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Material Fields è la colonna sonora perfetta per un giorno di pioggia estivo

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Diciamo pure che era ovvio che dovesse andare così, che quell’unico giorno in cui avevo deciso di vincere la mia introversione e pigrizia e di concedermi una giornata in piscina: sole, io che combatto il mio pallore cittadino, magari un libro, magari la playlist giusta. Insomma, ero prontissimo a uscire dalla mia Bat-caverna, con la mia ridicola borsa con dentro crema solare, un asciugamano, un libro ambizioso e delle ciabatte che non uso da almeno cinque anni. E poi stamattina, il gran giorno, Milano è cosparsa di pioggia: invadente, incredibilmente violenta, sembra ottobre, e l’unica cosa che mi viene in mente di fare è un tè di quelli speziati e bollenti, magari un time lapse di ciò che accade fuori dalla finestra da postare su Instagram, e un buon disco.

E visto che tutti i piani della giornata sono ufficialmente andati tutti in fumo, rieccomi come in una giornata qualsiasi, a scavare nelle email dei mesi passati, alla ricerca di tutti quei dischi che mi sono sfuggiti in questa perenne bulimia musicale a cui è impossibile stare dietro, ed eccomi una grande mancanza. A quanto pare, ad aprile Lorenzo Pasini, chitarrista dei Pinguini Tattici Nucleari (di cui sono fan ormai da tempo, da quando vederli all’Ohibò di Milano era un concertone) ha pubblicato un album solista con un’anima ben lontana dal mood dei palazzetti, dalle ragazzine urlanti e dai brani virali su Tik Tok, qui non ci sono differenze tra ciliegie e amarene. L’album unisce il prog rock moderno di Steven Wilson e Porcupine Tree ai Nine Inch Nails, contamina Jeff Buckley con le atmosfere scure di James Blake, prende le esperienze rock e grunge degli anni ’90 e le mescola al pop contemporaneo e ai paesaggi sonori degli ultimi lavori dei Leprous. In definitiva: un nuovo inizio.

Dieci tracce che si fondono con la pioggia di questo metà agosto assurdo, di solitudine e scrolling sui social, una solitudine elettrica, non come quella romanzata dei libri dell’Ottocento di cui mi sono nutrito in questo periodo. Una sorpresa incredibile, perchè questo nuovo volto di Lorenzo parla anche di me, che sono uno scemo ma anche un tormentato romantico che andrebbe in piscina da solo, vergognandosi delle proprie ciabatte. Se avete fatto i fighi, come me, ancora una volta, al liceo ad ascoltare post-punk e post-rock, qui dentro troverete un porto sicuro che si connetterà facilmente con l’adolescente che avete lasciato indietro. Non posso fare a meno che salvarmi questo album per le prossime giornate di pioggia.

 

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