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Quando ho incontrato TGP: Moscardi

“Le persone che ho incontrato, con cui interagisco tutti i giorni e che incontrerò in futuro sono tutte parte del percorso condiviso, in modi diversi e con valore differente”

Intervista a cura di Umberto Matera

Lo scorso 29 maggio è uscito Happiness, il terzo singolo di Moscardi, cantautore di origine marchigiane ormai impiantato a Pecara. Il brano è stato prodotto da Pierfrancesco Speziale (a.k.a. Labbè) per iSugo Records ed è distribuito da Artist First.

Se lo cercate su Spotify e frugate nel suo profilo troverete una descrizione a mo’ di carta del vino che dice:

Tipo: Rosso marchigiano

Annata: Riserva 1994 (invecchiato 26 anni senza maturare)

Varietà: innesto di vite Pop (60%) su vite Folk (40%)

Descrizione: melodico, ritmico, armonioso, con note cantabili e testi digeribili.

Abbinamento: ideale con cuffie o impianto Hi-Fi

Consigli per l’uso: lasciare de-cantare a lungo

Beh, ascoltare le sue canzoni con un bicchiere di vino in mano durante una serata fra amici fa subito venir voglia di cantarle a squarciagola tutti insieme. Abbiamo fatto una chiacchierata con lui ed è venuto fuori questo; buona lettura!

 

 

Ciao Francesco! Happiness è il tuo terzo singolo e ascoltandone il testo sembra una lista di considerazioni che potrebbe fare una qualsiasi persona alla fine del periodo di quarantena che abbiamo appena vissuto, una sorta di “cosa ho imparato da”. È un effetto voluto? 

Diciamo ni; Happiness è stata scritta 8 anni fa ormai, nel 2012, dopo aver visto il film Into The Wild che mi ha fatto pensare a tutte le piccole cose che alimentano la nostra felicità. Non l’ho scritto quindi in questo periodo di quarantena però è assolutamente vero che questo periodo di emergenza e di profonda riflessione, per quanto mi riguarda almeno, ci ha spinto a pubblicarla proprio adesso. Ci è sembrato fosse un’importante promemoria da tenere a mente tutti i giorni, soprattutto dopo questo periodo di stallo.

 

Curiosando sui tuoi profili social e su Spotify abbiamo notato che associ spesso il Moscardi artista ad un vino, descrivendoti proprio come se stessimo leggendo la tua etichetta prima di versarti in un calice. Se poi pensiamo che sei prodotta di iSugo Records l’accoppiata pare perfetta! Cosa lega la tua musica al mondo culinario?

Sarò banale ma è l’amore. Come in amore si hanno periodi belli e periodi brutti, lati positivi e lati negativi, così col cibo delle volte ho un rapporto poco equilibrato e mi capita spesso di mangiare male e di conseguenza ingrassare.

La stessa cosa accade con la musica: mi capita di trascurarla, di bloccarmi perché non mi riesco ad esprimere come vorrei, un po’ come in una storia d’amore. Amore, musica e cibo sono stati sempre strettamente legati nella mia vita. In questo senso sono molto contento di essere dentro iSugo Records; le persone che ci sono dentro sono tutte strettamente legate dall’amore per la musica e per il cibo.

 

Ascoltando in fila i tuoi primi tre singoli (Gli eroi, Fidati di me e Happiness) viene molto fuori la tua passione per il nostro cantautorato storico ma anche un grande amore per i sound di grandi cantautori internazionali storici ma anche moderni, come James Bay: quali sono quegli artisti che ascolti nel tuo tempo libero, magari sorseggiando un calice di vino?

Il cantautorato italiano storico l’ho senza dubbio “ereditato” da mio padre, che mi ha fatto amare artisti come De Gregori, Fossati, De Andrè e Concato. Poi mi sono affezionato anche ai “nuovi cantautori storici”: gente come Fabi, Jovanotti e Cremonini sono stati una grande reference per lo sviluppo del mio stile.

Per quanto riguarda i cantautori stranieri ce ne sono alcuni che mi provocano un vero e proprio stato di fascinazione: fra questi sicuramente ci sono quelli che io definisco il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo del songwriting che sono James Taylor, Cat Stevens e Tracy Chapman, un vecchia scuola che mi ha forgiato. Fra i moderni alcuni dei miei punti di riferimento sono sicuramente James Bay, che hai citato tu, James, Blunt, James Morrison, Ed SheeranPaolo Nutini. Oltre ai cantautori ci sono anche dei personaggi più eclettici, più performer che mi interessano, come ad esempio Bruno Mars e Charlie Puth.

 

Poco tempo fa abbiamo intervistato IMPERATORE, che oltre a condividere con te la stessa etichetta abbiamo scoperto essere tuo coinquilino! Com’è vivere in casa con un altro cantautore?

Vi dirò di più, siamo in tre in realtà: in casa con noi vive anche marasmo, altro artista di iSugo. Vivendo con altri due cantautori si può dire che questa casa sia stata una vera propria fabbrica di canzoni. Abbiamo gli stessi interessi quando si parla di musica, studiamo ciò che ci circonda in maniera simili, per usare un paragone musicale siamo sulla stessa frequenza; questa cosa ci fa essere molto positivi quando si parla di musica. D’altro canto essendo comunque tre artisti, tre creativi, abbiamo bisogno dei nostri momenti di solitudine e struggimento interiore, un po’ come tutti credo. Adesso in casa c’è un clima fantastico dovuto anche all’equilibrio che abbiamo raggiunto fra di noi; è un’esperienza che ci porteremo dentro per sempre.

 

Moscardi - Happiness

 

Sappiamo che, oltre ad essere laureato in Composizione in Conservatorio, hai anche una laurea in Cooperazione Internazionale e Sviluppo presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Quanto conta questa “seconda faccia” di Francesco Moscardi per il Moscardi cantautore?

Conta tantissimo. i tre anni a “La Sapienza” sono stati molto importanti sia per il corso, che consiglio a chiunque sia interessato a quelle tematiche, sia per quanto riguarda il vivere a Roma. Inoltre mi ha permesso di vivere un’incredibile esperienza Erasmus a Berlino per sei mesi e di aprire la mente verso esperienze che altrimenti non avrei mai fatto.

Il corso in Cooperazione Internazionale in sé, oltre ad avere una parte importante di diritto ed economia, dava anche parecchie nozioni di antropologia e sociologia, materie umanistiche che a me interessavano tantissimo. Questi studi contano tanto sia per il Francesco Moscardi autore di canzoni sia per il modo di costruire e coltivare i rapporti interpersonali.

Queste due passioni hanno già fatto tanto l’una per l’altra, alimentandosi, e mi piacerebbe che convivessero sempre di più nel mio futuro e che possano portarmi a qualcosa che le unisca professionalmente.

 

Qual’è il “traguardo del tuo percorso condiviso” e con chi è condiviso?

Difficile rispondere a questa domanda. I traguardi raggiunti sono tanti e quelli da raggiungere sono ancor di più, questo è poco ma sicuro. In Happiness parlo di traguardo ma in realtà sono esattamente nel mezzo di un cammino; le persone che ho incontrato, con cui interagisco tutti i giorni e che incontrerò in futuro sono tutte parte del percorso condiviso, in modi diversi e con valore differente.

È impossibile quindi per me parlare di un traguardo e di una persona con cui è stato condiviso; sono tutti stati fondamentali in qualche modo e conoscere altre persone mi aiuterà a raggiungere nuovi obiettivi alla fine di nuovi percorsi.

 

Non possiamo non lasciarci con una domanda inerente i live, in puro stile TGP: quali sono i 3 live più belli a cui hai assistito e invece qual é il live che non ti perderai per nessuna ragione quando sarà possibile tornare ai concerti?

Sicuramente James Taylor alle Terme di Caracallaincredibile. Poi i Pearl Jam a San Siro e Mark Knopfler all’Auditorium “Parco Della Musica” di Roma, senza dubbio; mi perdoneranno i live stupendi di Niccolò Fabi, visto sia a Roma che a Pescara, così come quello di James Bay a Verona. Un capitolo a parte merita il Jova Beach Party a cui ho partecipato a Montesilvano, perché è una modalità di evento fuori dall’ordinario, una vera e propria esperienza.

Di live che voglio vedere ce ne sono davvero troppi. Partiamo dal presupposto che in realtà non sono un tipo da concertoni, da folla; vado spesso da solo ai concerti e mi piace godermeli da seduto, stando tranquillo. Le eccezioni che farei in questo senso però sono i Pinguini Tattici Nucleari che ho già visto qualche anno fa, ma che voglio rivedere adesso che hanno una produzione molto più grossa; la reputo anche un’occasione per imparare tante cose. Un altro live che mi interessa è Fulminacci: mi incuriosisce la sua scrittura e ho visto qualche video su YouTube, è uno che sa suonare e vorrei vedere quanto rende dal vivo.

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