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Nada Surf incantano Roma con “MOON MIRROR TOUR”

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I Nada Surf incantano Roma. Al Traffic Live l’iintimità e le emozioni del “MOON MIRROR TOUR”.

Roma si lascia incantare dai Nada Surf, che il 18 settembre trasformano il Traffic Live in un rifugio di musica ed emozione. La band newyorkese sceglie un contesto raccolto e intimo, perfetto per un concerto che vibra di energia ma sa anche cullare il pubblico nei momenti più delicati.

Sin dall’inizio si percepisce il legame speciale tra il gruppo e la città: Matthew Caws, voce e chitarra della band, racconta che ogni volta che torna a Roma non rinuncia mai a visitare la cripta dei cappuccini, che definisce con un sorriso “un luogo allegro”. La battuta strappa applausi e risate, così come il gesto dolcissimo che accompagna l’intero live: Matthew parla spesso in italiano, aiutandosi con un piccolo blocchetto di annotazioni. Un dettaglio che conquista tutti e che rende lo show ancora più vicino al pubblico romano.

La scaletta: energia e poesia

Il concerto si apre con “Second Skin”, seguita da In Front of Me Now e Moon Mirror, creando subito un’atmosfera sospesa tra nostalgia e vibrazioni rock. Con “Inside of Love” la sala intera diventa un coro, un momento di pura condivisione.
La scaletta scivola tra picchi di energia e momenti più intimi: “Killian’s Red” e Cold to See Clear accendono il club e la cover di “Where Is My Mind?” dei Pixies è sempre una certezza. Nella seconda parte, brani come See These BonesBlonde on Blonde e So Much Love mostrano l’anima più poetica della band, fino a “The Way You Wear Your Head”, che chiude con forza la prima parte del live.

Il bis: un finale emozionante

Il ritorno sul palco è un’esplosione di emozioni. “Popular” fa saltare il Traffic Club, seguita da “Always Love”, che diventa un inno corale cantato a squarciagola da tutti i presenti. Ma il vero momento magico arriva con “Blizzard of ’77”: i quattro si portano in prima linea, Matthew impugna solo la chitarra acustica non amplificata e la sala, in religioso silenzio, si unisce al canto. L’intimità del club esalta la magia di questo istante, trasformandolo in un ricordo indelebile.

Del resto la canzone si chiude con le parole “I miss you more than I knew”, un verso che resta sospeso nell’aria e che sembra descrivere perfettamente lo stato d’animo del pubblico. Già mentre i Nada Surf salutano, ci mancano, e la voglia di ritrovarli è fortissima. Speriamo che il loro ritorno al centro-sud non si faccia attendere troppo: serate come questa dimostrano che la loro musica ha ancora il potere di incantare e unire, lasciando un segno che dura ben oltre l’ultima nota.

A cura di Stefano STRE Crispino

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