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pijamaparty, una band tra rave e giochi per bambini. Leggi l’intervista

“Chi vuole veramente diventare grande?”

Intervista a cura di Angela Ieriti

In occasione dell’uscita dell’album di esordio della band toscana pijamaparty, Ca$h Machine, abbiamo fatto loro qualche domanda.

Come è avvenuto l’incontro tra voi e come mai avete deciso di chiamarvi pijiamaparty?

Ci siamo incontrati perché, dopotutto, non è cosi difficile incontrarsi in provincia. Che poi è il suo pro come il suo contro. Insomma ci siamo inevitabilmente incontrati, anche se in parte ci siamo un po’ cercati. Il nome è stato scelto basandosi su un immaginario, quando ancora non esisteva neanche una track, quando insomma si passava le serate in sala prove a strimpellare e a svarionare su ciò che ne sarebbe stato di noi. Ci siamo immaginati comunque in un contesto così, da rave, ma con la voglia di giocare di un bambino. Ci siamo immaginati di non prenderci mai troppo sul serio, ci siamo immaginati vestiti da animali psichedelici, perchè poi alla fine, chi vuole veramente diventare grande?

Il 12 aprile è uscito il vostro primo album. Di cosa parla? Chi di voi scrive i brani?

Il nostro primo album, parla proprio di questo immaginario, parla di esperienze, parla di mostri e scheletri nell’armadio, parla di magia e di chimica, parla di anime, parla di rabbia ed impertinenza, parla di un bel niente con la spocchia delle giornate passate a cazzeggiare, parla di sogni mescolati con la realtà, anche se il nostro linguaggio non è sempre così facilmente comprensibile. I brani li scriviamo insieme per quanto riguarda la musica, mentre i testi li scrive la cantante… e beh, forse è proprio per questo che non sono proprio così comprensibili!

 

Quanto conta per una band come la vostra suonare dal vivo?

Conta moltissimo, perchè solo a quel punto le persone capiscono chi siamo. 

Siete toscani, come è la situazione dal punto di vista musicale nella vostra regione? 

Quando eravamo ragazzini, avere la band era il biglietto da visita per far colpo su ragazzi e ragazze. Suonavamo in molti e c’erano molte realtà diverse. Soprattutto in wildelsa, la musica non è mai mancata e anche adesso nonostante il regime militante contro i locali notturni, in wildelsa si trova sempre musica e feste di tutti i tipi. 

Quali sono le vostre influenze musicali? Avete tutti gusti musicali simili?

Sì e no. Su certe cose siamo tutt’uno, su altre diciamo… de gustibus 🙂 In questo disco ci siamo ispirati molto alla musica degli anni ‘90 che è la musica dell’adolescenza e delle lotte con gli ormoni. Ma non manchimo di lasciarsi trasportare dall’onda d’urto elettronica e dal reggae vibe.

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