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POST-TEENAGER è il nuovo disco di Matsby – tra crisi post adolescenziali e sedute dalla psico!

Matsby è un giovane artista che abbiamo avuto il piacere di conoscere virtualmente, tramite queste domande. Il suo album in uscita è un sussulto, un emozione, una qualcosa che si pone tra l’età adulta e l’adolescenza, violentemente. Abbiamo scambiato due parole, ci siamo raccontati e questo è il risultato che ne è uscito fuori. Buona lettura.

 

Post-Teenager è il nuovo album di Matsby, in uscita il 12 maggio 2022. Con le sue radici salde nel rap emotional e conscious riesce a far da ponte tra vecchia, nuova scuola e influenze pop utilizzando suoni energici e talvolta malinconici. Post-Teenager delinea quel periodo di vita a metà tra l’adolescenza e l’età adulta, attraversando il disagio interiore di ogni giovane adulto. Pezzo dopo pezzo Matsby affronta quel limbo che tutti noi siamo costretti ad attraversare e che comporta la mancanza di una reale posizione nel mondo.

La società in costante evoluzione, le incertezze causate dalla pandemia e dagli ultimi anni universitari di Matsby sono stati gli ingredienti necessari alla creazione dell’album; la scrittura viene quindi utilizzata per esorcizzare e affrontare i dilemmi di questa
post-adolescenza.

Il tono dei testi che compongono il disco lo rendono schietto e senza filtri mentre le sue sonorità contemporanee spaziano dal rap al pop ricordando – a tratti – anche la trap; queste ultime attingono dalle librerie di XXXTentaction, The Weeknd, Drake, Billie Eilish, Mike Dean e Kanye West, influenze importanti per Matsby così come quelle della bandiera italiana, dove il rosso non può che essere Achille Lauro (quello di Dio C’è), il bianco Marracash e il verde Guè.

 

 

Raccontateci tutto dagli esordi ad ora.

 

Belin, tutto tutto poi divento prolisso. Il mio nome è Matteo – in arte Matsby – e faccio musica post-adolescenziale. Un giorno ero a una seduta dalla psicologa e, dopo essere stato zitto davanti a lei per 40 minuti, le ho detto: “mi è venuta una crisi post-adolescenziale”. Spesso si dice “crisi adolescenziale”, però a me è venuto spontaneo dire così. Dopo un po’ di tempo sono tornato a quella frase e ho iniziato a pensare “cavolo io non sono più un adolescente, quindi vuol dire che sono un adulto, ma io non mi sento un adulto.. cosa sono quindi?”. Non c’era una risposta e quindi l’ho inventata io: sono un post-teenager. POST-TEENAGER è il titolo del mio nuovo disco, che ho fatto negli ultimi 2 anni. In questo periodo di tempo però, a livello di pubblicazioni sono stato fermo perché mi volevo laureare. Tra una sessione e l’altra ho scritto questo progetto. Poi mi sono laureato e quindi adesso è uscito. 

Comunque faccio musica dal 2017: in quell’anno ho pubblicato il mio primo mixtape che si chiama Young Werther, perché a scuola avevo letto qualcosina di Goethe e soffrivo per amore, così mi sono rispecchiato in lui con il classico mood strappa cuore che hai a 16 anni. Sempre quell’anno è uscito Namaste EP. (in freedownload e su SoundCloud) in collaborazione con Olly. Il 2018 è stato l’anno del mio primo disco, Punto Zero, che si rifà a un concetto filosofico di Kierkegaard che avevo fatto a scuola (ero attento alle lezioni liceali, però solo lì, a casa non studiavo). Detto brutalmente (scusa Søren), il Punto Zero è quel momento in cui hai così tante scelte davanti che non sai cosa scegliere (nel mio caso, non sapevo cosa scegliere della mia vita e tutt’ora non è che sia migliorato tanto). Penso che questo concetto sia potentissimo ancora oggi, soprattutto in questa società in cui inventano il termine “multipotenziale” e abbiamo un’infinita quantità di cose da scegliere, a partire banalmente dai film su Netflix fino alle persone che seguiamo sui social media. 

Comunque poi dal 2018 al 2020 ho fatto uscire 4 singoli, tra cui PER TE e DIVERSO che sono ancora tra i miei pezzi più apprezzati e poi mi sono preso quella pausa di cui ti parlavo prima, per laurearmi. 

Chiudo dicendo che ho fatto dei live che mi sono piaciuti tanto: un’apertura a Izi ed Ernia al Goa Boa di Genova, ad Alfa al Fabrique di Milano e agli Psicologi al Crazy Bull di Genova.

E niente, te l’avevo detto che sarei stato prolisso.. Ora sono qui, carico di vibes post-adolescenziali.

 

Come ci si sente ad aver finalmente pubblicato l’album? Quanto lavoro c’è stato dietro?

Mi sento molto bene. Questo disco dice tanto di me e chi inizierà a conoscermi adesso si può fare un’idea precisa. Per quanto riguarda la lavorazione c’è stato più o meno un anno e mezzo di creazione e raccolta di materiale. Il primo pezzo è stato scritto nell’agosto 2020, “SOTTO LA PIOGGIA”, mentre l’ultimo – “MONDO FOLLE” – a ottobre 2021. Tutte le canzoni, a parte “URLO”, sono state scritte inizialmente su type beat, quindi poi c’è stato un lavoro complesso e impegnativo di re-produzione dei pezzi, finito all’incirca verso marzo 2022.

 

“Post-Teenager” raccontateci il perché di questo titolo.

Si chiama così perché non sono più un adolescente ma al tempo stesso non mi sento ancora un adulto. In pratica ho inventato il nome di questa fase di vita perché c’era un vuoto sostantivale. In questo disco quindi racconto tanto di come mi sento in questo periodo di vita ed è molto legato agli ultimi 2 anni: si sente tanto l’influenza della pandemia, i suoi effetti e parla tanto di salute mentale, un tema a cui sono molto legato.

 

Come identifichi il tuo lavoro? Tra quali artisti del panorama attuale ti piacerebbe stare?

Sono un rapper che attinge molto al rap conscious ed emotional. Scrivo quando dentro di me si mischiano sensazioni ed emozioni così caotiche che devono uscire da me e plasmarsi fino a diventare una canzone. Non riesco a scrivere se non ho nulla di urgente da dire, infatti mi prendo il mio tempo e scrivo con calma, anche se poi quando inizio a scrivere sono molto veloce, proprio perché devo fotografare le mie sensazioni di quel momento e sono urgenti.

In un panorama musicale vorrei stare tra i rapper che sono molti attenti a ciò che trasmettono con le parole, con una strizzata d’occhio alla musicalità chiaramente. Mi vengono in mente in questo momento, soprattutto per gli ultimi loro album, Marracash e Nayt. Entrambi hanno dato tanto spazio al tema della salute mentale, ti cito sia PERSONA, NOI LORO GLI ALTRI, così come MOOD e DOOM. Poi appunto io sono anche attento alla melodia, non mi piace asciugarti solo con le parole, sennò scriverei un libro, e loro due sono talentuosissimi anche sotto questo punto di vista. Ti dicono delle cose forti, ma te le fanno piacere anche per la musicalità.  

Con chi ti piacerebbe collaborare nel prossimo futuro?

Guarda per adesso la questione featuring non è di vitale importanza per me. Appunto perché mi vivo in maniera così intima quello che scrivo, non sono solito a fare tante collaborazioni né ci penso tanto. I featuring del disco sono solo 2, perché scelgo ponderatamente le persone con cui collaborare e quando succede è perché sono tuo fan e penso che tu possa arricchire la traccia con un punto di vista diverso dal mio.  Nonostante questa premessa, in generale penso che sia bello collaborare con altre persone. Però per ora sto bene così e non ci penso tanto. Sicuramente se penso a una carriera a lungo termine un feat. con Marracash sarebbe il coronamento di un sogno. Comunque non ho fretta e per ora me la vivo bene così.

 

Elenca 5 brani che proprio non possiamo perderci. Una sorta di playlist per questa intervista.

 

-Buio di Giorno di Frah Quintale, un pezzo incredibile in cui scelte melodiche e vocali azzeccate convivono con un testo fortissimo. 

-Nessuno di Guè feat. Coez, letteralmente il manifesto dell’eleganza dell’hip hop italiano a un livello altissimo.

-Careless di FKA TWIGS feat. Daniel Caesar, niente da dire se non che quando voglio i brividi ascolto questo pezzo.

-Street Lights di Kanye West per la vibes malinconiche post-adolescenziali che mi comunica.

 

Infine propso lo studio in cui registro, ossia il ROOM STUDIO di Genova, dove Eames (il sound engineer dello studio, ma anche artista e produttore, a volte videomaker e grafico, insomma un tuttofare) ha creato un movimento fighissimo. 

In particolare consiglio Affogare, sua e di Sela, quest’ultimo è uno dei miei rapper preferiti di Genova infatti è anche nel mio disco. Qualità di scrittura per me fuori dal comune e vibes genovesi da brividi. Grazie per l’intervista <3

https://www.youtube.com/watch?v=LpvppBJ6WzY

https://www.instagram.com/teomatsby/?hl=it

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