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Tutto Molto Bello. Ma alcune cose di più!

Che sarebbe stato difficile, difficilissimo, fare meglio della serata inaugurale con Iosonouncane, lo avevamo detto subito. E infatti il sabato di Tutto Molto Bello 2017 non è stato meglio del venerdì. Ma è stato diverso.

CHI ERA SOLO A UN CONCERTO – Intanto c’è da fare una primissima distinzione, tra chi ha assistito a più serate e chi solo ad una. Non è infatti assolutamente strano che tantissimi dei presenti abbiano presenziato ad uno solo dei grandi concerti in programma tra venerdì, sabato ed anche domenica (noi eravamo assenti l’ultimo giorno. Mea culpa, ma il lavoro, quello che occupa il tempo dal lunedì al venerdì e mi permette di avere ancora uno stipendio da spendere in trasferte per i concerti, pretendeva il suo tributo).
Primo perché farsi tre giorni di festival, a meno di non essere domiciliati a Bologna o zone limitrofe, non è impresa economica per tutti.
Secondo, perché Iosonouncane, Colombre, Giorgio Poi, Altre di B e Coez, non è che siano tutti così assimilabili tra loro ed è facile che un fan del primo ad esempio, non si strappi le vesti per l’ultimo e viceversa.
Ecco, questa categoria di spettatori del Tutto Molto Bello 2017, per cause di forza maggiore, non ha vissuto la differenza tra le giornate e sicuramente è tornata a casa con il ricordo di un grandissimo concerto, quale che sia stato non importa.

Jacopo Icani, Iosonouncane (La Torre)

Jacopo Icani, Iosonouncane (La Torre)

CHI C’ERA VENERDÌ E SABATO – Appartengo a questo gruppo e devo dire che la differenza si è sentita tutta. Ovvio, entrano in gioco i gusti personali e sulla magnificenza del live di Iosonouncane mi ero già espresso (qui, se a qualche sciagurato dovesse interessare), ma al di là dei pareri, è la proposta musicale dei vari protagonisti ad essere diversissima l’una dall’altra ed imparagonabile.
Chi c’era sia venerdì che sabato però, non potrà negare che il secondo giorno, sia stato, se non meglio, almeno diverso, fermo restando anche la partenza del torneo di calcio a 5 tra squadre di addetti ai lavori, impreziosito dalla presenza del team catalano del Primavera Sound, vestito di tutto punto con i completi ufficiali del FCB Barcelona, con cui non poteva che vincere la competizione, come poi avvenuto. Innegabilmente più ricco il sabato, almeno dal punto di vista della varietà offerta: dalle 18 (più o meno, anche Bologna è Italia per quanto riguarda gli orari dei live) sul palco del Lokomotiv si sono susseguiti Halfalib (progetto di Marco Giudici, già bassista degli Any Other) con le sue atmosfere sognanti di morbidi suoni sperimentali, ed i fiorentini Sex Pizzul, un nome che è tutto un programma, con il richiamo al punk dei Sex Pistols ed il mondo del calcio anni ’90 di Bruno Pizzul, loro tutt’altro che morbidi.

I CONCERTI DEL SABATO –  Ingresso “Up to you” (offerta libera) e nessun pit foto messo a disposizione degli accreditati (per la gioia della nostra Mattia La Torre, come e più dei suoi colleghi “incarognita” in transenna con macchine, obiettivi, attrezzatura varia, imbragature e coltello tra i denti). Per primo Colombre, al secolo Giovanni Imparato, che con il suo progetto solista (lui era già voce, chitarra ed autore dei Chewingum) ed il suo primo album Pulviscolo, si è imposto come una delle migliori rivelazioni della stagione indie appena trascorsa. Dopo Giorgio Poi, anche lui solista esordiente dopo i trascorsi da Vadoinmessico (la cui proposta non è però prettamente orientata al mercato italiano) ed anche lui, forse più del primo, salito subito sulle cime più alte del gradimento indie-pop dei giovani (e non) cuoricini italiani.
Due live di indiscutibile qualità, basti vedere i visi estasiati dei (ma soprattutto delle) giovani fan attorno ad un meno estasiato ma comunque canticchiante sottoscritto (ma solo per gusto personale, ci mancherebbe).

Giacomo Gelati, Altre di B (La Torre)

ALTRE DI B – Sottoscritto che invece è sobbalzato quando si è acceso il “play” degli Altre di B. Testi in inglese, sound decisamente più punk-rock se pure con l’ausilio di suoni elettronici, richiami al mondo dello sport “quello bello di una volta”, o quello di nicchia, quello che ai notiziari passava per ultimo, di quelle partite di Serie B che non rientravano nella schedina del Totocalcio (le altre di B appunto). Un’energia contagiosa, una sensazione di simpatia a pelle,  sudore, divertimento e genuinità.
Tutto fantastico, ma da dove arrivano questi baldi giovani? Perché hanno suonato per ultimi come chi rappresenta il clou della serata se io prima di allora li avevo poco più che sentiti nominare?
Presto detto: evidentemente gli organizzatori di Tutto Molto Bello la sanno molto ma molto più lunga del sottoscritto di cui sopra, visto che Altre di B, bolognesi capitanati da Giacomo Gelati (anche lui, come il solito sottoscritto, giornalista sportivo, probabilmente più bravo), da anni va in giro per l’Europa ed il mondo suonando su palchi come Ypsigrock, Sziget Festival, Primavera Sound, SXSW (di Austin, Texas) e chi più ne ha più ne metta. Roba da vergognarsi di averli scoperti solo ora insomma, ma una sveglia necessaria per ricordarsi che guardare solo nei nostri confini, anche quando si tratta di artisti italianissimi, risulta davvero limitante. Rimedierò, promesso. Nel frattempo ho acquistato la maglietta di Miranda!, in attesa di poter acquistare il disco in uscita in autunno.
Colpo di fulmine!

OMOSUMO – Hanno chiuso la serata di live del sabato con una potentissima esibizione sul palco del Lokomotiv. Il trio siculo che non ti aspetti, elettronica violentissima supportata da un basso a dir poco forte ed una voce che lascia il segno, hanno riempito la sala del club bolognese di spettatori letteralmente rapiti dal loro sound dirompente.

DOMENICA, COEZ – Non ero presente come detto e non si può certo dire che il pop rappato di Coez sia il genere che più mi solletichi i timpani, ma cosa dire di uno che è al quarto disco in studio ed ha inanellato l’ennesimo sold-out e che, probabilmente, anche stavolta “ha fatto un casino”? Fenomeno!
Inoltre il pomeriggio di domenica, oltre alla finalissima del torneo, ha offerto i live di Tobjah, Nuju e soprattutto (sempre per il gusto del sottoscritto), Le Capre a Sonagli. Peccato vero esserseli persi.

CHI C’È STATO VENERDÌ, SABATO E DOMENICA – Niente, beati loro…

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