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L’ultima messa dell’Infedele: Colapesce ai Magazzini Generali

L’ultima messa dell’infedele Colapesce ai Magazzini Generali

Report a cura di Davide Lucarelli

Foto di Claire Foundling

A volte succede: si inizia dalla fine. Ed è così che, dopo varie vicissitudini, il mio primo concerto di Colapesce coincide proprio con l’ultimo del lunghissimo Infedele Tour. Partito a gennaio, il giro di celebrazioni infedeli si è concluso proprio dove tutto è iniziato: ai Magazzini Generali di Milano. Ad aprire il live c’è Any Other, al secolo Adele Nigro, che, oltre ad aver accompagnato Colapesce alla chitarra e al sax in tutto il tour, si diletta a far sentire le sue canzoni country folk in giro per l’Italia e per l’Europa. Voce magnifica, chitarrista stupenda.

 

Foto di Claire Foundling

 

Dopo pochi minuti dal suo commiato, inizia il concerto, un concerto ricco di ospiti e di sorprese. I musicisti sono vestiti da preti e Colapesce sale sul palco con tunica, paramenti e con la maschera da pesce spada che l’ha accompagnato in tutta Italia in questi mesi. Si parte con Pantalica, come se immediatamente Lorenzo volesse accoglierci a casa sua, tra i sentieri e la vegetazione siciliana, fra i fiori di cardo amaro che grattano le caviglie. Il primo ospite è Francesco Di Bella (ex 24 Grana) che scatena il parterre con un duetto “Totale”. La festa prosegue con qualche brano tratto da Infedele e alla fine di Maometto a Milano ecco che vediamo comparire il secondo ospite, Roy Paci, che conclude il brano con un assolo di tromba post jazz da mancamento.

 

 

 

Dopo qualche altro brano, ecco il terzo invitato alla messa laica del parroco più infedele della musica italiana. È Rachele Bastreghi (Baustelle) con cui canta Segnali di Vita di Battiato (suo conterraneo ed ispiratore) e Satellite. La voce di Rachele tocca il cuore, come al solito, ma si poteva sicuramente fare qualcosina di meglio in termini di composizione della performance, soprattutto perché entrambi i brani lo meritavano. Il cantautore siracusano continua la sua celebrazione profana passando a consegnare la particola (sì, avete letto bene) a musicisti e prime file del parterre. Non si può dire che non si facciano le cose per bene. Il quarto ed ultimo ospite arriva sul palco con Roy Paci ed è Andrea Appino ( The Zen Circus). Propongono La Canzone dell’Amore Perduto di De Andrè seguita da “Il Fuoco in una Stanza” degli Zen Circus. Entrambe le esibizioni sono memorabili.

 

 

Sarà che ho un debole per il maestro Paci (non si era capito eh?). Si prosegue con Restiamo in casa, Maledetti Italiani e S’Illumina. Prima dell’ultimo brano, Colapesce brucia la scaletta. La malinconia che accompagna la fine di una bella avventura inizia a farsi sentire e diventa palpabile quando risuonano le ultime note. È il momento dei saluti, ma Lorenzo, con gli occhi lucidi, quasi bisbiglia: “Ve ne faccio un’altra!”. In realtà ne fa altre due. Oasi e Bogotà, chitarra e voce, sono davvero le ultime del tour. Ma ora la tristezza è passata. C’è posto solo per l’orgoglio, l’attesa e la trepidazione per il prossimo disco, per i prossimi concerti.

 

Intanto vi lasciamo qui un estratto dal live dal nostro canale Youtube.

 

 

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