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Intervista Guidobaldi: una cartolina romantica dalla Capitale

Tutti Giù Parterre incontra Guidobaldi

Articolo a cura di Giorgia Groccia

Il cielo era viola,

Sulla Portuense!

 

Esordisce così Guidobaldi, la giovanissima promessa di casa Sbaglio Dischi, con il primo singolo CARTOLINA PORTUENSE fuori dal 16 novembre 2018. Si possono facilmente intuire le origini romane del cantautore che decide di trascrivere in musica la sua città, traducendola in storie d’amore e sensazioni profonde. Scrive canzoni perché beve troppi caffè e non dorme la notte, ammette, e da pochissimo, il 19 febbraio 2019, è uscito il secondo singolo, Lungotevere, con annesso videoclip girato al Pigneto, uno dei quartieri più variopinti e caratteristici della Capitale. “Semaforo rosso, sul lungotevere, Trilussa deserta, un’altra notte da bere”: suona così la poesia masticata dall’artista che non canta banalità quotidiane ma, piuttosto, la vera bellezza delle piccole cose, dei sentimenti puliti; in un mondo di antieroi, Guidobaldi fa parte di quella scuola cantautorale onesta, diretta, cristallina. Il video, diretto da Alessandro Codina e Franco Diana, è stato presentato da DANCE LIKE SHAQUILLE O’NAIL ed è disponibile su tutti i digital stores e le piattaforme di streaming. Lungotevere è un inno all’attesa, quella che fa maledire le lancette dell’orologio. Racconta le ansie, le voglie insaziabili, i dubbi eterni che caratterizzano una frequentazione. I due brani fuori hanno un file Rouge che li lega indissolubilmente: CARTOLINA PORTUENSE e LUNGOTEVERE sono consequenziali a livello temporale. Dal primo appuntamento a ciò che accade dopo, il primo mese di frequentazione.

Noi di TUTTI GIU’ PARTERRE abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con il cantante ed eccone il risultato:

Quando hai iniziato a scrivere le tue canzoni?

Ho scritto per anni in inglese, ma è solo da un anno e mezzo che scrivo in italiano.

 La tua musica è un inno al buonumore, ai sentimenti sinceri. Come e dove si colloca in questo momento storico?

Per me l’Indie è un grande contenitore in cui, in realtà, c’è un po’ di tutto. Io faccio musica pop che mi piace definire “malinconica/alcolica”: non c’è depressione – che invece è centrale per tanti altri artisti della scena – guardo alle cose con la giusta malinconia ma c’è di base la voglia di andare oltre alle proprie esperienze, di guardarle da un altro punto di vista, di prendersi meno sul serio e, dopo, berci su.

 

Qual è il nesso tra il tuo primo singolo “CARTOLINA PORTUENSE” e “LUNGOTEVERE”?

Le due di notte.

Quali sono i tuoi retaggi musicali?

L’elenco è lunghissimo, ma diciamo principalmente i Beatles, De Gregori, Dalla, il britpop degli anni 90 e 00.

Su che base hai scelto il sound da conferire ai tuoi pezzi?

Volevo che i brani fossero sinceri, che riflettessero la mia personalità.

 

 

Consigliaci tre album o tre singoli di artisti emergenti.

Vada per i tre singoli

Chesterfield – Strade

Caterina – Bouganville

Umido – Adelasia

I tuoi brani sono autobiografici o affidati a ciò che ti circonda?

Dipende, ma solitamente preferisco raccontare di me. Trovo nella musica il mio sfogo principale.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Attualmente sto lavorando al mio disco, ma ogni tanto suonerò dal vivo: per non perdere il vizio.

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