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#Frittomisto – Episodio 26 – La nuova rubrica a cura di Caffellatte

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Benvenuti in #Frittomisto, la vostra Caffellatte torturerà per voi con domande scomode, divertenti e sovversive, degli artisti scelti da lei ogni settimana

Ogni artista recupera le sonorità, l’ispirazione, la bellezza di cercare il proprio spazio all’interno del mondo tramite uno o più generi musicali, ed è sempre curioso scoprire quanto i generi riescano a mescolarsi perfettamente per costruire cose nuove. Com’è che si dice? Nulla si crea nulla si distrugge ma… tutto si trasforma! Scopriamo insieme le influenze musicali degli artisti scelti da me oggi: 

DANU

tre righe di descrizione: Danu è un amante del pop americano vintage, synthwave, in particolare dei “LANY”, ed è proprio grazie a questa sua passione che ha sentito il bisogno di dare a questo genere un tocco “indie italiano”. “Deliveroo” è un brano indie-pop con atmosfere sognanti e toni nostalgici scritto da DANU nel periodo del lockdown recentemente vissuto. Il singolo fa riferimento ad una ipotetica relazione sentimentale che ha subito una brisca interruzione proprio a causa della pandemia. L’artista cerca di esprimere le difficoltà vissute dai giovani in questo periodo, i quali si sono sentiti privati di attimi che non torneranno più.

DOMANDA: Quale pensi sia il genere musicale o i generi musicali che più hanno avuto impatto sulla tua musica?

RISPOSTA: Sicuramente non c’è un genere preciso, ascolto tanta musica e generi molto diversi tra loro. Le influenze possono arrivare dall’indie italiano( che ormai è pop), dall’Rnb, Lo-fi, synthwave e pop, per quest’ultimo cerco di prendere spunto sempre da quello internazionale. In base al mood che voglio dare al brano quindi scelgo quale sarà la mia reference, amo spaziare. Nella mia musica troverai sempre qualcosa che trasmetta toni vintage, infatti Deliveroo riprende sonorità pop synthwave americane.

 

Atomi

Il brano parla di una storia d’amore autentica, in cui dopo una serie di eventi, si inizia pian piano a sgretolare ciò che legava il ragazzo e la ragazza. Il ragazzo cerca di ripercorrere, passo dopo passo, i vari momenti passati insieme, le canzoni cantate insieme a squarciagola, “Tutte quelle cose” che avevano programmato di fare fino a incolpare sé stesso per non aver osato nel momento giusto.

DOMANDA: Quale pensi sia il genere musicale o i generi musicali che più hanno avuto impatto sulla tua musica?

RISPOSTA: Sicuramente la nostra musica è fortemente influenzata dalla scena indipendente italiana, artisti come Willie Peyote, Frah Quintale, Coez, Gazzelle, Franco 126, e soprattutto dal cantautorato italiano, artisti come Lucio Dalla,Francesco De Gregori, Brunori Sas.

Ci avviciniamo principalmente all’indie-pop, ma nei nostri brani ci sono influenze soul e alle volte anche un pizzico di funk e RnB, come si può vedere dal background musicale del chitarrista che vede artisti come John Mayer, Nile Rodgers, David Gilmour e tanti altri.

 

Ragazzino

“Ti capita mai? è un pezzo introspettivo che è nato dal bisogno di esprimere in maniera leggera alcuni stati d’animo che hanno abitato dentro me per un periodo della mia vita. In questo brano ho voluto esprimere il mio arcobaleno di emozioni, la voglia di farcela, la voglia di raggiungere il mio sogno e la voglia di scoprire cosa la vita mi riserva nonostante i momenti difficili che non reputo mai inutili. Sono convinto che da questi momenti sia consequenziale una rinascita, una crescita.

DOMANDA: Quale pensi sia il genere musicale o i generi musicali che più hanno avuto impatto sulla tua musica?

RISPOSTA: “Parto dal presupposto che ogni genere musicale ha avuto la propria impronta nel mio modo di percepire la musica. Non sono un artista che si pone limiti circa i generi, non mi etichetto perché adoro ascoltare di tutto. Però ci sono stati generi musicali che hanno sicuramente plasmato maggiormente il mio modo di scrivere e mettere in musica ciò che penso. Credo che pop voglia dire tutto e voglia dire niente ma allo stesso tempo penso che ogni colore di questo genere, dall’R’n’b al soul, dall’hip hop all’indie, abbia avuto il proprio impatto stilistico nei miei pezzi.”

 

Francesco Pintus 

Domande che non vogliono trovare risposta, dubbi che si fanno benedizioni, incertezze che slanciano voli che sembravano cadute; Francesco Pintus è uno di quelli che di certezze, sicuramente, ne vuole ben poche. Le gabbie, il cantautore calabrese di stanza a Padova, non le ha mai sopportate: questo, dopotutto, sembra raccontare in “Fuori Fase”, il nuovo inno per la fragilità che ci dà forza, per le aspettative che deludiamo, per i sogni che ci ostiniamo a sognare.

Sicuramente la canzone d’autore italiana degli anni settanta ed anni ottanta ha avuto un forte impatto nel mio avvicinarmi alla scrittura, Dalla e De Gregori su tutti. Ma in generale sono sempre stato attirato dal cantautorato del nostro paese anche nelle sue evoluzioni future, fino a questi ultimi anni. Mi piace pensare che si possa continuare sempre ad evolversi musicalmente, lasciando spazio alla modernità nell’estetica e nel sound ma senza abbandonare l’importanza delle parole, dell’idea che c’è dietro quello che stiamo suonando e che ci ha portato a scrivere una canzone. Ecco, secondo me c’è chi ci è riuscito e chi ci riesce benissimo, quella per me è una grande ispirazione.

Francesco Danny 

Esce venerdì 4 giugno 2021 il singolo di debutto del cantautore Francesco Danny Martines dal titolo Made in America, fuori per Supersugo Dischi. Entrate in questo nuovo mondo di un pop oscuro e cinico, per tutti quelli che hanno vissuto almeno una volta un amore di provincia, per chi è stato solo per tanto tempo, e per chi si mette a confronto (perdendo, ovviamente) con Robert De Niro.

Non penso ci siano generi musicali specifici che hanno avuto maggiore impatto su di me e sulla mia musica… ascolto veramente di tutto eccezion fatta per il metal che proprio non riesco ad apprezzare. Per il resto mi piace spaziare. Ascolto molta musica classica (vado matto per Bach soprattutto). E apprezzo tantissimo cantautori come Vasco Rossi, Luca Carboni, Cesare Cremonini, Leo Pari, e tanti altri, che in qualche modo sì, avranno senz’altro influenzato anche la mia musica (il fatto è che non ne sono pienamente consapevole).

 

Dado Bargioni

Cantautore di Alessandria che ha pubblicato da pochissimo il suo nuovo singolo dal titolo A tempo terso. Si tratta del terzo singolo estratto da un nuovo album in uscita prossimamente, un brano che gioca già nell’ambiguità del titolo:“Terso” suona come “perso”, ma quella piccola consonante cambia totalmente il modo di vedere le cose, in una prospettiva più positiva di visione chiara del mondo, un mondo che ci lascia ogni giorno più soli ed incerti e che ha bisogno di un “Tempo Terso”, appunto.

Cresciuto a pane e Beatles, ritengo che quel Pop in embrione sia stato senza dubbio il genere che più mi ha formato ed influenzato come cantautore. Che poi, parliamoci chiaro, quello “inventato” dai quattro di Liverpool era un Pop fatto di mille contaminazioni: dal Rock al Blues, dal Soul al Vaudeville, dalla Classica al Metal, dal Country all’Etnica…Insomma, penso di aver risposto senza effettivamente rispondere. Quello che faccio io mi piace definirlo “Meltin’ Pop”, un po’(p) di tutto!

 

Low Polygon

Low Polygon è un progetto che nasce nel 2018 a Dalmine in provincia di Bergamo. Inizialmente concepito come un progetto di musica elettronica prende nel tempo la forma di un ibrido acustico/elettronico per poter essere portato sui palchi.

Il nostro progetto vede tantissime influenze diverse e per noi questo è un grande punto di forza soprattutto quando ci confrontiamo su un brano, o anche semplicemente nell’improvvisare, perché fa sì che esca sempre qualcosa di curioso. Sicuramente risulta più complesso e laborioso nel momento in cui stiamo producendo un brano, ma ci permette di sperimentare a fondo e divertirci fuori dalle nostre “safe-zone musicali”. Sono tantissimi generi da cui traiamo ispirazione, dall’elettronica underground, al rock fine anni ’90, passando per il cantautorato italiano e il rap, ma cerchiamo di non avere un riferimento diretto, anzi, lasciamo che siano gli strumenti a guidarci, spingendoli al limite e scoprendo tutte le loro potenzialità.

 

Emanuele Presta

Un inno alla libertà, che però parla della paura, dei caos mentali e di tutte quelle volte in cui ci guardiamo allo specchio e non ci riconosciamo. “Aznalubma” è il nuovo brano firmato dal cantautore Emanuele Presta.

“Be’, sarebbe scontato se dicessi che è stato il cantautorato italiano ad influire di più sulla mia musica (De Andrè, De Gregori, Dalla, Gaber, Guccini), ma non solo, anche se non si coglie nell’immediato mi ha sempre influenzato il reggae (Bob Marley più di tutti), i gruppi rock (dai The Doors ai Red hot chilli peppers) e il folk (Bob Dylan e Neil Young), a quest’ultimi devo molto. Anche se facciamo stili completamente differenti a tutti loro devo molto”

Be’, sarebbe scontato se dicessi che è stato il cantautorato italiano  ad influire di più sulla mia musica (De Andrè, De Gregori, Dalla, Gaber, Guccini), ma non solo, anche se non si coglie nell’immediato mi ha sempre influenzato il reggae (Bob Marley più di tutti), i gruppi rock (dai The Doors ai Red hor chilli peppers) e il folk (Bob Dylan e Neil Young), a quest’ultimi devo molto. Anche se facciamo stili completamente differenti a tutti loro devo molto

 

 

Istmo

“Fauna umana” è il nuovo ep, ma anche il nuovo video molto onirico, di Istmo, artista dalle sonorità synth ma anche piuttosto indie e introspettivo. “Il primo genere che mi viene in mente è la chillwave americana, di artisti come Neon Indian, Toro y Moi e Washed out. Ma anche Wild Nothing. Penso ai suoni dilatati che, le voci poco definibili e molto effettate, i suoni forti e acidi dei synth. Mi fecero mettere giù per un attimo la chitarra, non potevo non “rispondere alla chiamata”. Sebbene la chillwave come movimento sia un po’ scemato, quegli artisti sono rimasti perché sono geniali e li seguo ancora. Grazie a loro ho avuto la spinta per imparare a produrre e a ricercare i suoni che metto nei miei brani”.

 

Il primo genere che mi viene in mente è la chillwave americana, di artisti come Neon Indian, Toro y Moi e Washed out. Ma anche Wild Nothing. Penso ai suoni dilatati che, le voci poco definibili e molto effettate, i suoni forti e acidi dei synth. Mi fecero mettere giù per un attimo la chitarra, non potevo non “rispondere alla chiamata”. Sebbene la chillwave come movimento sia un po’ scemato, quegli artisti sono rimasti perché sono geniali e li seguo ancora. Grazie a loro ho avuto la spinta per imparare a produrre e a ricercare i suoni che metto nei miei brani.

 

 

Barbara Buono

Barbara Buono è una giovane cantautrice che ha appena pubblicato il suo nuovo singolo, “La mia direzione”. Un brano gentile ma determinato, che espone le qualità pop di una giovane artista attenta ai sentimenti e con le idee molto chiare.

“Apprezzo e ascolto tanti generi musicali. Quello che mi influenza di più è l’elettropop dagli anni ’90 ai 2000 e soprattutto la musica italiana negli ultimi 4/5 anni che si è evoluta molto anche negli arrangiamenti”.

Apprezzo e ascolto tanti generi musicali. Quello che mi influenza di più è l’elettropop dagli anni ’90 ai 2000 e soprattutto la musica italiana negli ultimi 4/5 anni che si è evoluta molto anche negli arrangiamenti.

 

 

 

Intervista della settimana: LUCREZIA

Esce venerdì 4 giugno, il singolo d’esordio di Lucrezia, “Al mare da te”. La giovane cantautrice bolognese, vincitrice del contest online organizzato da Spaghetti Unplugged nel 2020, si presenta con un brano che poggia su un’immagine molto forte: “Tutti abbiamo provato almeno una volta quella sensazione di soffocamento da città in estate – racconta Lucrezia – Il brano rappresenta un’idea che arriva, ti scuote e ti spinge su un treno, senza pensarci e senza avvisare nessuno”.

-Qual è stata la tua ispirazione più grande per questo primo singolo?

Quando ho scritto questa canzone ero molto triste perché non potevo stare con le persone a cui volevo bene per questioni di lontananza geografica. La spinta a scrivere una canzone è stata il desiderio di creare una ponte fra quello che vivevo e quello che avrei voluto vivere.

-Stai pensando anche ad un video?

Il video è già stato girato ed uscirà tra pochissimo.

Per fortuna ho molti amici talentuosi che mi aiutano sempre. Uno di questi è Gianluca Riva con il quale ho fatto due giornate di riprese e non vedo l’ora di mostrarvi cosa ne è uscito.

-Ci racconti L’esperienza con Spaghettiunplugged?

Spaghettiunplugged sono arrivati come una mano dal cielo in uno dei periodi più bui che si possano immaginare per chi fa musica e non ha ancora la fortuna di collaborare con qualcuno .

Esploso il covid ho dovuto lasciare Milano dove vivevo da cinque anni ed ero molto disorientata su cosa fare. Facevo molta fatica a immaginare un futuro per le mie canzoni.

Siccome loro invece fanno fatica a stare con le mani in mano, non potendo fare nulla dal vivo hanno deciso di  organizzare un contest online dove si poteva vincere la produzione e promozione di un brano.

Sono stata abbastanza fortunata da vincerlo e così è iniziata la nostra collaborazione.

Ci tengo a dire che è davvero raro trovare persone così attive e affidabili. Non potevo sperare in qualcosa di migliore.

-Chi è “Lucrezia” oltre la musica?

Che bella domanda. Anche se sento una forte simbiosi con l’argomento musica perchè è una costante di tutta la mia vita, ci sono alcuni angoli della mia personalità dove non arriva.

Per esempio sono una grande amante della natura e sono impegnata nella sensibilizzazione alla tematica dei diritti degli animali. Se mi metti in un campo pieno di capre credo di poter essere la persona più felice del mondo.

-Ora cosa hai in mente…?

In questo momento oltre a questo tanto atteso inizio a cui spero seguiranno presto altri brani, la mia mente è occupata anche da una altrettanto attesa “fine”. Tra un mese mi diplomerò in composizione classica che studio da ormai dieci anni.

È un periodo in cui apro e chiudo cerchi di vita.

 

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