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Tornare bambini con MR. D, quel disco che dovreste assolutamente recuperare prima che finisca l’estate!

Rieccomi qui, con questa mia sindrome estiva: quella che mi fa credere di avere a disposizione tutto il tempo del mondo per fare tutto ciò che mi pare, come se a settembre non si tornasse a lavorare, a fare la guerra con gli orari, con un capo che non ha idea di cosa significhi farsi tutta Milano in bicicletta per arrivare in orario (e no, mi rifiuto di arrivare in Cadorna, dove c’è il mio ufficio, in macchina, sia perchè voglio vivere, sia perchè ormai la benzina costa molto più del mio stipendio). Insomma, ad agosto ricomincio a leggere fumetti, a vivere di serie televisive adolescenziali e a pensare che tutto il resto della mia vita sarà un rewatch infinito e bellissimo di Buffy, un sogno da bambini che si ripete ogni anno. Tra le mie attività preferite della sindrome estiva, c’è anche quella di recuperare tutti i dischi che gli uffici stampa tendono ad accumulare sulla mail di redazione, con il peccato di ubris di pensare che riuscirò a tenere questo ritmo anche per tutto il resto dell’anno. Che stolto.

E tra i recuperi più recenti, non posso condividere il sottovalutato e davvero poco considerato da noi blogger, Kid’s Dream del misterioso Mr. D, moniker dietro il quale si cela Daniele Fioretti, musicista marchigiano che, come musicista one man band con la sua chitarra e come tour manager per band estere per i tour europei, vive in continuo movimento tra le città d’Europa. Kid’s Dream è una raccolta intima di storie che nascono dai viaggi di Daniele, dai confronti con le centinaia di persone incontrate lungo la sua strada, dalle molteplici preziose esperienze vissute in prima persona e dalle sue radici. Con Kid’s Dream Mr. D ci apre le porte del suo mondo fatto di rock e blues, di quel suono nato in America per raccontare le proprie storie vissute sulla strada di kerouacchiana memoria. Il suono di una chitarra con il riverbero della stanza e una voce che graffia il nastro, quasi a riportarci alla sensazione delle registrazioni su nastro analogico.

Avrete nelle orecchie un romanzo di formazione, una versione intensa di un Giovane Holden urbano e sentito, un viaggio tra città diverse, vite diverse, e tutte quelle identità che abbiamo cambiato durante la nostra adolescenza, come io che mi ero trasferito a Londra, con tutta la presunzione e la consapevolezza infusa che tutto sarebbe ricominciato da capo, che sarei stato quello figo anche se non lo ero mai stato. Daniele Fioretti si scopre, e ci riporta in quelle camerette piene di libri e di sogni, una sindrome estiva perenne, che abbiamo vissuto tutti in passato. Un respiro lungo 10 brani che vi rifarà vivere la parte più intima e nascosta di quell’adolescenza che pensavate di aver dimenticato. Ho voglia di riguardare Into The Wild adesso.

 

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