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Per Mar i Mostri Non Esistono | Intervista

“Le canzoni sono già tutte nate, aspettano di essere riconosciute.”

Intervista a cura di Davide Lucarelli

A pochi mesi dal singolo di debutto Collezionisti di Pioggia, MAR torna con un nuovo singolo I Mostri Non Esistono (Trident Music/Polydor) disponibile in streaming e digital download da venerdì 5 febbraio.
Mar ha sempre sognato di avere un superpotere e con i suoi brani non c’è nulla che non possa fare, non c’è cattivo che non possa sconfiggere o male contro il quale non possa combattere, né bene che non possa odiare o confine che non possa valicare. La musica è il suo superpotere da uomo normale. Nel suo mondo artistico piuttosto onirico, Mar sa che sin da bambini le fiabe cercano di convincerci strenuamente che i mostri non esistono, eppure l’uomo nero è sempre dietro l’angolo e ti porta via se non vai a letto e stai in silenzio. E invece i mostri esistono, solo che non ce lo spiega nessuno; possono essere umani e parte della nostra vita e si celano dietro la freddezza e il vuoto degli occhi di chi dovrebbe amarci e proteggerci e invece non lo fa.

 

 

Ciao Mar! Ci presenti il tuo progetto musicale? Ci racconti come nascono le tue canzoni?

Ciao, molto piacere! Il progetto prevede di fare piccoli passi da grandi. Sono fuori due singoli, altri sono pronti e l’idea è quella di arrivare all’Ep e perché no all’album. La voglia di strappare storie dalla pelle dalla gente, compresa la propria e la capacità di farlo sono energie inesauribili, per cui nella mia testa ci sono già anche il titolo e la copertina dell’ultimo album a fine carriera.

Le canzoni nascono tutte in maniera diversa, raccolgono e convogliano attimi di vita normale o di viaggi mentali, emozioni che non possono non essere vissute e raccontate, e bastano uno o due accordi, una notte a fare le 6.00 del mattino, un viaggio in macchina o treno, il chitarrista che ti invia una nota audio su WhatsApp, le canzoni diciamo che sono già tutte nate, aspettano di essere riconosciute.

 

Sei di origini latino-americane. Ci racconti come il mix di culture può rispecchiarsi nella musica?

Sì, sono dominicano, colore di pelle e esse sibilante mi tradiscono spesso. Comunque, in realtà vivo in una zona di non appartenenza. Mi sento solo me stesso, e non ho nemmeno ben chiaro io di quali culture sia il risultato. Sento che nel sottobosco della mia persona ci sono fiumi di italianità e latinità mescolate in maniera a me totalmente sconosciuta. Sono così e basta e la mia musica si arrampica su tutto questo.

 

 

Il tuo ultimo singolo si intitola “I Mostri Non Esistono”. E’ un mantra per autoconvincersi? Che cosa sono i tuoi mostri?

“I mostri non esistono” è più un modo per dirsi che quei personaggi oscuri dei racconti, film o cartoni non sono l’incarnazione un po’ fantasiosa di cose cattive: quelli sono solo giochetti con i quali ci nascondiamo che i veri mostri ce li abbiamo dentro, e spesso sono fatti anche di carne, ci fanno carezze e non li riconosciamo. Più che autoconvinzione è ripetersi la verità ad alta voce! I mostri miei partono da tutte quelle piccole insicurezze che la mia storia di vita mi hanno lasciato addosso, quelle paure che ti fanno sentire fragile, piccolo e indifeso o al contrario o mostro a tua volta perché non leggendo bene alcune sensazioni non ti rendi conto di che stai provando in alcuni momenti in cui si dice che dovresti essere felice o cose del genere. Altri mostri si abbracciano ai pensieri come “di chi mi posso fidare, io che ho dato fiducia a molti e molti mi hanno deluso senza alcuna ragione che io mi possa spiegare, come mi difendo? Altri mostri sono solo e semplicemente persone o, in alcuni giorni, il mio riflesso.

 

Cosa ci dobbiamo aspettare dopo questa uscita? Hai già qualcosa di pronto o stai lavorando a nuovi brani?

Tanta nuova musica, molte cose sono già pronte e ad altrettante sto lavorando! Diciamo che la fortuna dello scrivere canzoni è che, in fondo, ci sto lavorando anche rispondendo a questo domande in questo esatto momento.

 

Ultima domanda, come di consueto per noi, sulla musica dal vivo. Ci racconti qual è l’emozione che ti manca maggiormente dei concerti dal vivo?

Il brivido che accomuna perfetti sconosciuti, che sintonizza tutti. Lo vedi sulla pelle e negli occhi della folla che siamo una cosa sola, che sentiamo emozioni incredibili ed incredibilmente vere. Quel sentirsi umani e non sentirsi soli, che solo un concerto ti sa dare.

 

 

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