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Tiamo e la sua “Poesia” – Leggi l’intervista

“Poesia nasce da un momento di crisi. Mi ero persa in un mare di opinioni distruttive di persone misere. Non mi rendevo conto che quello che sembrava un oceano era in realtà un bicchiere d’acqua e potevo bermelo”.

“POESIA” è il titolo del nuovo singolo di TIAMO, nome d’arte di Lucia Alli, cantautrice milanese. Una poesia che nasce e cresce in nome di una rinascita e di un messaggio positivo, che TIAMO vuole diffondere prima di tutto per se stessa e poi per chi avrà voglia di ascoltarla.

Il brano, scritto e prodotto da TIAMO, GIORGIO GIARGIA e PLETTRO, è accompagnato da un video particolarmente scenografico, in cui la cantante è in primissimo piano, come in un’affermazione di personalità, decisa e incontrovertibile.

Leggi l’intervista.

Ciao Lucia, ci racconti chi è Tiamo?

Penso che questa, per qualsiasi persona a cui venga posta, sia la domanda più difficile. Mi piacerebbe poter rispondere che Tiamo è solo una cantante, ma mi occupo anche di altro. Vivo a Legnano e lavoro come educatrice professionale. La musica ha sempre fatto parte della mia vita, ho studiato canto per tanti anni e sto alimentando questa passione con le mie canzoni.

Quali sono le caratteristiche principali del tuo progetto musicale?

Questo progetto nasce con l’idea di possedere forti connotati pop. Fino ad ora le mie sono state canzoni per ballare e far ballare, ma con contenuti che richiamano temi che mi stanno molto a cuore, come la forza delle donne e la mancanza di prospettive che la mia generazione sta sperimentando.

Come nasce il tuo nuovo brano, “Poesia”?

“Poesia” è stata una rinascita. L’ho scritta per parlare del coraggio che mi è servito per tagliare dalla mia vita alcune relazioni. Per un lungo periodo mi ero persa in una spirale di negatività che si autoalimentava. È stato solo quando ho capito quanto fosse importante la mia serenità che ho dato una svolta e ricominciato a respirare. È una canzone che parla di me, ma sono sicura che potrà essere d’ispirazione anche per altri. Dopo la pubblicazione mi è stato chiesto di poter inviare la canzone ad un reparto pediatrico dove sono ricoverate, di anoressia nervosa, alcune giovani donne. Il pensiero che queste ragazze possano sentirsi come “una cazzo di aquila” mi riempie di gioia. 

Dici che il brano nasce da una situazione di crisi. Sei fra quelli che scrivono canzoni in particolare quando le cose non vanno bene?

Come diceva Morgan, le crisi sono un eccesso di lucidità ed è chiaro che per questo venga più spontaneo scrivere quando se ne sta attraversando una. Detto questo, la musica ha un’innegabile effetto catartico ed è forse per questo che è stata creata. Credo però che le mie canzoni abbiano anche una parte molto divertente e non siano solo dramma. Per fare un’altra citazione di uno che non ha bisogno di presentazioni: “dal letame nascono i fiori”. 

Che progetti hai per la fine del ’22?

Non so se pubblicherò nuova musica entro fine anno ma ovviamente sto già lavorando ad altre canzoni. Cerco anche uno Chalet per capodanno, se qualcuno avesse idee può scrivermi su Instagram.

 

 

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