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Quando ho incontrato TGP: Adelasia

“Controcorrente”, un brano onesto tagliente e tinto d’avorio.

Intervista a cura di Giorgia Groccia

Venerdì 13 Marzo, dopo un breve periodo di assenza dalla scena indipendente capitolina, è uscito su tutti i digital store Controcorrente, il nuovo singolo della cantautrice Adelasia, prodotto da Pietro Paroletti per Sbaglio Dischi.

Adelasia, cantautrice eclettica e poliedrica racconta così il suo singolo: «Controcorrente è un inno alla speranza. Non mi ha mai spaventata pensare al futuro. Ho fame di sapere dove la vita mi porterà. Ultimamente però quando accendo la televisione sono pervasa da un senso di sconforto, si parla della fine del pianeta, della disoccupazione, dell’assenza di un futuro per le nuove generazioni, sempre più povere, avvelenate e sterili. Ho iniziato ad avere paura e questa paura mi bloccava e giustificava la mia fissità, poi – continua Adelasia – ho capito che non aveva senso questa mia reazione ed ho scritto Controcorrente,….. perché solo pensando controcorrente, hai speranza e si può cambiare il corso delle cose».

Possiamo certamente affermare che il brano ha l’immenso potere di picchiare forte in testa con la delicatezza e il candore che contraddistinguono la voce e la penna della cantautrice. Un brano onesto, tagliente e, al tempo stesso, tinto d’avorio.

 

 

Abbiamo chiacchierato con lei, eccone il risultato:

 

Da cosa nasce il tuo ultimo singolo, “Controcorrente”?

Da un pensiero avuto una mattina a luglio. Dopo aver letto un articolo che parlava di “futuro negato ai giovani”, mi sentivo demoralizzata e impaurita. Ho sentito il desiderio di scrivere perchè ho pensato che demoralizzarsi fosse l’errore più grave che potessi fare. Sono sempre stata curiosa di sapere cosa ci riserva il futuro e non voglio cominciare a credere che sarà tutto nero, altrimenti niente avrebbe più senso e rimarremmo immobilizzati in un presente sterile. La paura deve solo spingerci a dare il meglio, a cambiare il corso delle cose, non deve frenarci.

 

In questo brano tratti argomenti delicati con una spiccata positività; è una qualità che ti contraddistingue? Come pensi si possa arginare la negatività che ci pervade attraverso i media?

Vedo sempre il bello in tutto e in tutti, non per ingenuità, piuttosto perché, affrontando la vita con positività, l’ambiente circostante per ora mi ha risposto con positività ed è una tendenza che non voglio invertire. Riguardo ai media bisogna intanto essere consapevoli che il linguaggio giornalistico usa toni sensazionalistici per attirare i lettori, quindi filtrare le informazioni senza farsi prendere dal panico è essenziale, e poi agire dove possibile per migliorare la situazione, per disinnescare determinati meccanismi distruttivi.

 

 

Dopo un periodo di silenzio, cosa spinge un artista a pubblicare un nuovo brano? Escludendo le esigenze discografiche ovviamente.

Il desiderio che gli altri capiscano chi sei, la curiosità di vedere come reagiranno. In parte anche il desiderio di auto celebrazione. Tra i miei primi due singoli e questo ultimo è passato quasi un anno perché sono cambiata in questi mesi e volevo lavorare alle nuove canzoni in modo diverso, volevo che fossero una testimonianza della mia evoluzione.

Quali sono i tuoi tre album prediletti e perché?

Bon Iver, Bon Iver il secondo album dei Bon Iver perché è il disco che mi ha più emozionata in vita mia. E’ grazie a questo disco che ho iniziato a studiare chitarra.

Prendere e Lasciare di Francesco De Gregori perché è il disco della mia infanzia, la cassetta che ascoltavo in macchina durante i viaggi.

Masterpiece dei Big Thief perché Adrianne Lenker (la frontwoman del gruppo) ha la voce più espressiva, avvolgente, dolce che io abbia mai sentito.

Progetti futuri?

Far uscire il disco ma il futuro in questo periodo è più incerto del solito e non so bene come affrontare la situazione. Spero che finisca tutto presto e spero ne usciremo più forti, uniti e consapevoli di prima.

CORAGGIO!

Grazie a tutti <3

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