Il 22 settembre Piazza del Plebiscito si trasforma in un teatro a cielo aperto grazie a Riccardo Cocciante, che regala una serata intensa, umana e sorprendentemente intima nonostante la grande cornice napoletana. Gli schermi sul palco simulano delle tende teatrali; essenziali e colorati al punto giusto e senza fronzoli accompagnano la musica senza mai rubarle la scena.
La serata si apre con “Ora che io sono luce”, con Riccardo che entra tutto vestito di bianco, da lì, una cavalcata di emozioni tra “Uomo”, “Ammassati e distanti” e “Il mio nome è Riccardo”, Poi sono “Un buco nel cuore” e “Cervo a primavera” a strappare brividi a più di qualcuno, mentre la necessaria e immensa “Era già tutto previsto”, colonna sonora del film Parthenope, rende in un certo senso omaggio a Napoli con il suo panorama musicale “cinematografico”.
Il concerto diventa quasi direzione d’orchestra: Cocciante guida i musicisti con presenza rispettosa e attenta, lasciando loro spazio per improvvisazioni e assoli, creando momenti di vera magia collettiva. Non è solo un cantante sul palco, è un conduttore che valorizza ogni musicista, come dimostra in pezzi come “Jimi suona” o “Il tempo delle cattedrali”, dove la parte dedicata a Notre-Dame de Paris incanta Piazza del Plebiscito.
Non mancano gli omaggi, come “Napul’è” di Pino Daniele, che pur essendo un classico abusato, viene eseguito con rispetto e sentimento. Momenti di pura emozione arrivano con “Celeste nostalgia”, “Quando finisce un amore” e “Margherita”, che commuovono profondamente il pubblico, in un’atmosfera quasi domestica, come se la piazza si stringesse intorno al pianoforte di Cocciante.
Nelle ultime canzoni, però, c’è spazio anche per un po’ di leggerezza: gli encore con “Io canto”, “Questione di feeling” e “In bicicletta” trasformano il finale in un momento gioioso e condiviso, con i musicisti che improvvisano seguendo le indicazioni di Riccardo, regalando risate e spontaneità. Prima di salutare, l’artista dichiara il suo desiderio di tornare presto a Napoli.
Riccardo Cocciante si dimostra ancora una volta un vero maestro della musica italiana, uno di quei nomi che hanno scritto la storia e continuano a emozionare ogni generazione.
Una serata che non è solo un concerto, ma un incontro autentico con un artista che emoziona tantissimo, commuove più volte ma sa anche far sorridere, tra musica, improvvisazione e una Napoli che si sente ancora una volta a casa.
A cura di Stefano STRE Crispino



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