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TGP incontra Adelasia. Leggi l’intervista

ALIENA tratteggia la bellezza dell’introspezione

Intervista a cura di Giorgia Groccia

 

Dopo il primo singolo intitolato Umido, Adelasia, la cantautrice lucchese naturalizzata romana di casa Sbaglio Dischi, decide di regalarci nuove emozioni e forse anche un bel momento di raccoglimento introspettivo proprio grazie al suo secondo singolo intitolato Aliena.

Il braccio tenuto sotto il cuscino è davvero l’unico che può starci vicino durante i lunghi silenzi, durante le giornate stanche in cui non abbiamo bisogno di nulla se non di cercare noi stessi?

È molto probabile sia così, o perlomeno è l’immagine migliore che si possa dipingere circa il rigurgito generazionale nei riguardi dell’alienazione che pare sia il peggior male del nostro millennio.

Adelasia accarezza delle ferite aperte che ognuno trascina dentro sé eliminando la pesantezza di doverne necessariamente costruire un dramma esistenziale attorno: ci troviamo a fare i conti con una vera osservatrice di ciò che si cela dietro l’ovvio, dietro l’apparenza superficiale e basica che circonda le vite di tutti. Noi di TGP le abbiamo fatto qualche domanda per scoprire qualcosa in più su quest’artista cosi giovane e talentosa. Ecco il risultato.

Il tuo primo singolo si intitola “Umido”, il secondo “Aliena”. Qual è il file rouge che collega i due brani?

La sensibilità e l’emotività che nascono da esperienze personali o esperienze di altri che mi vengono raccontate. Parlo di quello che provo o di quello che provano altri cercando di essere più semplice e chiara che posso.

Hai uno stile, un mood ed un sound decisamente vintage e al tempo stesso estremamente attuali. Quali sono i tuoi retaggi musicali e quali sono le tue fonti d’ispirazione?

Sicuramente l’influenza dell’indie non manca dato che nella mia infanzia ho ascoltato  tantissimi gruppi indie rock britannici. Ma ciò che più mi ispira è sicuramente la musica internazionale, principalmente francese, belga. Ascolto le classifiche musicali di altri paesi cercando di capire cosa piace adesso in altri posti e dai brani più innovativi cerco di trarre ispirazione, di studiarli per capirne i punti di forza e provare di fare qualcosa di simile (per quanto sia estremamente difficile).

 Cosa pensi del panorama indie pop odierno? 

Che è ora di cambiare, di sperimentare, di uscire un po’ dalle righe.

A cosa pensi sia dovuto il dislivello numerico tra cantautori e cantautrici nel panorama attuale?

Siamo meno abituate ad essere sottoposte a giudizio, non siamo abituate ad esporci, io in primis. Poi siamo perfezioniste (spesso, non voglio generalizzare) e non ci buttiamo a cantare se non ci sentiamo bravissime perché la società ci ha imposto per molto tempo di essere perfette. Invece non serve essere perfette per cantare, basta avere qualcosa da dire e saperlo trasmettere con semplicità (poi se in più sei molto intonata e bravissima ben venga).

Le immagini suggerite nei tuoi brani sono estremamente intime, ricordano delle pagine di un diario segreto. Sono autobiografici? Ci racconti la storia di com’è nato il brano ALIENA? 

Umido, il mio primo singolo, è proprio una pagina del mio diario ed è quindi del tutto autobiografica. Aliena invece no, l’ho scritta perché avevo ed ho amiche che soffrono di ansia e mi raccontano quello che provano. Dai loro racconti ho estrapolato immagini e ,ovviamente romanzando tutto, è nata Aliena.

Quando e come hai capito di voler scrivere canzoni?

Qualche anno fa, volevo scrivere al mio ex ragazzo una canzone in cui dicevo cosa provavo perché mi piaceva l’idea di regalargliela così che potesse ascoltarla ogni volta che voleva. Si chiama Gli Opposti si Attraggono e da lì ogni volta che volevo parlare di qualcosa invece di scrivere il diario scrivevo una “canzone”.

Se dovessi scegliere un periodo storico differente per far musica quale sceglieresti e perché

Sceglierei di rimanere qui dove sono o forse vorrei andare nel futuro per vedere se la musica italiana tra 40 anni sarà al passo coi tempi.

Progetti futuri? 

Spero di fare di queste canzoni un album. E subito dopo di laurearmi.

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