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Io e La Tigre: girl power? no, GRRR POWER! | Recensione

di Giorgia Groccia
(foto di Andrea Domeniconi).

IO e la TIGRE sono un graffio e, in contrapposizione, una carezza estremamente delicata, sono un pugno in pancia e il cerotto da apporre sulle ferite, un duo tutto rosa totalmente inaspettato. Nel 2014 autoproducono il loro primo EP omonimo (Bomba Dischi) mentre nel 2015 pubblicano il loro primo album “10 e 9” (Garrincha Dischi), ricevendo anche la candidatura alla Targa Tenco del 2016 tra le migliori opere prime. Nello stesso anno entrano nel rooster di Locusta Booking e a giugno 2017 esce l’EP “Per sempre” (Garrincha Dischi), inoltre, in seguito, arrangiano e suonano una loro versione di “Ho sempre Me” di Cristina Donà che verrà inserita nell’album “Tregua 1997-2017 Stelle Buone”.

 

 

Nei live di IO e la TIGRE convivono due animi contrastanti, complementari, una magia glitterata con l’attitudine punk che conferisce un’energia totalizzante a tutto il progetto. Durante i tour hanno condiviso il palco con diversi artisti come The Coathangers, Motta, Ex-Otago, Giovanni Truppi, i Ministri, Messer Chups, Nada, Sick Tamburo, Cristiano Godano, il Pan del Diavolo e Punkreas, lanciando bigodini ad un pubblico sempre più spettinato. GRRR POWER, album uscito il 30 ottobre 2018 per GARRINCHA DISCHI, è una vera e propria sfida, il desiderio di affrontare quotidiane sfide e ostacoli che nel corso della vita divengono sopportabili solo se affrontate con il giusto compromesso e con l’accettazione di sé e delle proprie fragilità. L’essere donna non è sinonimo di lacrima facile e debolezza, essere donna, oltre ogni stereotipato preconcetto, è essere una persona, un essere umano. L’energia del duo affonda le proprie radici nel sostegno reciproco, in quell’unione che inevitabilmente fa la forza: è esattamente questo il GRRR POWER, che strizza l’occhio al GIRL POWER eliminando la discriminante, la parola stessa che ne determina il sesso, è un dolce menefreghismo nei confronti degli standard preconfezionati da scaffali del Carefour. Essere fuori luogo non è mai stato così appagante, essere ciò che si vuole nella vita è una delle più grandi sfide, una di quelle sfide certamente vinte da IO e la TIGRE.

Il vero mantra diviene il porsi in maniera totalmente autentica sottraendo le maschere apposte sui volti più e più volte per lasciare spazio ad un volto, vero, nudo, struccato, con le occhiaie, bellissimo così: è il tirar fuori gli artigli da felino restando pur sempre umani. I brani sono caratterizzati da un sound fresco, atipico, come in Ieri il mondo mi è caduto addosso in cui, il giorno dopo di un terremoto, ci si raccapezza per ricostruire e ricostruirsi, una vera sfida che richiede il massimo delle energie fisiche e mentali. In Singapore ritroviamo giochi psicologici, il desiderio di ciò che non si ha, il forte bisogno di cambiamento, l’assaporare il tempo prima ancora di poterlo afferrare tra le mani. E pensare che questa canzone era nata come una sfida il cui tema è stato scelto casualmente dal nome di un ristorante giapponese, scherzano le due!

Se entrambi i nostri aerei cadessero è la storia vera di una canzone scritta la notte prima di due viaggi in direzioni opposte del mondo. Vi è l’esorcizzare il timore della lontananza, dei cambiamenti. È il bisogno di viaggiare insieme. Dammi le mie chiavi racconta la sensazione persistente di un abbandono che non si è mai compiuto totalmente: è quella parte che resta quando il tutto è andato via. Luna piena è quando perdi tutto svariate volte e poi mastichi la delusione con cui convivere, quel timore d’essere abbandonati, e, infine, la fiducia come atto di forza potentissimo. La luce oltre qualsiasi tunnel. Ti prendo a pugni è una poesia, una ballata dedicata al coraggio e al bisogno di non perdere la propria razionalità anche nei momenti più bui e tempestosi, è il racconto di un salvataggio. Il Bisonte è l’ansia, il senso di inadeguatezza, la paura di essere sommersi e rasi al suolo, le interazioni digitali, la paralisi sedata dalle parole di una canzone che ancora non esiste. Storie maledette è quello che succede quando per distrarti un attimo dall’angoscia di lasciare una persona, ti guardi una vecchia puntata di Storie Maledette di Franca Leosini. Ti immergi, e infine suicidi la parte peggiore di te.

Dormi bene quando spegni le luci, auguri la buonanotte, chiudi la porta, e poi nulla, percepisci l’ansia, l’horror vacui. È la favola della buonanotte senza lieto fine.

Madre di Dio è nata come una canzone che parla di quei critici musicali che mancano di onestà intellettuale, che non hanno il coraggio di scrivere ciò che pensano realmente ma che si fanno influenzare/spaventare dai trend del momento o da quello che altri critici, ritenuti più influenti, scrivono e dicono. Poi è diventata una canzone sul coraggio di ognuno di noi; quello di alzarsi in piedi e dire ciò che pensiamo e ciò che proviamo, senza paura, nel bene e nel male, perché solo in questo caso veniamo ascoltati davvero, perché solo in questo caso ciò che comunichiamo è interessante.

GRRR POWER è il manifesto vero e sincero di IO e la TIGRE, un manifesto partigiano che immola la bandiera della veridicità artistica e intellettuale, un viaggio verso sé, verso gli altri, verso ciò che di energico può conferire la musica a chi l’ascolta.

 

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