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Torna La Scala Shepard con la release di “Bersagli” a Largo Venue

“Si torna a casa per festeggiare in famiglia”

Live report a cura di Giorgia Groccia

Quattro giovani promesse si aggirano nei meandri dell’Auditorium Parco Della Musica a Roma. Si tratta de La Scala Shepard, band romana che fa parte a tutti gli effetti della fetta di scena indie più interessante, meno commerciale, su cui sicuramente c’è da scommettere.

Esordivo cosi il 29 maggio 2018, a pochi giorni di distanza dal promettente live che preannunciava un album in lavorazione, tanta forza di volontà e i diversi sogni trascinati fuori dai cassetti, pronti ad essere realizzati tutti escluso nessuno.

 

Credits: Daniele L. Bianchi

 

Oggi, a quasi due anni di distanza, e a una settimana circa dalla Release di Bersagli, avvenuta il 18 gennaio 2020 sotto il cielo di Largo Venue, posso affermare con certezza di non essermi sbagliata affatto. L’album che, nel 2018, era ancora in fase embrionale, viene preannunciato per la prima volta live tra le mura di Radio Rock, con un set ridotto e lista su invito, qualche mese fa, e già così i brani eccedevano e sprigionavano un’energia diversa, matura, non indifferente, un nuovo abito pop rock, sonorità elettriche e controverse, un viaggio nei meandri di una mente squisitamente complessa.

Il 18 gennaio il set è completo e la band è spoglia esclusivamente da ogni tipo di barriera tra sé e il pubblico.

Più di due anni passati ad ascoltare, provare, registrare, buttare e ricominciare. Entusiasmo misto ad amarezza, una manciata di canzoni. Quasi due anni lontani dai palchi di Roma, dall’ultima apparizione lampo all’Auditorium nel maggio 2018.” Scrive la Scala per annunciare il live, e ancora “si torna a casa per festeggiare in famiglia con un abbraccio lungo una notte, fortissimo e appiccicaticcio, per curarci dall’ansia di questi tempi detestabili. Come ogni festa avremo degli amici a noi cari sul palco”, e gli amici non tardano ad arrivare. Il primo a calcare il mastodontico palcoscenico è Jacopo Castagna, meglio noto come Lelarve, artista con lettera maiuscola e testi degni di una scuola cantautorale ormai estinta, il quale porta con sé un acustic set semplice e deciso: riempie e scalda il pubblico, preannunciando, con un carico di energia non indifferente, una notte davvero speciale. Quando vi è amore vero che intercorre tra artisti che ripongono stima reciproca il risultato diventa palpabile e commovente, questo sicuramente è uno di quei casi in cui diviene utile ribadirlo; di amore ce n’è tanto, il pubblico continua ad aumentare e il live prende forma con il primo singolo fuori dopo il lungo silenzio, ovvero l’energica ballata rock intitolata Potesse Esplodere Questa Città, proseguendo con Un Giro di Giostra e Paranoia, fuori, con un videoclip visual estremamente allegorico, soltanto pochissimi giorni prima.

 

Credits: Danilo D’Auria

 

Susseguono Caduta Libera, Dall’Altra Parte, e Ho Visto la Madonna, brano de Lelarve che per l’occasione invade piacevolmente il palco insieme a Francesco Gambini alle tastiere, ex componente de Il Branco, per costituire un momento intimo, una patina di eccitazione e magia necessarie a rendere il tutto davvero completo, una commozione condivisa e condivisibile; gli ingredienti? Il cuore e le mani per farlo suonare, gli occhi lucidi, il parterre in fiamme. Il 18 gennaio era tutto perfettamente al proprio legittimo posto.

Il live prosegue con Via Dupré, A Tasche Vuote, Capolavoro. Le sorprese non sembrano cessare con l’arrivo sul palco di un ospite davvero speciale, usualmente circondato dagli altri Ministri ma eccezionalmente solo. Divi, amico intimo della band, canta e festeggia il gran successo de La Scala Shepard regalando al pubblico due brani: Gli Alberi, tratto da FUORI (2010) e la traccia numero due di Bersagli, ovvero Camera con Vista. Si prosegue con Groove 2, prima di una breve pausa che preannuncia Un’Altra Ninna Nanna e Poche Idee Ma Confuse, tracce appartenenti all’ep del 2015, Di Passaggio, e ri- arrangiate in chiave rock per l’occasione. Bersagli chiude apparentemente la scaletta che riprende a suonare poco dopo con il bis di Potesse Esplodere Questa Città, accompagnato da sentiti ringraziamenti, un Largo Venue in festa, gli amici, i fan, i perfetti sconosciuti sotto palco con le mani al cielo e, soprattutto, la testa leggera.

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