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Post Ascolto: Ghali in “DNA”

Quanto è dura cambiare rimanendo sé stessi?

Recensione a cura di Antonio Scuotto

A spiegarci quanto sia difficile cambiare pur restando sé stessi ci pensa Ghali nel suo nuovo album DNA, distribuito da Warner Music Italy per l’etichetta Sto Records.

Il rapper di Baggio, periferia di Milano, dopo il successo del suo ultimo lavoro “Album”, torna con un progetto fresco, accattivante e che mischia perfettamente i nuovi generi del pop al suo passato trap, si passa da una ballata disco stile anni 90, ad un rap più vicino ai giorni nostri, il tutto condito dai testi leggeri e decisi che hanno reso famoso il rapper italo-tunisino.

Ghali

A 26 anni e nel pieno della sua maturità artistica, Ghali in questo album concentra tutto ciò che è stato, le sue origini, il suo successo, aiutato da produzioni eccellenti, come Venerus, Merk & Kermont, Sick Luke, Ava e Canova. Le collaborazioni non sono tante, solo 4, ma ben mirate e funzionali, con Salmo nella già famosa Boogieman, l’algerino Soolking, il nigeriano Mr Eazi e Tha Supreme, quest’ultimo featuring molto interessante, data la presenza di un rimando trap sconnesso in due atti, stile Sicko Mode di Travis Scott.

In definitiva DNA è l’album che ci si aspettava da Ghali, a metà fra il voler essere radiofonico con il suo pop, e il voler tornare ad essere il vecchio Ghali di Dende e Ninna Nanna, riuscirà mai a trovare il giusto compromesso? Ai posteri l’ardua sentenza.

Ghali

 

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