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Quando ho incontrato TGP: Cardo

“E’ cambiato essenzialmente il mio approccio nel fare musica.”

Intervista a cura di Davide Lucarelli

Dopo l’avventura come frontman de I Botanici e il suo disco di esordio Un amaro, grazie, il singolo Domani segna il ritorno sulle scene di Cardo, cantautore sannita, dalla voce graffiata e graffiante.

Domani è un brano intimo e sentito, di quelli in cui si sentono le dita che scorrono sulle corde della chitarra, di quelli in cui la voce è, a tratti, quasi un soffio nel microfono. Questo è il punto di partenza del nuovo capitolo di Cardo.

 

 

Di questo ed altro abbiamo discusso con lui, nell’intervista che trovate riportata qui sotto.

Ciao Cardo! Sei giovane, ma la tua carriera musicale è già lunga. Hai iniziato come frontman de I Botanici, per poi intraprendere il tuo progetto solista con l’EP “Un amaro, grazie” e giungere alla pubblicazione del nuovo singolo “Domani”. Cosa pensi sia cambiato dal momento in cui tutto è iniziato ad adesso?

E’ cambiato essenzialmente il mio approccio nel fare musica. L’approccio che ho ora è più pensato, questo non significa che non sia spontaneo, ma semplicemente che mi prendo più tempo per scegliere ogni cosa di una canzone, sono chiuso in studio e faccio decine e decine di prove su un pezzo, la struttura, il tempo ecc. Di solito le canzoni nascono in poco tempo o meglio l’idea della canzone e la melodia principale, poi tocca lavorarci. Prima avevo un approccio più diretto che derivava dal provare live in sala prove per costruire e arrangiare una canzone insieme alla band. Ora il lavoro parte in studio. Colgo l’occasione per salutare anche i ragazzi.

 

Hai intrapreso da poco una nuova strada con la tua nuova etichetta Dischi Rurali. Quali novità dobbiamo aspettarci?

Le novità sono le canzoni, la ricerca è cresciuta e ho imparato che far funzionare una canzone nella sua semplicità ed essenzialità è molto più difficile che riempirla di cose. Ho lavorato ad un secondo disco in maniera più intima rispetto al primo quindi i singoli che ascolterete seguono questa linea. E’ già chiuso e in fase di mix. Con l’etichetta Dischi Rurali di cui faccio parte insieme ad altri non solo come artista avviene tutto in maniera semplice, non ci sono troppe restrizioni e regole, è una realtà davvero indipendente, molto vicina al funzionamento di una cooperativa. Spesso ciò che accade a molti artisti all’inizio della carriera è legarsi ad alcune etichette che a volte finiscono per limitarli nel lavoro. Con Dischi Rurali la prima cosa sono le canzoni per il resto c’è molta flessibilità e soprattutto autenticità. E’ una bella realtà giovane, che non si prende troppo sul serio e che ha voglia di far uscire buona musica. Non guardiamo troppo ai numeri, ma ad arrivare al cuore delle persone.

 

 

“Domani” segna un netto cambiamento nella produzione artistica dei tuoi brani, una virata verso l’acustico. Ti va di raccontarci questa scelta?
Non vorrei deluderti, ma Domani è l’unico brano acustico del prossimo disco se così vogliamo definirlo in quanto non ha una batteria e lo strumento principale è una chitarra acustica. Ciò non segna una mia svolta acustica, ma tutto fa parte di un concept creativo volto alla ricerca dell’intimità, dell’essenzialità e della verità delle canzoni. Il brano “Domani” è stato volutamente prodotto così per restare nella sua dimensione intima estrema. Con questo pezzo avevo l’idea di sedermi ai piedi del letto di questa ragazza e cantargliela. Il finale infatti svela tutta la chiave emotiva di questa idea. La voce è avanti e vicina, gli strumenti non sono invasivi e sempre delicati. Non c’è alcun filtro tra l’artista e l’ascoltatore e questo brano vuole restituire l’autenticità del momento.

 

Vieni da una regione, la Campania, che ha un rapporto molto stretto con la musica. Come trovi la scena emergente campana negli ultimi tempi in generale e, in particolare, nell’ambito del cantautorato indipendente?
Devo dire che con l’avvento del famigerato itpop di questi ultimi due anni, tra l’altro già morto, la scena campana non ha visto il suo periodo migliore. C’è stato il fenomeno Liberato che però è un po’ fuori dal circuito indipendente. Tuttavia qualcosa si smuove da tempo, ci sono diversi progetti di band e ci sono altri cantautori, esempio Zerella che saluto e altri che in questo momento mi sfuggono, ma oggi parlare di una scena legata ad una regione appare riduttivo. Siamo tutti cittadini del mondo, dell’Italia intera e senza fissa dimora, siamo in continuo movimento, non abbiamo radici a limitarci anche se comunque è importante ricordarci da dove veniamo.

 

 

In questo periodo è difficile parlare di musica live purtroppo, ma noi siamo degli inguaribili sognatori e ti chiediamo questa cosa: se tu avessi la possibilità di duettare dal vivo con un qualsiasi artista (italiano o straniero), quale sarebbe il tuo prescelto e perché?
Le domande dei sognatori sono sempre difficili! Se avessi la possibilità duetterei con una donna, non mi piace duettare con gli uomini.  Duetterei con Myss Keta per la sua irriverenza. Chissà cosa succederebbe.
Grazie a TGP per l’intervista e ai lettori che sono arrivati fin qui.
Ascoltate il mio nuovo singolo che trovate su tutte le piattaforme digitali e fatemi sapere su IG @cardomusica che ve ne pare!
Un bacio virtuale e spero di farvi compagnia in questi giorni dove è meglio restare a casa il più possibile.

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