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EDY in concerto al Monk. Live report

Le tante variazioni di un artista moderno

Live report a cura di Giorgia Groccia

Il 2 giugno a Roma -e non solo- si aspetta l’estate, il Monk si scalda e RadioRock si fa sentire con una domenica -stranamente- soleggiata e dedicata alla musica.

La vera guest indiscussa dell’evento richiama un eco che rimbomba forte tra le pareti del locale, inondato per l’occasione da una prorompente illuminazione verde acido che cela tra i suoi raggi radioattivi un artista dalle tante sfumature: EDY. All’anagrafe Alessio Edy Grasso è compositore, autore, musicista e produttore. Nato a Milano e cresciuto a Catania, attualmente vive a Roma.

Sin dal 1990, quando fonda i Marketa, scrive, produce e suona la propria musica. Colleziona successi costruendo, tassello per volta, una carriera di tutto rispetto e degna di nota. Sin dal lontano ’96 con i Youth Against Fascism -poi diventati Jasminshock– agli Ultravixen, trio Avant-Punk, al suo primo disco da solista, Variazioni per Goodfellas. Sul palco del Monk, EDY, suona il suo personalissimo concetto di pop d’autore, destreggiandosi tra sintetizzatori e chitarre distorte, tra il synth-pop e il rock psichedelico che ha, se non altro, costituito l’impalcatura che predomina il passato e lo stile dell’artista. Al suo fianco la fedelissima band composta da Gianluca De Rubertis (Il Genio) al piano e ai cori, Sebastiano Forte alle chitarre e ai cori, Tommaso Calamita al basso e Carmelo di Paola alla batteria.

Il live incomincia e prende piede con una scarica energetica non indifferente: risuonano imponenti Fai Quello che Vuoi e Lento ma Forte, per poi passare al singolo di punta dell’album, la splendida La Casa di Barbie, brano che, oltre ad aver suggerito un merchandising decisamente accattivante, è riuscito ad esprimere, con particolare focus nei riguardi dell’universo femminile, un concetto ben più universale, una campana di cristallo fragilissima in cui vengono raccolte le insicurezze, l’instabilità, la tenerezza, gli occhi lucidi e le passioni. Si passa ad Immobile e Come un Flash, brano dal sound e dalle fattezze piacevolmente arcaiche, un richiamo velato alla madre patria Sicilia, intonata con l’ospite d’onore Ester Pantano, performer, attrice e cantante.

Si passa nuovamente alle chitarre distorte con Reazioni, Necessario, introdotta da parole forti da parte del cantautore che si immola contro l’immobilità, dicendo che la Sicilia “è una terra abituata ad abbassare le corna, dove anche i miglior preferiscono aspettare”, ricollegandosi con un amabile file rouge a Drama, inno all’autodeterminazione. Se Questo è un Uomo, la resa in musica di Primo Levi, attualissima, resta uno dei momenti più alti del live. Tra sperimentazione e poesia, EDY dimostra di possedere non solo una buona penna, osservabile in tutto il resto dell’album, ma anche doti interpretative viscerali e toccanti. Dulcis in fundo Milano Pastis, la costruzione di un brano tramite la narrativa di un libro, V Catania e Faccia di Luna.

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