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Donïa Nö ci racconta il suo disco “Finché sono viva”

Disponibile su tutte le piattaforme da sabato 6 aprile 2024 il primo EP di Donïa NöFinché sono viva è una serie di danze macabre. Ci sono elettronica e chitarre distorte, cassa in quattro e ritmi tribali, sospiri e urla, il tutto volto come a compiere un esorcismo di sé. La paura della morte, le pressioni sociali e il femminismo sono alcune delle tematiche dei suoi brani, già anticipate nei primi due singoli usciti lo scorso anno. Al centro, il bisogno di esternare un disagio profondo e di liberarsi da un peso sul petto che non fa respirare, sintomo di un’ansia post-moderna su cui la musica di Donïa Nö vuol provare a farci ballare.

Ne abbiamo parlato con lei:

Come fai convivere dentro di te Donı̈a Nö e Tania? Capita mai che una prevalga sull’altra?

Donïa è una Tania più libera. Spero sempre che prevalga più lei perché si fa meno paranoie forse, ma tutto sommato sono la stessa persona.

Quali sono i progetti musicali, italiani o internazionali, che come genere e stile si avvicinano al tuo?

Italiani non me ne vengono in mente sinceramente. Internazionali forse i Nine Inch Nails che sono tra le mie influenze sicuramente e forse per certi versi Fever Ray? Si, credo di si. Credo di essere la fusione di queste due realtà artistiche.

C’è un messaggio che vorresti trasmettere con il tuo disco “Finché sono viva”?

Per me scrivere l’EP è stato un modo per esorcizzare dei momenti difficili e rendermi più libera. Un uscire da determinati schemi (sociali o meno) che mi facevano autocriticare e autoflagellare psicologicamente.  Il mio intento era creare musica che facesse prima di tutto stare meglio me, che mi facesse buttare fuori quello che covavo dentro. Quindi forse il messaggio è quello di ballare sopra agli scheletri delle ansie, delle paure, delle pressioni sociali, perché prima o poi (come dice una persona a me cara) tutto passa.

Qual è la traccia che ti ha sfidata maggiormente durante la sua lavorazione?

Diciamo che quasi tutte per me sono state una sfida. Ho un grande problema di autosabotaggio per cui inizio dei brani e poi mi blocco. Posso dire che quelle che mi sono venute più naturali sono “Finché sono viva” e “Da sola”. Quindi ho risposto al contrario!

Prossimi progetti per il 2024?

Vorrei suonare molto e dappertutto questi brani, anche se sembra veramente difficile trovare spazi per progetti emergenti a meno che non si conoscano le persone giuste o si abbiano molti soldi da spendere in contest (sono pochi quelli validi e gratuiti). Quindi mi auguro di poter fare questo sicuramente. Sto anche scrivendo cose nuove, quindi spero di fare uscire qualcosa prima della fine dell’anno!

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