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Venerdì 24 giugno si è svolto un altro evento live in programma all’NXT Station Festival: Zen Circus opening Bianco

Venerdì 24 giugno si è svolto un altro evento live in programma all’NXT Station Festival di Piazzale degli Alpini a Bergamo. Il programma della serata prevedeva gli Zen Circus opening act Bianco, cantautore torinese con 6 album all’attivo e che vanta collaborazioni importanti con Niccolò Fabi (della cui band di accompagnamento è anche membro), Linea 77, Levante, Dente, Le luci della centrale elettrica.

Show chitarra e voce molto intimo per Bianco, che esegue alcuni brani del suo repertorio tra cui Mela, suo primo singolo, Raccontami, Filo d’erba e Drago.

 

Giusto il tempo di un cambio palco, e alle 21:00 (spaccate!) salgono sul palco gli Zen Circus, salutati da un’ovazione del pubblico. 

The Zen Circus è un gruppo rock pisano in attività dal 1994, punto di riferimento storico nella scena indipendente italiana e salito recentemente alla ribalta nazionale grazie alla partecipazione tra i big al festival di Sanremo nel 2019 con il brano L’amore è una dittatura. La band (o, come loro amano definirla, una circonvenzione d’incapace itinerante) è formata da Andrea Appino, frontman, voce, chitarra e armonica, Massimiliano “Ufo” Schiavelli al basso e Karim Qqru alla batteria, ai quali si aggiungono nei live il “maestro” Paganelli alla chitarra e il “geometra” Pagni alle tastiere.

 

Prima del saluto al pubblico, la band irrompe eseguendo due i brani d’apertura, tra l’altro molto attuali, La terza guerra mondiale e Catene.

Verso la metà del concerto la band propone forse la sua canzone più iconica e rappresentativa, Andate tutti affanculo, che da anche il nome al suo album del 2009, un disco nudo e crudo dove c’è posto per mandare a quel paese un po’ tutti, da un vescovo ad un sindaco con l’aria da mafioso, dai nati vincenti ai falsi moralisti.

 

Proseguendo nel live si arriva all’album appena pubblicato, Cari fottutissimi amici. L’album è composto da dieci brani, tutti inediti e tutti accompagnati, del quale vengono suonate: la canzone che da il titolo al disco, la cui versione in studio è cantata con Motta, Voglio invecchiare male, nel disco cantata con i Management, 118, (feat. Claudio Santamaria) e Ok boomer, prima traccia dell’album, feat. Brunori SAS e fresca di candidatura targa Tenco come miglior canzone.

Lo show volge al termine ma il pubblico fatica ad accettarlo, soprattutto dopo la chiusura con l’affezionatissima Vivi si muore.

Per questo (e molto altro), Dio benedica gli Zen.

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