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Caspio ci racconta il suo nuovo disco “fugit”

Esce venerdì 3 dicembre 2021, per Le Siepi Dischi e in distribuzione Believefugit, il titolo dell’ultimo EP di caspio. L’EP interpreta le diverse sfaccettature del concetto di tempo: c’è un tempo che appartiene ad una generazione, un tempo che ha cambiato tutte le carte in tavola, un tempo per le decisioni, un tempo che scandisce il ritmo sonno-veglia, un tempo presente e un tempo futuro. I brani contenuti in fugit sono eterogenei, confondono generi, sonorità e stile. Sono stati scritti in tempi – ed ecco il tempo che ritorna – diversi. 

E l’intento dell’autore è esattamente quello di far percepire all’ascoltatore che ogni cosa ha un suo tempo, un suo momento. La copertina dell’EP rappresenta sia la diversità dei brani, sia l’idea di una stratificazione temporale: è, infatti, lo shot di una bacheca pubblicitaria in cui il tempo ha logorato l’immagine di superficie lasciando intravedere tutte quelle sottostanti, diverse tra loro, sovrapposte, che a loro volta ne erano state la copertina. È lo spaziotempo di un luogo qualunque, in cui il tempo è trascorso lasciando le sue tracce, in cui il tempo è fuggito, lasciando dietro di sé il ricordo di qualcosa che ormai non c’è più e lisciando la superficie per fare spazio a qualcosa di nuovo. Qualcosa come fugit.

Dovevamo chiedergli qualcosa in più!

 

1. Come mai tutto minuscolo? 

Perché soddisfa il mio bisogno di ordine. La linearità degli oggetti, le simmetrie sono per me fondamentali. E poi “caspio” è per me più un concetto che un nome: la musica per me è un viaggio e avevo bisogno di andare verso luoghi inesplorati, lontani da me, per ritrovare me stesso.

2. Da cosa sei scappato? 

A dire il vero non sono scappato, quello che scappa, qui, è il tempo. Di solito affronto tutto e subito e così è andata anche questa volta.

3. Quali momenti della tua vita raccoglie “fugit” e perché hai deciso di pubblicare questo disco proprio adesso? 

“fugit” è frutto dell’ultimo anno della mia vita. Avevo questa urgenza di fare uscire qualcosa che fosse strettamente legato a quello che stavo vivendo o pensando in quel preciso momento. E’ stata una vera corsa contro il tempo.  L’ho pubblicato adesso perché domani è già troppo tardi.

4. Hai già avuto modo di esibirti dal vivo (domanda falsa, perché sappiamo che è successo)? Com’è andata? 

Sì, è successo dopo tantissimo tempo. Primo concerto dal 2013 quando il progetto caspio ancora non esisteva. Diciamo che sono ancora un po’ arrugginito ma mi ripiglierò, promesso!

5. Hai già in mente i prossimi step, o è troppo presto?

Non è mai troppo presto. Credo ci risentiremo spesso nel 2022 o almeno lo spero.

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