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Flavia Zanasi: titoli di coda è il nuovo singolo – talenti dal web

Titoli di Coda è il nuovo singolo di Flavia Zanasi, leggi qui l’intervista e guarda il video.

 

Intervista a cura di Emanuela Mereu

Flavia Zanasi nasce a Roma nel 1988. Da sempre circondata dalla musica, inizia a suonare la chitarra a 8 anni, proseguendo con lo studio del canto e del pianoforte più avanti. Inizia a insegnare canto a 24 anni mentre studia alla facoltà di architettura e, dopo la laurea, decide di dedicarsi unicamente alla musica, da sempre la sua più grande passione. Dopo alcune esperienze con band della sua città, con cui suona cover funky/soul, decide di tirare fuori dal cassetto i suoi versi, tenuti nascosti per un po’, e inizia così a dar luce al suo progetto originale interamente scritto da lei, suonando in diversi locali romani, accompagnata dalla sua tastiera. A ottobre 2019 esce il video anteprima, in versione acustica, di “Mi sveglio”, che precede i lavori successivi.

Scrive Titoli di coda nell’estate del 2018 e decide di suonarla in acustico, così come l’ha scritta, nelle diverse serate romane a cui partecipa, per poi iniziare a lavorare in studio successivamente.
Il pezzo racchiude al suo interno suoni provenienti dalle sue maggiori influenze musicali: il risultato è infatti l’unione di beat r’n’b, atmosfere soul/gospel e suoni elettronici, tutte presenze fondamentali per l’artista.
Lo stile dell’artista è, infatti, il risultato degli innumerevoli ascolti fatti negli anni, che vedono nei suoi arrangiamenti componenti soul, elettroniche e cantautorali, grazie all’amore per Lauryn Hill, per il soul degli anni ’60, i suoni degli anni ’70 e ’80, l’enorme passione per i Radiohed e per il più recente James Blake, fino ad arrivare ad artisti italiani come Battiato e Carmen Consoli, solo per citarne alcuni.
Al momento l’artista sta lavorando al suo disco di esordio, lavoro nato da un’esigenza profonda, da un richiamo al risveglio e dall’urgenza di portare alla luce le esperienze raccolte negli anni.

Il brano Titoli di Coda esce ufficialmente l’8 maggio su tutte le piattaforme digitali. L’uscita del singolo, scritto da Flavia Zanasi e prodotto da Angelo Scogno per Sonusfactor, è accompagnata dal videoclip diretto da Amir RA e prodotto in collaborazione con Walestudio.
Al momento l’artista sta lavorando al suo disco di esordio, lavoro nato da un’esigenza profonda, da un richiamo al risveglio e dall’urgenza di portare alla luce le esperienze raccolte negli anni.

 

Leggi qui l’intervista:

Ciao Flavia, grazie per raccontarti ai nostri microfoni! Raccontaci un po’ come nasce il tuo progetto musicale.

Ciao, grazie a voi! Scrivo da quando ho potuto farlo, sin dall’infanzia la scrittura è sempre stata un’urgenza per me, una presenza costante nella mia vita, fino a oggi. Prima erano i diari, le poesie, poi sono arrivate le canzoni. Le prime canzoni risalgono ad anni fa ma, per una serie di motivi, le ho tenute nascoste fino a quando non ho capito che quell’urgenza non riuscivo più a contenerla. Iniziava ad essere evidente ai miei occhi, quanto fosse importante che io le condividessi con l’esterno, e così ho deciso di iniziare a costruire il mio progetto musicale, unendo alla scrittura il mio grande amore per la musica e la voce.

Quali stili musicali o artisti influenzano la tua musica?

Ho moltissime influenze. C’è da un lato il soul e l’R’n’B, generi molto amati da me: Lauryn Hill è stata una delle mie muse ispiratrici sin da quando ero piccola, insieme a Otis Redding, Dinah Washington, Etta James ecc.. Sempre nell’infanzia ho conosciuto i Beatles, grazie ai quali ho conosciuto un vastissimo mondo di melodie e armonie meravigliose. In adolescenza sono arrivati i Radiohead con la loro elettronica, band a cui sono molto legata e a cui devo tanto della mia voglia di sperimentazione continua. Negli anni mi sono poi appassionata moltissimo al progressive rock (Genesis, Yes, Pink Floyd…), alla New Wave, ai grandi artisti come Elton John, David Bowie, Tori Amos e Alanis Morissette. Il tutto sempre accompagnato dal cantautorato italiano di artisti quali Lucio Dalla, Battiato e Carmen Consoli per citarne solo alcuni.

 

Titoli Di coda è il tuo nuovo brano, che però è nato parecchio tempo prima della sua ufficiale pubblicazione. Parlaci dei retroscena di questo brano.

Ho scritto Titoli di coda qualche tempo fa, inizialmente pianoforte e voce, ma ho da subito cercato di farmi un’idea di arrangiamento con programmi come Garage Band e Logic. Il pezzo già dal principio era carico di idee e suggestioni (vi riconoscevo, infatti, in alcuni passaggi, un misto di soul anni ’60 e canzone italiana alla Gino Paoli), quindi ho avuto bisogno di suonarlo più volte in acustico live, per poter capire quale fosse la sua giusta direzione in termini di produzione. Quando sono entrata al Sonusfactor, dove attualmente sto lavorando ai miei pezzi insieme al mio produttore Angelo Scogno, c’è voluto del tempo per far combaciare tutte le parti: era necessario trovare la vera anima della canzone. Poi un pomeriggio è arrivato quel momento, così ho deciso che Titoli di coda era pronta a vedere la luce.

 

Ascoltalo qui su Spotify:

 

Stai scrivendo un album, vuoi darci qualche spoiler in anteprima?

E’ una serie di canzoni che parlano di risveglio, di rinascita, di libertà. Sono canzoni che ho scritto e sto scrivendo in questi tempi e che racchiudono le esperienze che ho fatto negli anni, positive e negative. Purtroppo il momento che abbiamo attraversato ha rallentato il lavoro di tutti, e avendo dovuto interrompere per un attimo la produzione, è più difficile fare previsioni sulle prossime uscite. Mi sto comunque rimettendo a lavoro e spero di poter presto annunciare nuove uscite.

Il video che hai pubblicato è molto cinematografico, quindi ti chiediamo: ti sei ispirata a qualche film?

Il video è stato scritto e diretto da Amir RA, regista con cui ho avuto il grande piacere di lavorare. Dopo aver discusso dei significati del pezzo, lui ha ideato le magiche scene del video piene di originalità e suggestioni, ispirandosi in particolare a tre film: Vertigo di Alfred Hitchcock, Dolls di Takeshi Kitano, Seven di David FIncher.

 

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