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SANLEVIGO: tra l’alternative rock e il cantautorato moderno | Intervista

 – di Giorgia Groccia –

I Sanlevigo sono una band alternative rock nata verso la fine del 2016 con oltre 30 concerti all’attivo sul territorio romano (fra cui Monk, Na Cosetta, Jailbreak, Big Mama e Mons). Hanno un andamento particolarmente coinvolgente, brani con titoli particolarissimi e testi altrettanto curiosi, ben congegnati, diretti ma al tempo stesso colti, mai banalizzanti o ridotti all’osso. Questi giovanissimi musicisti sono i vincitori del contest di Spaghetti Unplugged come artisti rivelazione del mese di maggio 2018 con oltre 2200 voti e attualmente, si trovano in semifinale per il contest Marmo Music Match 2019 e ad Incisioni Off 2019 di Casa del Vinile.

A luglio sono stati selezionati fra le 10 nuove promesse dai ragazzi di Pop Up Live Sessions e hanno pubblicato il video di una loro esibizione unplugged per il format Pop Up Next. Ospitati per interviste e brevi esibizioni in acustico su Radio Rock 106.6 e su Radio Kaos Italy, sono attualmente al lavoro sul disco d’esordio che vedrà la luce nel 2019. Questo disco riserverà grandi sorprese, un sound perfettamente a metà tra il classico alternative rock – da cui provengono le radici della band – e dei suoni moderni, coinvolgenti e tratteggiati da un inconfondibile impronta che questi giovani artisti conferiscono ad ogni brano. Noi di Tutti giù Parterre abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con questi ragazzi prima della loro partecipazione ad It’sUp2u! Il 31 gennaio 2019. Eccone il risultato!

Come mai la scelta di chiamarvi “SANLEVIGO”?
In realtà non c’è un motivo particolare dietro la scelta di questo nome.  Sanlevigo deriva dalla parola “sunlevigo” che in esperanto significa alba.
Il suono ci piaceva molto e per qualche oscuro motivo sembrava adattarsi alle melodie dei nostri primi brani, per cui abbiamo deciso di utilizzarlo limitandoci a sostituire una vocale per renderlo più vicino all’italiano.

Com’è nato il vostro sodalizio artistico?
La band si è formata verso la fine del 2016 dall’incontro fra Matteo, Emanuele ed un altro componente che per motivi personali ha poi lasciato il gruppo.
A gennaio 2017 si è aggiunto Lorenzo e la formazione ha suonato per un bel periodo alternando dei turnisti alla batteria fino a quando questo autunno Mattia è entrato a far parte della formazione ufficiale.

Il vostro è un sound esattamente a metà tra sonorità modernissime e il pop rock degli anni che furono: come mai avete scelto questa tipologia di universo sonoro?
Il suono della band è stato più una conseguenza naturale delle influenze musicali dei singoli componenti che una ricerca razionale e metodica.
Forse l’unico elemento che ha richiesto un impegno particolare per risultare coerente con tutto il resto è stato l’uso dell’elettronica, in particolare capire dove inserirla e come dosarla.
Escludendo questo aspetto però possiamo dire che il nostro sound è la perfetta sintesi dei nostri ascolti musicali che vanno dalla canzone d’autore italiana degli anni ’60 fino al rock alternativo internazionale degli ultimi anni.

Siete una band nata nel 2016 ma con già grande esperienza di palchi importanti alle spalle: qual è stato il vostro live preferito ad oggi?
Degli oltre 30 live che abbiamo fatto fino ad oggi il concerto che ricordiamo più volentieri è sicuramente quello al Mons, vicino Piazza Navona.
È stata una serata davvero bella non solo perché abbiamo potuto suonare per oltre un’ora davanti a molte persone senza dividere il palco con altre band, ma anche perché siamo stati trattati benissimo dai gestori del locale e da Jacopo Ratini, il direttore artistico.

NEI PANNI SPORCHI DI VENERE è un titolo che cattura particolarmente l’attenzione: da dove nasce l’idea di questa frase?
Il titolo del brano riprende la tradizione pagana secondo cui Venere sarebbe la dea dell’amore e della sensualità per unirla ad una delle allegorie più diffuse della tradizione cristiana: la veste candida e immacolata simbolo della purezza dell’anima.
In questo caso la donna amata torna come uno anatema sotto le mentire spoglie dell’amore per tormentare l’io lirico.
Dunque la sua veste, i suoi “panni” e la sua anima saranno inevitabilmente macchiati da una colpa terribile, quella di aver sfruttato il sentimento più puro di tutti per uccidere il proprio amante.

Come mai avete scelto di partecipare ad un contest come “IT’S UP 2U!”?
It’s up 2U è un contest che abbiamo iniziato a seguire dallo scorso anno e ci ha colpito subito, sia per la fantastica location dove si svolge, Largo venue, sia per la volontà di mettere in mostra i talenti e le nuove promesse del panorama musicale indipendente.
Quando siamo venuti a sapere che quest’anno ci avevano selezionato per partecipare ci ha fatto davvero piacere e non vediamo l’ora di suonare!

Come vi immaginate tra 5 anni?
Speriamo vivi e ancora tutti insieme!
Scherzi a parte, non ci dispiacerebbe vederci con qualche disco o tour alle spalle.

Quali sono i vostri progetti futuri? Come prevede per voi questo 2019?
Di progetti per il futuro ce ne sono molti: singolo, disco di debutto, live e tour in giro per l’Italia.
Ci siamo prefissati degli obiettivi molto ambiziosi che per il momento preferiamo non svelare, quel che è certo è che se solo riuscissimo a realizzarne la metà questo 2019 potrebbe diventare per tutti noi un anno indimenticabile.

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