La rabbia della solitudine.
Recensione a cura di Davide Lucarelli
52Hz è il titolo del nuovo EP del rapper parmigiano Dentro, uscito lo scorso 24 aprile. 52 Hz è anche la frequenza media del suono emesso da un esemplare unico di balena, denominata proprio balena 52Hz, che è completamente diverso da quello emesso da tutte le altre balene, essendo addirittura in una zona spettrale non udibile dagli altri esemplari. Questa metafora di incomunicabilità e solitudine è il concept sul quale è sviluppato questo nuovo lavoro discografico di Dentro. Sei brani per gridare quanto spesso sia difficile trasmettere precisamente i propri sentimenti e quanto questa mancanza di comunicazione possa portare a solitudine anche se siamo circondati da nostri simili.
Il disco è un susseguirsi di tracce cariche di rabbia e critica sociale, di sfoghi, di accuse, di difese. Il flow e l’intenzione del cantato sono quelle proprie del rap d’annata e sono accompagnate da beats aggressivi e cupi, che donano l’atmosfera appropriata al disco.
Non è comune trovare dei concept album al giorno d’oggi, soprattutto nel mondo rap, un mondo che, travolto dall’esplosione del genere trap, ha risentito forse più di altri del consumismo musicale che ha portato alla pubblicazione di singoli a ripetizione, spesso simili tra loro, ma scarsamente coerenti. 52Hz è dunque una rarità, un multitraccia conforme che racconta le diverse sfaccettature di problemi di cui è difficile parlare: i problemi relazionali, quei problemi psicologici che non dipendono da età, estrazione sociale o sesso, ma che colpiscono senza un perché e, frequentemente, vengono sottovalutati proprio da quella società che, spesso, ne è causa.
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