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Liberato canta ancora: ma ci serve davvero l’anonimato?

Evidentemente si, ed è ancora oggi ciò che fa notizia. Parlare del suo anonimato, che serva o meno, se ne parla ancora. Che ci si chieda ancora chi è o meno, che serva o meno, intanto se ne parla.

Liberato torna con un nuovo disco II, nella giornata del 9 Maggio “san liberato” pubblica la copertina del suo nuovo disco.

La famosa rosa senza spine è ancora un tormentone, e di tormentone possiamo parlare, perchè chi nega che CICERENELLA sia una hit, davvero di musica poco capisce.

In ogni caso, è davvero rilevante sapere chi si celi dietro un cappuccio?

Raccontare il mondo napoletano, in un modo del tutto nuovo che non sia solo Pino Daniele, ha reinventato la musica napoletana e neo melodica. Di fatto, tutto nasce da li’, La canzone italiana nasce tra la fusione della canzone napoletana e il melodramma. Il primo a scrivere testi della neonata canzone italiana ovviamente fu un napoletano e non poteva essere altrimenti, il compositore Michele Testa, in arte Armando Gill. Persino il festival di Sanremo è nato dal festival della canzone napoletana e si chiamava: “Il Festival partenopeo di canti, tradizioni e costumi” proponeva solo canzoni napoletane, non era una gara, non nel senso in cui l’interpretiamo oggi.

In un modo o nell’altro, Liberato conquista la scena e rivoluziona la musica italiana, che si voglia o meno. Quando lo troveremo al Festival di Sanremo, allora tutto potrebbe cambiare. In ogni caso, potrebbe essere davvero molto interessante, togliere la maschera e costruire un progetto comunitario, perchè di fatto è più che palese che dietro quel cappuccio ci siano più teste. (o magari no)

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