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Quando ho incontrato TGP: Ecklettica

“La canzone rimanda alle atmosfere estive,  alle serate senza fine , ai postumi della hangover.”

Intervista a cura di Giorgia Groccia

Da venerdì 12 giugno disponibile in digital download, sulle piattaforme streaming e in rotazione radiofonica “UNA VITA STRONZA”, il nuovo singolo della band romana ECKLETTICA.

 

 

Un brano in bilico precario su se stesso con un’unica certezza: il divertimento. Noi abbiamo chiacchierato con la band, eccone il risultato:

 

Com’è nato il brano “Una vita stronza”? 

Una vita stronza è nata durante un week end di scrittura tra Jimmy (cantante) e Matteo (chitarrista). Un riff ci frullava per la testa e tra una risata e una birra , le parole sono venute da se. La canzone rimanda alle  atmosfere estive,  alle serate senza fine , ai postumi della hangover; come  “Un’ Eterna Domenica” fatta di divertimenti che lascia comunque un velo di malinconia. I protagonisti del testo infatti, non sono altro che lo specchio della nostra generazione. noi siamo la generazione del precariato, del vorrei ma non posso, che vede il divertimento come unica via di fuga .

 

Quali variazioni a livello di sound ha subito il vostro progetto? 

Inizialmente ci siamo scazzottati abbastanza. Siamo 4 persone che vengono da 4 generi differenti ma che avevano in comune la frizzantezza del “Pop”. Nelle  nostre prime produzioni avevamo un impronta Pop Rock con presenza di chitarre distorte e fill infiniti di batteria. Il singolo ” La Volta Giusta”  ha  rappresentato per noi  la fine di un idea di musica per la nascita di qualcosa di nuovo. Siamo usciti dalla nostra comfort zone, sperimentando sonorità più sintetiche ( elettronica anni 80, New Wave ) e piu vicini all’ Itpop.

 

 

Come vi dividete il lavoro di gruppo? Chi scrive e chi si occupa dell’arrangiamento, melodia e armonia? 

I principali autori di testi degli Ecklettica sono Jimmy (cantante) e Matteo (chitarrista).

I brani vengono proposti chitarra e voce o piano e voce. L’empatia è l’elemento base in questa fase della produzione, da vita vera e propria al pezzo. Nella fase di arrangiamento  si comincia a ragionare per immagini il brano trasformando i suoni in emozioni .

 

Se doveste scegliere un libro e un film da associare al brano, quali scegliereste? 

Abbiamo pensato subito a “IL BAR SOTTO IL MARE”, di Stefano Benni, per lo spirito goliardico del libro e per l’unicità di ogni storia dove la vivacità di ogni personaggio tinge ogni volta di un colore diverso l’atmosfera. Per quanto riguarda il film “PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS”, un viaggio in cui sai come parti ma non sai come tornerai e soprattuto se tornerai.

 

Progetti per futuro?

Prevediamo l’uscita di un terzo singolo in autunno con l’idea e la voglia di tornare il più presto possibile sul palco.

In generale, il nostro atteggiamento al riguardo è di ragionare al presente, costruire passo dopo passo il nostro percorso lavorando minuziosamente ad ogni dettaglio per arrivare ad una consapevolezza artistica consolidata.

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