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Post Ascolto: Seville in “Who Has Decided for Us?”

Una pioggia primaverile.

Recensione a cura di Davide Lucarelli

I Seville hanno un nome spagnoleggiante, ma un’anima decisamente anglosassone. E non sono solo i testi in inglese delle loro canzoni, ma sono soprattutto le sonorità e il mood grigio e piovoso delle loro canzoni che ricordano umori e paesaggi d’oltremanica. E’ una vena malinconica e introspettiva quella che corre lungo tutto il primo album della band, Who Has Decided for Us?, e che porta emozione nei capillari di ogni canzone.

 

 

L’album si apre con No Streets to Run, brano dalle tinte new wave e dal ritmo incalzante. Susanne è una tenera dedica accorata. Dirt, poi, è la canzone da cui è tratto il titolo dell’album. Who Has Decided for Us? Si chiede l’autore in cerca di risposte con un testo disincantato e consapevole. Still You (Nothing Has Changed So Far), con il suo tappeto di synth d’altri tempi, ci accompagna a False Man, il brano forse più carico di rabbia, che racconta la storia di un uomo costretto a vivere dietro la maschera che la società gli ha cucito sul volto. Sunday Drivers è un brano da road trippin’ primaverile, mentre la traccia conclusiva dell’album, Regards, è quella dai suoni più rock e aggressivi.

 

 

Who Has Decided for Us è il miglior biglietto da visita possibile per i Seville. La sonorità prediletta è chiara, il temperamento della band è evidente, insomma, il punto di partenza è chiaro, consapevole e ben definito. Sono davvero curioso di vedere come sapranno evolversi e quali sorprese ci riserveranno le loro sonorità nel prossimo futuro.

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