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5 copertine con… Tatum Rush

Le 5 copertine della crescita di Tatum Rush.

Di Futura 1993

Tatum Rush è l’alter-ego musicale di Giordano Rush, poliedrico artista di origini italo-svizzere-americane, costantemente in bilico tra passato e futuro, psichedelia e contemporaneità, capace di conquistare subito l’attenzione del pubblico con brani dalle sonorità sfaccettate e ricche di riferimenti.

Nato a San Diego, in California, si è poi trasferito prima nella Svizzera Italiana e in seguito a Ginevra, dove ha conseguito una laurea in performance art. Da allora ha lavorato tra Losanna, Parigi, Berlino e Milano dedicandosi alla scrittura e alla produzione di brani, videoarte e figurazioni all’opera.

 

 

L’esordio avviene nel 2015 con il primo album, seguito da un EP nel 2018. A gennaio sono arrivati quattro nuovi brani a sancire il suo ingresso nella scuderia di Undamento, per un progetto sopra le righe e di sicuro impatto, tra classicismo e futurismo, pop contemporaneo e R&B. Il tutto è culminato nel recente singolo Citron Noir in collaborazione con Nancy Deleuze. Il pezzo ribalta ogni aspettativa su quello che doveva accadere dopo Drinks Alchemici: chitarre californiane, ritmi acustici ed esotici, cori da colonne sonore anni 70’, voci calde e naturali sublimate dal fidanzamento eternamente erotico dell’italiano col francese.

Tatum ha scelto per noi cinque copertine dei dischi per lui più iconici, in grado di influenzarlo musicalmente e non solo. Ecco si seguito la sua selezione.

 

Tiger & Balm – Selected Balms Revisited

 

 

Ok, comincio con un album mezzo mio che è uscito poco tempo fa, che rimarrà probabilmente nella beata penombra di internet finché magari un giorno, verrà riscoperto da qualche retrofuturista e diventerà un party classic.

 

Kenny Burrell – Midnight Blue

 

 

Semplicemente l’ambiente più perfetto per trasporsi karmicamente dalla fine della giornata all’inizio serata. Per i tuoi migliori aperitivi.

 

Funkadelic – Maggot Brain

 

 

Anni fa lavoravo a un festival Jazz a Lugano e durante il delirante concerto dei Funkadelic di tre ore di venticinque musicisti totalmente ubriachi e fumati in accappatoio qualcuno mi ci spinse a metà concerto sul palco che in quel momento strabordava di ballerine prese dal pubblico e ci restai a ballare fino alla fine.

 

Santo & Johnny – Sounds like Santo & Johnny

 

 

Memorie preziose dei momenti vissuti in un appartamento da solo a Ginevra.

 

Colter Wall – Songs of the Plains

 

 

Se mi dicessi che trovi molto figa “Old Town Road” di Lil Nas X ti risponderei che forse dovresti ascoltarti questo disco.

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