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L’ARCI Bellezza diventa Fort Apice

La musica vera di Apice dal vivo all’ARCI Bellezza.

Di Davide Lucarelli

C’è un motivo se ogni volta che posso vado ad ascoltare Apice dal vivo. Il motivo è il più semplice di tutti: ci vado perché mi piace ascoltare la musica dal vivo. E Apice è un artista che è nato e vive per regalare musica dal vivo di altissima qualità. Ed è così che la più basilare legge della domanda e dell’offerta viene soddisfatta.

Eccomi qui dunque, in questo 7 aprile 2022, con una pandemia (si spera) alle spalle e una guerra in corso, a uscire, in una serata primaverile dal clima tenero, ma pungente, per andare ad assistere all’ARCI Bellezza di Milano alla seconda tappa del tour Fort Apice dell’artista spezzino.

Giusto il tempo di una birra propiziatoria ed entro nella sala concerti.

In apertura, la promettente Francesca Moretti ci fa ascoltare i brani del suo EP d’esordio Buio dentro, mostrando, nonostante la giovane età, un’interessante dote canora e compositiva.

E’ poi la volta di Apice. Incipit affidato al duo collaudato col fidato amico e chitarrista Fabio Mano, compagno di musica da sempre. Il resto della banda, comunque, non tarda ad arrivare sul palco. Alessandro Martini alla chitarra elettrica, Pietro Vitaloni alla batteria e Angelo Sabia al basso completano il gruppo che ci porta per mano nel viaggio alla scoperta della versione dal vivo di Attimi di Sole, il nuovissimo album del vincitore del Premio De Andrè 2019.

 

 

Per una buona ora piena, la sala concerti del circolo ARCI è pervasa dalla musica di Apice, musica che non è di moda e dunque non passerà mai di moda, musica che non ha età, perché quando la poesia si intreccia così strettamente alla musica, non esiste discussione su gusto e genere.

Durante la serata c’è spazio anche per delle ospiti. Sul palco anche Svegliaginevra, ad eseguire Barche, e cmqmartina, per farci ascoltare Crepe, bellissimo brano, con il quale l’artista monzese ha mostrato, ben prima di X Factor, le sue potenzialità anche in un campo diverso dalla dance-pop.

C’è spazio, per il pubblico mai sazio, anche per il bis, in fondo. Il brano supplementare è Ciao, uno dei pezzi più peculiari ed iconici del primo album di Apice, Beltempo.

 

 

Eh niente, vorrei concludere questo piccolo reportino informale con un grazie. Un grazie a Manuel (eh sì, perché Apice ha anche un nome!) per essere così gentile da mostrarci la sua anima, così ardito da metterla accanto alla nostra, così sprovveduto da abbracciarci senza remore. E soprattutto, grazie Manuel, per farci fare pace con la musica ogni volta che ti sentiamo, farci allontanare dalle logiche di mercato e farci ricordare ciò che la musica è nel suo essenziale, ovvero il modo più unico, più universale, più immediato per comunicare da cuore a cuore, senza il, talvolta maledetto, filtro della mente.

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