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“Resti” di BLASTPHEMIAN – Leggi l’intervista

“Resti” di BLASTPHEMIAN è il primo brano pubblicato dall’artista sotto la label Broken Souls Ent. Prodotto da Blocka Beatz e Myron Ianny, il pezzo unisce il sound dei beat drill uk al riffing di chitarra emocore/metalcore anni 2000.

Questa combinazione nasce dall’esigenza dell’artista di adattare la uk drill, genere che lo affascina ormai da quasi 3 anni ad uno dei generi che più lo hanno accompagnato nell’adolescenza, in questo caso il metalcore. Non a caso il riff prende ispirazione da “Tears Don’t Fall” della band britannica Bullet For My Valentine.

Il testo rimarcando il crossover tra generi mantiene elementi sia urban, quali la voglia di rivalsa sociale e la descrizione di contesti e situazioni street sia elementi emo, come l’introspezione ed una autoanalisi dai toni malinconici. Nel testo questa dicotomia rimane fino alla fine, e barre di entrambe le sfumature continuano a susseguirsi di quartina in quartina.

L’intento di BLASTPHEMIAN con questo pezzo è creare quindi una alternativa alla drill uk standard che possa sia piacere agli ascoltatori del genere, sia strizzare l’occhio al suo background musicale, creando una nuova dimensione sonora.

Leggi l’intervista.

Ciao Blastphemian, raccontaci un po dell’etimologia del tuo nome d’arte.

Il nome Blastphemian è un gioco di parole tra “blast beat”, un groove di batteria estremamente usato nel metal e la parola blasphemian, ossia blasfemo. È un richiamo a nomi come Burzum, Euronymous o Necrobutcher, tutti volti della scena Black Metal. Volevo sia rendere tributo ad uno dei generi che mi ha cresciuto in adolescenza, sia avere un nome che fosse indubbiamente riconoducibile alla scena black metal, per rimarcare il mio background musicale.

Il tuo focus musicale è principalmente sulla drill, rap old school. Ma quali sono i tuoi artisti principali a cui ti ispiri?

Gli artisti a cui mi ispiro e a cui sono più legato sono sicuramente band come Dark Tranquillity e In Flames, entrambe svedesi e pionieri del genere melodic death metal. Ho sempre adorato l’alternarsi di voci sporche e graffianti a momenti di canto pulito e melodie malinconiche. Questa dicotomia si può trovare molto anche nella mia musica. Parlando di artisti rap o drill invece mi ispiro molto alla scena drill UK. Central Cee mi viene subito in mente, oppure Aitch.

Il singolo che ci hai proposto da ascoltare é molto valido, ma come nasce “Resti”?

“Resti” nasce dopo una pausa di circa 8 mesi dalle pubblicazioni. Stavo cercando un tipo di sound che non avessi ancora portato fin’ora, ma che non si allontanasse troppo da ciò che avessi già proposto. Se prima principalmente univo trap, rap old school e metal, stavolta ho voluto incrociare drill e chitarre meno aggressive, più tendenti all’emo e al core. Penso di aver trovato un nuovo tipo di suono e che mi rappresenti parecchio. Avevo l’esigenza di abbandonare un po’ la rabbia che contraddistingueva i miei vecchi pezzi e trovare un sound meno pesante per far scorrere altri tipi di pensieri, più adulti, meno offuscati dalla rabbia adolescenziale. Con questo chiaramente non intendo smettere con pezzi più pesanti, quello mai! Ma ora sento di avere un ventaglio di scelte più ampio a livello sonoro.

Quali sono questi “resti”? Cose personali e interiori da cui liberarsi? O qualcosa da cui tirar fuori un tesoro?

I resti citati nel pezzo sono anche intesi come cose da cui liberarsi. Come scrivo nel testo, “caccia gli spiriti dalla tua testa, ma poi cosa ti resta” fa intendere che tutti abbiamo qualcosa dentro di cui sarebbe meglio liberarsi. Cosa ti rimarrà una volta liberato di ciò che ti perseguita? Spaventa un po’ come domanda, ma è sicuramente un qualcosa da scoprire per la propria crescita personale. Il titolo allo stesso tempo significa anche restare, rimanere. “Ogni guerriero porta il suo peso, è solo questione di tempo” vuol dire continuare a perseguire i propri obbiettivi. Se continui a lavorare per realizzare i tuoi sogni ti si aprono davanti porte che mai avresti pensato nemmeno ci fossero, e dunque, resti.

Hai pubblicato svariati singoli, ma questo è forse uno dei più particolari anche per la sua copertina molto cupa e con riferimenti alla cultura dei manga, che rapporto c’é con quest’ultima?

Il soggetto della copertina sono io ridisegnato e reinterpretato come se fossi Michael Myers, il serial kyller del franchise cinematografico “Halloween”. Sono da sempre appassionato di film horror e splatter, soprattutto quelli del periodo anni 90/2000. È volutamente anche disegnato in stile fumettistico. Sono molto legato a manga come Berserk e Vagabond, ed in generale l’immaginario dark fantasy. In qualsiasi forma artistica che sia musica, cinema, libri o fumetti ho sempre cercato un qualcosa di cupo e oscuro, come se ne fossi inevitabilmente attratto.

Quali obiettivi hai per la tua musica in futuro?

Sto lavorando per la realizzazione di un disco. Voglio che tutte le tracce siano coerenti tra loro e che esca un prodotto valido e competitivo. Ci saranno con influenze drill e sicuramente anche “Resti” stessa, allo stesso tempo voglio però portare anche pezzi più aggressivi. Voglio raffinare questo tipo di crossover sonoro e far si che possa arrivare a più gente possibile.

Biografia.

Antonio Allegra, in arte BLASTPHEMIAN, è un rapper e produttore milanese nato il 24 Luglio 2000. Fin dall’adolescenza la sua passione nei confronti del metal e dell’hardcore punk lo porta a frequentare ambienti artistici di vario genere e con il passare degli anni ad arricchire il suo background e le sue influenze ci sará anche il contributo di generi come il rap old school, la trap e la uk drill. Nel 2016, a seguito dello scioglimento dei suoi progetti metal, inizia a spostarsi sul mondo delle produzioni. Il sound che porterá da lì in poi non a caso sarà un crossover tra tutti i generi che più lo hanno accompagnato negli anni e nel 2019 il progetto BLASTPHEMIAN vede ufficialmente la luce. Fará parte fino al 2021 del collettivo italiano dark trap “NIHIKILL” e verrà riconosciuto in fretta come uno dei volti dell’allora nascente scena trap metal italiana. A seguito del suo primo EP e del primo Mixtape dalle influenze prettamente dark trap, il 31 Ottobre del 2020 pubblica “CHAPTER ONE: DEATHCRAFT”. Il disco presenta contaminazioni metal molto marcate ed a tratti estreme, unite ad un hardcore rap senza filtri.  A marzo 2022 a seguito di ulteriori uscite e collaborazioni esce “Resti”, singolo con cui apre ufficialmente un nuovo capitolo del suo percorso. Le sonorità drill e le chitarre core ed emo sono la combinazione in cui l’artista ha trovato una nuova forma espressiva.

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