
Ci sono canzoni che ti restano in testa per il ritmo, altre per il testo. E poi ci sono quelle che ti si infilano dentro piano piano, senza fare rumore, ma una volta entrate non se ne vanno più. Il mondo addosso di MICA è una di queste.
Quando ho premuto play per la prima volta, non sapevo bene cosa aspettarmi. Ma già dai primi secondi, con quelle sonorità ambient che sembrano disegnare uno spazio tutto tuo, ho capito che non sarebbe stata una semplice canzone. È come se MICA avesse trovato il modo di tradurre in musica quella sensazione che proviamo quando tutto fuori ci schiaccia e l’unica cosa che vorremmo fare è scappare. Ma invece di urlare, lei sussurra. E funziona ancora meglio.
La sua voce non spinge, non cerca di impressionare. Ti accompagna. È morbida, profonda, rassicurante. Una di quelle voci che, anche se non stai ascoltando le parole con attenzione, senti che stanno dicendo qualcosa di importante. Una voce che ti coccola quando ne hai bisogno, senza chiedere nulla in cambio.
Il mondo addosso parla di pressioni, aspettative, corse a cui non vogliamo più partecipare. Parla di fuggire, ma non da soli: con qualcuno accanto, qualcuno che sente il mondo nello stesso modo. E proprio questa complicità, questa fuga a due, rende tutto meno spaventoso. Anzi, quasi dolce.
È un brano che mi ha fatto venire voglia di fermarmi un attimo, di respirare più lentamente. Mi ha ricordato che non sono l’unica a sentirmi così, che forse non siamo sbagliati: è solo il mondo che corre troppo veloce per chi ha bisogno di sentire davvero.
In mezzo a tutta la musica che arriva ogni giorno, Il mondo addosso è un piccolo rifugio. Non urla, non pretende. Ti accoglie. E quando finisce, ti lascia con quella strana sensazione che forse, dopotutto, andrà tutto bene.
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