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L’elettronica cambia volto con i Concerto, leggi l’intervista

Tutti giù Parterre incontra i Concerto:

L’elettronica cambia volto

Intervista a cura di Giorgia Groccia

Se la drum è così piena di groove, se i synth sono così frenetici, se il ritornello esplode con mille colori, è perché Mi accarezzi via è una mano nell’istante esatto in cui sta per sfiorarti, è amore, amicizia, un esplosione in pieno petto. Questo e molto altro si potrebbe dire circa il secondo singolo dei CONCERTO, uscito il 26 febbraio per Totally Imported e Peermusic Italy.

Sound slitta tra gli 80 e 90, sintetizzatori analogici ma con un upgrade testuale: i CONCERTO lasciano l’inglese per introdurre dei brani in italiano, rendendo tutto più pop e vicino alla scena contemporanea, e Donadei inserisce anche la sua voce, oltre a quella di Bianca, in questa nuova produzione. Il 15 gennaio è uscito il primo singolo, L’INDIFFERENTE, presentato al pubblico solo attraverso una campagna social in cui si poteva ascoltare in anteprima il pezzo nelle stories instagram. Stessa cosa per il videoclip.

L’immaginario dei CONCERTO è una sfumatura intrisa da colori che non possono essere raccontati a parole proprio perché le parole di terzi non renderebbero al meglio quanto questo progetto possa essere fresco, giovane, un connubio perfetto tra il synth pop Internazionale e il cantautorato; ma quel cantautorato non ha nulla di anziano, anzi, si barcamena tra un linguaggio moderno e concereto e due voci che si sposano perfettamente, l’una aderita all’altra con precisione, senza mai eccedere, restando vere e diverse, tangibili e al tempo stesso all’unisono. Non hanno davvero bisogno di acuti “pausiniani” o di ritornelli strappalacrime; la peculiarità che andrà a premiare questo magico duo risiede nel concreto, perché l’amore non ha bisogno di frasi fatte e gesti eroici: l’amore è tutto quello che possiamo vedere, toccare con mano, è la quotidianità resa speciale dagli altri esseri umani accanto a noi, le persone in cui crediamo, quelle che esistono per davvero nella nostra vita.

Ecco la nostra intervista al duo:

Il vostro progetto nasce in inglese per poi slittare splendidamente verso la lingua nostrana. Ci raccontate com’è avvenuto questo passaggio? Avevate già scritto in italiano precedentemente?

Il nostro primo disco è il riassunto di tutte le nostre influenze musicali di quel periodo, dalla french touch al synth pop anni 80. Ma sentivamo il bisogno di nuovi stimoli e soprattutto di un modo più personale per esprimerci. La scrittura in italiano è arrivata naturalmente insieme alla ricerca di un nuovo sound.

Avevamo avuto altri approcci di scrittura in italiano, c’è un nostro pezzo che s’intitola “1855” in featuring con i Throwback

Altra scelta decisamente interessante e ben riuscita è l’utilizzo del synth pop a servizio di un universo sonoro personale e accattivante. Domanda banale ma non troppo, quando scrivete un pezzo partite direttamente in elettronica? Iniziate dal testo, dalla melodia o dall’armonia?

Solitamente iniziamo a lavorare dalla parte elettronica. Istintivamente ci buttiamo sui synth senza chiederci troppo quale sarà il punto di arrivo. Testo e melodia vengono poi creati sulle idee e sensazioni che il beat ci trasmette. Ma non mancano le eccezioni in cui un pezzo viene scritto piano e voce e poi portato in studio, come il terzo singolo che faremo uscire a breve.

L’INDIFFERENTE e MI ACCAREZZI VIA sono brani autobiografici?

Tutti i brani partono da pensieri ed esperienze personali. Scriviamo di quello che conosciamo meglio, noi stessi. Ma ne parliamo sempre in modo velato, in modo che l’ascoltatore può interpretare e rielaborare le nostre parole in base alle proprie esperienze.

La copertina del singolo mi accarezzi

Per quanto riguarda la scrittura dei brani, sono composti a quattro mani?

Non abbiamo ruoli predefiniti. Impariamo l’uno dall’altro e musicalmente cresciamo ogni giorno insieme. Scrittura e arrangiamento sono fasi che condividiamo sempre.

 

Cosa pensate della scena musicale Itpop sviluppatasi nell’ultimo periodo?

In generale non siamo grandi ascoltatori di musica italiana. Viviamo e seguiamo abbastanza la scena Itpop più che altro perché viviamo a Roma e qui è molto presente. Per ora la osserviamo da lontano. Alcuni artisti ci piacciono molto, come Giorgio Poi o Cosmo, altri un po’ meno. Personalmente non ci identifichiamo a pieno nel genere Itpop, lo sentiamo molto legato ad un mondo cantautoriale che al momento non ci appartiene.

Quali sono i vostri ascolti frequenti che hanno condizionato -eventualmente- la vostra musica?

Le nostre influenze sono sempre molto varie, ma sempre legate a una scena elettronica internazionale. Da un po’ abbiamo cominciato ad acquistare in modo compulsivo vinili e i più ascoltati per ora sono: “From Deewee” dei Soulwax, “Murmurations” dei Simian Mobile Disco, “Malibu” di Anderson Paak e “American Dream” degli LCD Soundsystem. E poi c’è il vinile di Ilona Staller, ma questa è un’altra storia.

Raccontateci qualcosa di inedito sul vostro progetto.

Te ne diciamo 3:

Ogni tanto facciamo pezzi techno per sfogarci un po’ (magari prima o poi faremo uscire un side project)

Tutti i nostri pezzi a inizio lavoro si chiamano “Svarione n°x. (Ormai siamo arrivati a “svarione 64”)

Tra noi due ci chiamiamo “Co” prima ancora di mettere in piedi il progetto Concerto. Coincidenze? Non credo.

Progetti futuri e tour.

Entro primavera uscirà il nostro ep. Il titolo, ormai già svelato sui social, è OK CONFESSO ep. Usciranno un altro singolo e altri due brani compresi nell’ep.  Per il tour stiamo ancora lavorando alle date, ma non mancherà sicuramente un live qui a Roma! I concerti dei Concerto sono ancora in cantiere.

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