
“Loucani”, album d’esordio del cantautore veronese Luca Ossani (in arte Loucani, proprio come il titolo del suo disco) è un lavoro che sorprende per la sua maturità e profondità, soprattutto considerando che si tratta di un debutto. Realizzato in modo indipendente nell’arco di quattro anni, il disco è un viaggio sonoro che mescola riflessioni personali, richiami filosofici e una forte componente culturale. Non c’è un tema unico che tiene insieme tutto, ma piuttosto un filo sottile che unisce ogni brano: la ricerca di senso, la voglia di capire il mondo e sé stessi attraverso suoni e parole.
Musicalmente, Loucani non si limita al classico cantautorato: nel disco si sentono influenze che arrivano da ogni parte del mondo, in un mix che resta sempre equilibrato e mai forzato. I testi sono densi, a volte criptici, ma sempre sinceri e carichi di immagini evocative. Parlano di dolore, trasformazione, tentativi di trovare una direzione, senza mai cadere nel melodramma o nella predica.
Anche la produzione riflette questa cura: è tutto molto artigianale, fatto a mano, con strumenti acustici, percussioni, corde, suoni naturali che costruiscono ambienti sonori caldi e profondi. “Loucani” è un disco che va ascoltato con attenzione, magari più volte, per coglierne davvero le sfumature. Non è musica da sottofondo, ma un invito ad ascoltare con la testa e con il cuore. Un debutto solido, personale e pieno di potenziale, che fa ben sperare per il futuro di Loucani nella scena indipendente italiana.
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