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#Frittomisto – Episodio 7 – La nuova rubrica a cura di Caffellatte

Benvenuti in #Frittomisto, la vostra Caffellatte torturerà per voi con domande scomode, divertenti e sovversive, degli artisti scelti da lei ogni settimana

 

Buongiornissimo amici lettori, oggi ritrovate qui, a scrivere, una Caffellatte un po’ nostalgica dei bei tempi andati in cui, la scorsa estate (sembra ieri *lacrimuccia), intervistavo nel bel salottino di Largo Venue, qui a Roma, svariati artisti che ho avuto il piacere di torturare con domande scomode e divertenti. Vi starete chiedendo come mai questo inutile preambolo, ed eccovi accontentati: oggi ho deciso di proporvi un Frittomisto che riprende una delle domande cult della scorsa estate. Per scoprire davvero di che pasta sono fatti i miei poveri malcapitati, gli ho chiesto di elencarmi, senza pensarci troppo (e qui eccola! Spunta fuori la mia laurea in psicologia) , tre personaggi storici vivi o morti con i quali uscirebbero fuori a cena. Tra le nuove uscite di questa settimana vantiamo tantissime canzoni stupente tra cui quella del mio dear Giraffe, a cui probabilmente chiederò un featuring prima o poi (questa è una proposta ufficiale, attento Lorenzo). Bando alle ciance, ecco a voi le divertentissime risposte degli artisti di questa settimana: 

 

 

Un volontario dal pubblico è il primo disco in italiano di Mustrow (Fabio Garzia) che, dopo aver collaborato con artisti come Elisa, Noemi, Marracash, Carl Brave, Dj Shablo, Wrongonyou, Rkomi, decide di pubblicare un album rock, puro e coraggioso. Non mancano gli ospiti d’eccezione: nella title track, ad esempio, ci sono Mirkoeilcane nel ruolo di “fischiettatore” sul tema principale e alle quattro corde Jano (Cristiano Campana)produttore e bassista di Rancore; nell’ultimo singolo, Non è Musica i cori sono registrati con la partecipazione de L’Avvocato dei Santi. Un volontario dal pubblico, dice MustRow, è tutto ciò che non ti aspetti, è la porta in faccia ma anche la verità non detta, il vivere finalmente senza preoccuparsi di come si appare, è essere se stessi. Un disco che vuole essere la prova di quanto, anche al giorno d’oggi, in Italia, il rock possa essere moderno ed attuale.


Se potessi andare a cena con tre personaggi storici vivi o morti, quali sceglieresti e perché?

Nino Manfredi, l’ho sempre adorato, per lui ho provato sin da piccolo un affetto che di solito si ha per lo zio preferito, quello che ammiri per la sua particolarità e simpatia, quando se n’è andato ho pianto per una settimana. Manfredi è stato capace di far sorridere ma anche piangere con una naturalezza difficile da trovare nelle nuove generazioni. Pare fosse molto riservato quindi per farci due chiacchiere mi sa che dovrò farlo bere un po’ “anche Bonanni Compra ai grandi magazzini”.

Ray Charles perché sono cresciuto con le sue canzoni e l’ho sempre trovato estremamente affascinante nel suo modo di essere. Era un artista complesso ma anche completamente sregolato, pieno di eccessi. 

Sicuramente con lui più che a cena ci passerei una bella serata in qualche after, non credo finirebbe bene

Edgar Allan Poe, ho letto moltissimi racconti quando ero piccolo e nonostante mi terrorizzassero erano gli unici libri che leggevo tutto d’un fiato, non so perché ma mi ha sempre affascinato, riusciva a catapultarmi nelle sue storie come nessun altro.”

 

 

Antipodi è il primo singolo di Costa, Stefano Costantini, già musicista e autore degli STAG, al suo debutto solista con questo brano – prodotto da Giuliano Vozella – che è un viaggio poetico e raffinato, nel quale i fiati e la chitarra classica coesistono con voci effettate e suoni campionati. Costa, tra le altre cose, è stato il più giovane direttore d’Orchestra al Festival di Sanremo, è stato candidato al David Di Donatello ed è appassionato di discipline orientali. Antipodi – dice- è il mio primo tentativo di Kintsukuroi, l’arte giapponese di riparare gli oggetti di ceramica con l’oro liquido, per poterli rendere unici e più preziosi. 

Se potessi andare a cena con tre personaggi storici vivi o morti, quali sceglieresti e perché?

Philippe Petit: Per farmi raccontare che cos’è l’equilibrio per chi non può fare a meno di vivere su  un filo 

Mozart: Si dice chela prima volta che Mozart sentì il suono di una tromba sia svenuto,  reputandolo un suono troppo fastidioso. Infatti le parti di tromba nelle sue opere sono ridotte ai  minimi termini. Ho sempre pensato che sarebbe stato bello provare a convincerlo del contrario. 

George Best: Di certo renderebbe la serata estremamente divertente

 

 

I Baruffa Sono Enrico, Emanuele Luca e marco, una band pop / rock, il loro ultimo singolo “indie pop” è un inno al periodo universitario dal sound sintetico ed elettronico. Ecco i tre personaggi storici da loro scelti per una bella cenetta:

DONALD CROWHURST: Per chi non lo conoscesse è stato un imprenditore e navigatore inglese che partecipò alla Golden Race (una competizione velica transoceanica in barca a vela) del 1968. Crowhurst è passato alla storia perché decise di partecipare senza essere pronto e diede continui messaggi radio falsi all’organizzazione sulla riuscita del viaggio, quando in realtà non uscì mai dall’Oceano Atlantico. La verità è conosciuta grazie al ritrovamento del diario di bordo in cui raccontava le vicende e la sua disperazione. L’ultima trasmissione radio risale al 29 giugno 1969 (240 giorni dopo la sua partenza) e l’ultima annotazione al primo luglio. L’imbarcazione fu ritrovata il 10 luglio. Saremmo curiosi di sentire direttamente da lui il racconto del viaggio e soprattutto le motivazioni che lo hanno spinto a partire pur non essendo preparato e a mantenere la finzione fino alla fine.

ENZO FERRARI: Ci affascina il mondo della Formula 1 e il carisma di Ferrari. Vorremmo cenare con lui per chiedergli di raccontarci i dettagli della sua incredibile storia: la partecipazione alla I guerra mondiale, la perdita del fratello, l’inizio da pilota e poi da costruttore, l’opposizione al nazismo durante la II guerra mondiale, il dividersi tra due famiglie, la malattia di Dino (suo figlio), il rapporto coi piloti (Villenueve in particolare) e tante altre cose.

MICHEAL JACKSON: Pensiamo che Jackson sia l’artista musicale che, probabilmente, ha avuto più di tutti il senso dello spettacolo a 360°. Ci piacerebbe che ci raccontasse il suo processo creativo, se nel momento in cui componeva quei pezzi straordinari, contemporaneamente, pensava già a tutto l’arrangiamento, ai balletti, ai costumi, alle coreografie oppure se ci arrivava in un secondo momento. Vorremmo capire come si rapportava ai collaboratori e conoscere di più l’uomo dietro l’artista.

 

 

Le urla, Nati in un torbido inverno 2019,sono ricerca di un sound nuovo e contemporaneo, definito dagli addetti ai lavori come INDIE ELETTRONICO. Fanno parte della scuderia di maionese project by Matilde dischi. Steve McQueen è il loro ultimo singolo che vede la produzione di Molla.

La risposta è:

vorremmo fare una cena con questi tre: Frah quintale, Caparezza e Willy Peyote e vorremmo fare una cena con loro per tanti motivi. Il primo sicuramente sarebbe quello di parlare di musica e i tour che li hanno impegnati in questi anni. Secondo perché forse scopriremmo quel lato umano che si nasconde dietro ogni artista, che fuori esce quando i riflettori si spengono. Quasi per certo, a fine serata, si potrebbe anche jammare tutti assieme.

 

 

WAO” è il nuovo singolo di Tatami , un brano spensierato, leggero, che ironizza sui “problemi” d’amore di un ragazzo su due, in particolare in relazione all’utilizzo dei social in un rapporto. “Instagram” come cupido del nuovo millennio, una love story ambientata ai tempi della “generazione z” che conosce la propria dolce metà il più delle volte attraverso app o siti di incontri.

Tatami prova ad usare l’autotune come una caratteristica di riconoscibilità , lo fa in modo ironico, ed in questo brano l’aumento del pitch nel ritornello aiuta appunto a rendere meglio l’idea di questa spensieratezza. 

Ecco i suoi tre personaggi indicati per la cena:

Il primo che mi viene in mente è David Bowie, sarei troppo curioso e affascinato dal suo immaginario, dal suo modo di pensare e dall’avanguardia che non smetteva mai di presentare nei suoi brani.

Il secondo sarebbe Tyler, The Creator, uno degli artisti che più mi ha ispirato e continua ad ispirarmi in assoluto, mette qualcosa di geniale ed inaspettato in praticamente ogni suo lavoro, togliendo il fatto che musicalmente riesce sempre a portare una qualità immensa.

Credo che il terzo possa essere Tim Burton, è uno dei miei registi preferiti, adoro i colori e lo spirito fantastico che lo contraddistingue, mi piacerebbe allargare le mie visioni da questo punto di vista e lui sarebbe un ottimo maestro.

 

 

Graman, cantautore campano, fuori dal 27 Novembre su tutte le piattaforme digitali con il primo album “Anedonia”. Sette canzoni prodotte da Stefano Bruno (già al fianco della band Riva) , frammenti d’anima messi insieme per raccontare una storia sincera, un racconto senza censure e senza paura.

L’EP si muove tra sonorità urban e indie pop, con testi immediati e diretti, che riservano però un lato romantico e nostalgico. Un songwriting in grado di stilizzare una proposta semplice ma che mette l’attenzione sulla sensibilità e sull’esigenza espressiva dell’artista.

– Se potessi andare a cena con tre personaggi storici vivi o morti, quali sceglieresti e perché?

Andrei a cena con Kurt Cobain per condividere con lui il malessere, perché è uno degli artisti più grandi di tutti tempi e vorrei tanto chiacchierare di musica con lui e di come condivido il suo ripudio per il mercato discografico.

Andrei a cena con Karl Marx per dirgli che aveva ragione ma che purtroppo non aveva previsto l’avvento del digitale e che quindi le cose sono andate anche peggio di come aveva descritto nel capitale.

Andrei a cena con Anthony Kiedis perché i red hot sono il mio gruppo preferito e perché come me hanno sofferto molto e vissuto momenti difficili, la differenza che loro sono riusciti a venirne fuori e a far capire a tutti la loro musica, io trovo ancora grandi difficoltà.

 

 

Dopo essere arrivati tra i 60 selezionati per Sanremo Giovani ed essere stati scelti per il format “Esordi” di Rai radio due, i Malvax escono con Fotogenica, il nuovo singolo pubblicato per l’etichetta Piuma Dischi e distribuito da Artist First.
Fotogenica riconferma la voglia dei cinque ragazzi di Pavullo sul Frignano di prendere la vita di tutti i giorni e trasformarla in musica; la ricerca di una nuova identità, già emersa nel singolo precedente Esci col cane, si fa ora strada con un sound deciso dove il ritmo pop flirta con chitarre elettriche e synth vintage e dove l’intimità delle parole si unisce al groove deciso e accattivante che solo una band può creare.

Se potessi andare a cena con tre personaggi storici vivi o morti, quali sceglieresti e perché?

Siamo in cinque, una domanda così ci mette in difficoltà! Però siamo d’accordo almeno su tre personaggi: David Bowie, per la sua apertura mentale e perché ci sarebbe tanto da imparare; Charlie Chaplin, per la sua capacità di rappresentare con una risata i temi più seri dell’esistenza umana; George Best, infine, per parlare di calcio, e anche perché porterebbe da bere per tutti!

 

 

Esce per LeindieMusic/Artist First Un Genere Solo, secondo album di Alfiero, cantautore di Terracina (LT) capace di scavare con delicatezza in tematiche di grande umanità e universalità. L’album è stato anticipato dall’uscita di 4 singoli: La Conclusione, Mare Vuoto e Non Mi Lamento, che hanno catturato l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori.

Ecco i suoi tre personaggi storici: 

Avrei cenato con Sigmund Freud, sicuramente era una persona molto particolare e piena di contenuti, la noia non ci sarebbe venuta mai a trovare. Un altro personaggio con cui avrei  cenato è Ernesto “Che” Guevara, ci sarei andato a cena sia prima che diventasse il comandante che dopo. È un personaggio che ammiro e che ho sempre ammirato. Ultimo invito a cena lo riservo per Massimo Troisi, la sola presenza mi avrebbe messo di buon umore, credo che ci saremmo fatti tantissime risate insieme!

 

 

“Metri e metri di parole non sono bastati per arrivare alla parola basta. E i vetri rotti, che abbiamo spazzato via, sono ancora lì a terra, come il giorno che ci ha resi folli e quello che c’ha visto andare via per poi ritornare. Abbiamo messo un punto e siamo andati a capo, abbiamo messo un punto e siamo andati a capo di nuovo, e un’altra volta e poi due, tre fino al giorno che ancora non è arrivato. Ci sono storie che non hanno mai inizio e mai fine. Eppure siamo qui e lo saremo anche domani. Se vuoi restare resta, mangiamo insieme se ti va”. Ginevra ha aperto gli occhi. Ed è più sveglia che mai: il suo nuovo singolo per La Clinica Dischi, “Punto”, è ora fuori ovunque, anche su Indie Italia, Scuola Indie e New Music Friday di Spotify.

– Se potessi andare a cena con tre personaggi storici vivi o morti, quali sceglieresti e perché?

Niccolò Fabi per chiedergli ogni dettaglio sul suo processo di scrittura, intendo frase per frase di ogni canzone, senza però esagerare, e di cantarne un paio insieme dopo cena.

Walt Whitman per ringraziarlo di avermi fatto scoprire e amare il mondo della poesia.

Audrey Hepburn perché tra i miei punti di riferimento come modello di forza, indipendenza e stile. Le chiederei di raccontarmi tutto della sua vita.“Spegni la luce, fatti guardare dalle mie mani: non riconosco questo volto, ma se ad accarezzarlo è la tua pelle ritrovo il senso dei miei nei, nei tuoi nei. Tocca questa faccia e dimmi chi sono, perché io non lo ricordo più: sagome monche mi affollano il cuore, e nel circo dei miei orrori ho perso il senso di ogni definizione.

 

 

Fammi un identikit con il palmo delle tue mani, e disegnami risposte che non siano corpi imbalsamati, monumenti al rimorso”. MURDACA è la guida giusta per chi è alla ricerca del cool, dell’identikit del nuovo pop: “IDENTIKIT” è il suo esordio per Revubs Dischi.

John Bonham. Vorrei parlare con lui di groove, del suo dannato groove, probabilmente gli chiederei di cedermene anche solo l’1%. Infine esigerei delle scuse…

Philippe Petit. Mi piacerebbe comprendere cosa avesse in testa. Vorrei percepire fin dove possa spingersi la mente umana. 

Marie Curie. Vorrei portarle un terzo premio Nobel per essere stata un grande esempio contro il pregiudizio di genere.

 

 

Dopo gli ottimi riscontri di “RUOK” prosegue il percorso discografico di Giraffe, all’anagrafe Lorenzo Passamonti, con il nuovo singolo “Diamanti grezzi” (Artist First). Il brano, che è in rotazione radiofonica e sulle piattaforme streaming dal 12 novembre, anticipa l’EP la cui uscita è prevista per la primavera del 2021.

“Diamanti grezzi” è un brano generazionale dove musica e testo giocano tra loro sul concetto di tempo “sarà che voglio altri vent’anni per fare altri cento sbagli con te”, è una canzone che punta l’attenzione sul senso di “disordine” che accomuna tutti i ragazzi della cosiddetta Generazione Zero, quelli nati dopo il 1995 in una società impregnata di wi-fi, che pone tanti interrogativi e incertezza economica.

Il nuovo singolo di Giraffe è un pezzo pop-punk che per le sonorità richiama molto l’America di Muchine Gun Kelly e Yungblud. Ciò che salta all’orecchio è il clima generazionale e “rivoluzionario” delle chitarre elettriche contrapposte all’arrangiamento dei bassi tipico della trap/hip hop. «Ho voluto concentrarmi sulle liriche perché sentivo di dover dire molto», afferma l’artista. Il testo è infatti in continua dinamica, la prima strofa sembra quasi voler dire strappiamoci i vestiti e baciamoci, il ritornello è un inno alla “resistenza” mentre la seconda strofa è un rap personalissimo.

– Ciao Lorenzo, ma che piacere averti qui con me su Frittomisto! Rompiamo subito il ghiaccio, ci racconti un po’ il tuo percorso discografico?

Ciao Caffellatte! Il piacere è tutto mio. Io ho iniziato a suonare la chitarra classica da piccolissimo, avevo circa 10/11 anni e già mi muovevo tra primi concorsi classici ma stavo in fissa con il punk rock e tutta la scena underground. Inutile dirti che in 0-2 appesi la chitarra classica al muro ed iniziai a jammare in sala con ogni cosa emettesse un suono. A 16 anni ho firmato il mio primo LP con Le Riserve e a 18 subito il secondo..con loro mi sono divertito tantissimo, ho suonato in più o meno tutti i locali della scena (Stazione birra, Blackout, Zoobar, etc.) fino ad arrivare anche a Berlino al Lido (un degrado che potete solo immaginare). Nel frattempo già frequentavo il Saint Louis college of Music, insomma avevo deciso di fare il tournista fino a quando a 19/20 anni ho capito che non era quella la mia strada, io volevo fare Arte.  Così ho iniziato a scrivere ed è nato il progetto Giraffe il resto lo leggerete presto su qualche libro di storia.(scherzo).

 

– Se dovessi scegliere di raccontare Giraffe e Lorenzo contemporaneamente, quali aggettivi useresti e perché?

Io dico sempre che Giraffe è solo Lorenzo che canta, nel senso che racconto l’immaginario e il vissuto di un ventenne. Nei miei testi non parlo di soldi, macchine e put**@e semplicemente perché non è questo che voglio dalla musica ma soprattutto non è questo che chiedo ALLA musica; quindi se dovessi definirmi con 3 aggettivi ti direi: introspettivo, anarchico e…

– La domanda del giorno! Se potessi andare a cena con tre personaggi storici vivi o morti, quali sceglieresti e perché?

Jeff Buckley, Quentin Tarantino e Jimmy Fallon.  Ho messo su una cena talmente strana che non può che essere nei miei sogni. Jeff Buckley è la mia ispirazione più grande anche se poi il risultato della mia musica non è così affine. Io quando ascolto Jeff mi sento a casa. Tarantino beh.. non ha bisogno di spiegazioni, mentre per quanto riguarda Jimmy Fallon semplicemente perché sto assolutamente in fissa con il Tonight show.

– Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sto lavorando come un matto a un EP.  Sento di avere davvero molto da dire e voglio far arrivare il mio concept. Quello che ho fatto finora non è neanche l’1% di quello che ho intenzione di fare. Siamo solo all’inizio.

 

Rubrica a cura di Giorgia Groccia AKA Caffellatte

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