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Recensione: “Monna Lisa Blackout Vol.1” è il disco di debutto dell’omonima band

Il 14 aprile è uscito su tutte le piattaforme digitali “Monna Lisa Blackout Vol.1”, EP di debutto dell’omonima band rock/crossover con base a Lucca.

Un disco che diventa una vera e propria carta d’identità, una dichiarazione d’intenti da parte di quattro ragazzi che tutto hanno meno che la paura di esporsi. Il rock dei Monna Lisa Blackout è quello bello rumoroso che ha fatto scuola – cosa per nulla scontata in un’epoca in cui il pop si infiltra in ogni meandro musicale rendendo soft pure chi, come i Måneskin, vorrebbe gridarti in faccia la rabbia di un’intera generazione – e trova spazio in una breve raccolta di quattro brani che si ascoltano in fretta, ma che ti restano appiccicati addosso ben oltre quel quarto d’ora necessario per passarli in rassegna dall’inizio alla fine.

I Monna Lisa Blackout ci fanno dono di un disco rabbioso al punto giusto, graffiante ed energico, da ascoltare in qualunque momento della giornata, ma soprattutto nelle sere più buie, quelle in cui ogni maschera comincia a cadere e si resta nudi con le proprie ferite e i propri turbamenti. È una rabbia sana quella dei Monna Lisa Blackout, una rabbia creativa e non distruttiva, una furia che tutti dovremmo fare nostra ogni volta che abbiamo la sensazione di annegare in un mondo che non ci rappresenta.

“Monna Lisa Blackout Vol. 1” è un primo capitolo musicale che lascia presagire un futuro ancora più grintoso. Questo disco è rock puro e autentico e noi non vediamo l’ora di averne di più!

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