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TgP incontra i Martìri: a cavallo tra l’itpop e un sound tutto da scoprire

– di Giorgia Groccia –

Il progetto Martìri nasce a cavallo tra il 2017 e il 2018 da Ivan Boison e Filippo Pianosi dopo anni di concerti pop/punk con i Feelbacks, gruppo che vede coinvolti gli stessi ragazzi sul palco, ed un album uscito nel 2016 dal titolo “Welcome to my world”. Il duo abbandona le sonorità taglienti del rock per dedicarsi in toto ad un sono meno aggressivo ma altrettanto efficace. Dopo il successo de Il tuo compleanno, il primo singolo dei Martìri che ha portato il progetto emergente prodotto da Francesco Tosoni, per l’etichetta Noise Symphony Music, a suonare in molte manifestazioni estive della Capitale con grande riscontro di pubblico, esce a fine 2018 “Le Sei”, secondo singolo che consacra e permette ufficialmente al duo di raggiungere enormi risultati live e su tutte le piattaforme digitali. La loro musica è un bel connubio tra semplicità, sound pop ricercato e testi che parlano chiaro senza troppi giri di parole. Un bellissimo sodalizio artistico che promette tanto e bene. Noi di TGP abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con i Martìri in occasione della loro partecipazione al contest IT’S UP 2U!

Raccontateci il vostro sodalizio artistico. Come, quando e perché avete deciso di diventare un duo?
Ci siamo conosciuti suonando insieme in una band pop punk, i Feelbacks. Entrambi avevamo l’idea di fare anche altro, in italiano. Ci siamo iniziati a vedere varie volte e le idee di uno legavano bene con quelle dell’altro. Appena abbiamo avuto un buon numero di pezzi siamo usciti allo scoperto.

Come vi organizzate per scrivere i brani?
Solitamente si parte da Filippo che butta giù una melodia e un testo a cui poi Ivan aggiunge la musica e l’arrangiamento. Ma non è uno schema fisso, può capitare che si parta da una produzione di Ivan o che magari una canzone la scriviamo insieme dall’inizio.

I vostri primi due singoli sono parecchio diversi tra loro ma trattano certamente tematiche analoghe. Da cosa traete spunto per scrivere di sentimenti?
Semplicemente veniamo ispirati da cosa ci succede. Scrivere ci aiuta ad andare avanti, lasciando un segno di quello che è stato, per non scordarlo.

 

 

Quali sono i vostri retaggi musicali?
Siamo entrambi cresciuti a pane e Blink-182. Il pop punk è il genere che ci ha fatto incontrare, quindi ovviamente è l’influenza più grossa. Diventando più grandi abbiamo esplorato anche altri generi, ad esempio Ivan con l’alternative e l’elettronica e Filippo con lo space-rock, producendo anche un EP emo-pop in acustico da solista.

Chi sono oggi i Martìri e chi sono Ivan e Filippo invece?
I Martìri sono due ragazzi con un sogno e una passione molto forti. Ivan e Filippo sono le stesse persone che vivono la loro vita e la trasferiscono dentro questo progetto. Ogni sentimento o pensiero è racchiuso nei Martìri per noi. Inoltre siamo entrambi dei dottori laureati! A Ivan non è bastata una laurea in architettura e ne sta prendendo un’altra in tecnico del suono. Filippo è un economista sotto copertura con la passione del management musicale.

Come mai avete deciso di partecipare ad un contest come It’s Up 2U!?
It’s Up 2U è una realtà fantastica e non ci abbiamo pensato due volte prima di partecipare. Le serate sono sempre divertenti, con una formula molto interessante e crediamo sia davvero un’ottima occasione per band e artisti per farsi conoscere. Il Largo Venue poi, come location, è una garanzia.

Cosa vi aspettate da questo 2019? Quali sono i progetti futuri imminenti?
Attualmente siamo in studio per registrare il nostro terzo singolo. Pensiamo di portarlo in giro quest’estate per poi tornare e iniziare a lavorare all’album o ad un EP.

Quali sono i tre album che vi hanno cambiato la vita?
Blink-182 – Enema of The State
Twenty One Pilots – Blurryface
Angels & Airwaves – LOVE pt. 1 & 2.

Le Sei è un brano simbolico che raffigura il capolinea di una storia? Ci raccontate la genesi del pezzo? 
Non parla esattamente del capolinea, ma di come ti accorgi che stai arrivando al capolinea e non sai bene come evitare che questo accada. Puoi solo ripensare alle cose belle che sono successe e continuare a fare ciò che già facevi: dare tutto. Entrambi abbiamo vissuto questa sensazione e l’abbiamo impressa in questo pezzo.

 

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