Io ho un debole per la capitale, ho fatto e tutt’ora faccio la pendolare. Penso che in generale sia una città che offre molte possibilità, ma non nego che sono anche molto legata alla tranquillità che ritrovo quando torno a casa al mio paese.

SIMONE: Purtroppo non mi capita molto spesso di andarci. Quando ci vado lo faccio per lavoro o per suonare.

DAVIDE: Pur essendo nato a Roma non ci ho mai vissuto e non mi sento di considerarla come “casa”. Tuttavia è una bellissima città, perfetta quando si vuole staccare un po’ dalla tranquillità del paesino, che a volte può essere davvero monotona. Per ovvi motivi, però, per il momento ce la facciamo andar bene!

 

Quando butterete fuori un nuovo singolo e potete già anticiparci qualcosa?

SARA: In questo momento è importante restare a casa, ma ci auguriamo di poterlo fare presto!

 

Quali sono i vostri artisti di riferimento e i vostri album preferiti da cui traete ispirazione?

SARA: Lumineers, Mumford & sons, Bon Iver, ma anche Lucio Battisti, Niccolò Fabi, Vasco Brondi, Motta, e sono un’appassionata di musica elettronica.

SIMONE: I miei artisti di riferimento sono principalmente i Pink Floyd e traggo molta ispirazione dai loro primi album (Ummagumma, Meddle, Obscured By Clouds, The Dark Side Of The Moon ecc). Poi ci sono anche altri artisti come Radiohead, U2, Alice in Chains ecc.

DAVIDE: Ho gusti musicali molto vari: tra i miei preferiti ci sono i Muse, sia per le tematiche trattate nelle loro canzoni sia per il loro modo di far convivere rock ed elettronica, ma anche Twenty One Pilots, Green Day, Negrita, Stromae, Arctic Monkeys, Billie Eilish e vari cantautori italiani, i preferiti dei miei genitori (Lucio Battisti su tutti).

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