Sign up with your email address to be the first to know about new products, VIP offers, blog features & more.
[mc4wp_form id="4890"]
Zapisz Zapisz

Levriero: cantautore dall’animo punk, tra sperimentazione e origini | Intervista

_di Giorgia Groccia.

LEVRIERO, pseudonimo di Gianni Trotta, è un giovane cantautore e musicista pugliese a tutto tondo, che vanta un’esperienza decennale alle spalle. Dopo aver intrapreso un tour per la California con EL PASO nel 2017, firma il suo primo EP intitolato “CASA”, interamente composto da lui e in uscita nel 2018 targato BOA RECORDS. Le caratteristiche che lo contraddistinguono sono una scrittura pungente, con un graffio intrinseco che certamente lascia segni sulla pelle di chi ascolta, una struttura pop che alleggerisce certamente i toni e un approccio punk che rimanda ad un periodo storico in cui la musica creava contatto violento e sentito, un periodo storico in cui fare musica era uno stile di vita che incrociava a più riprese diversi aspetti dell’esistenza: una comunicazione vera, reale, tangibile.

CASA anticipa un album di canzoni nuove e canzoni che esistono e persistono da almeno 10 anni. E’ stato registrato fra la Puglia e il Lazio da musicisti che non avevano mai sentito le canzoni prima di allora, ogni musicista ci ha messo il proprio tocco e ha lasciato il suo segno, rendendolo un bellissimo esperimento da scoprire, riprova di quanto la sperimentazione semini e poi raccolga i propri frutti; inoltre la produzione viene affidata ad Andrea Messina che rende CASA un EP dal suono contemporaneo, riconducendo quindi il lavoro discografico ad una ricerca che possa strizzare l’occhio al passato per poter anche guardare ampiamente al futuro. CASA è un ep che prevede due strade ben definite: una finestra sull’universo dell’artista che decide così di sottoporsi ad un autoanalisi approfondita ma anche uno sguardo profondo verso chi ascolta, per permettere una scoperta nei meandri di se stessi. Tutto ciò viene definito un esorcismo da Levriero stesso, un colore avvolto da una pellicola scura, una sprezzante sincerità la quale comprende un mistero mai svelato del tutto e al tempo stesso l’indagine che affonda le proprie radici a partire dalle piccole cose.

In previsione della partecipazione di LEVRIERO ad It’s Up 2u! Il 15 Novembre abbiamo avuto il piacere di scambiare un po’ di domande e risposte interessanti, eccone il resoconto:

Raccontaci come mai hai scelto proprio Levriero come pseudonimo di Gianni Trotta.
Nel mio paese, Cerignola, la diversità non è un valore da custodire e mostrare. Nel mio paese la diversità viene additata come errore. Noi eravamo l’errore, noi eravamo, per loro, Levrieri. Per questo ho scelto questo Levriero come nome di questo progetto.

Come ha influito all’interno della tua musica il mini tour in California con EL PASO?
A Los Angeles ho avuto un attacco di panico, ho suonato al Whiskey a GoGo in apertura al cantante dei Misfits, ero in compagnia dei miei fratelli e dei SuperDogParty. E’ stato un momento che ha significato tanto nella mia vita e di conseguenza nella mia musica.

Il tuo EP, CASA, ha una struttura pop con sprazzi punk e testi cantautorali di rilievo. Raccontaci i retaggi culturali e musicali che ti hanno influenzato.
Il disco che mi ha cambiato la vita è Life is Peachy dei Korn, per me è l’ultima bella novità della musica negli ultimi venti anni. Di cantautori italiani ne conosco davvero pochi, nel senso che non ho ascoltato mai attentamente né i vecchi né i nuovi. Mi piace molto la scrittura di Leonard Cohen, di Tom Waits, Nick Cave…da loro credo di aver rubato il lato oscuro dei miei testi. Per quanto riguarda il punk: Clash tutta la vita (e si sente, vero? Spero di sì). Il “padre” in Gravità non è mio padre. Ma come dici tu, sì, CASA sin dal titolo racconta la mia vita vissuta e quella che vivo, la mia famiglia, i miei amici, e quello che siamo diventati.

Nei tuoi brani vi è un collegamento diretto al nucleo familiare e a delle reminiscenze d’infanzia: raccontaci quanto è autobiografico quest’album a partire dal titolo.
Gravità parla di scelte e di decisioni. Parla di crescita e di quanto sia difficile sentirsi adulto. Ho fatto ricorso alla figura del Padre per richiamare quella protagonista del figlio che in quanto tale è simbolo di divenire, di crescita.

Padre guardami ora, sono esattamente come non volevo mai” è una frase molto forte cantata in GRAVITA’. Come Gianni Trotta avrebbe desiderato essere e come Levriero è diventato?
Gravità si interroga su quelle che sono le dinamiche “standard/accettabili” del sentirsi adulto: io non credo che un mutUo o un lavoro fisso ti rendano adulto, in realtà io penso che diventare adulti significhi semplicemente accettarsi, volersi bene in relazione a tutto.
Gianni Trotta ha sempre desiderato essere Levriero, e Levriero è sempre stato Gianni Trotta.

Se dovessi collocarti all’interno di una corrente musicale del presente e una del passato, quali sceglieresti?
Avrei voluto far parte della scena punk di fine anni 70 senza dubbio, io amo i Clash. Oggi non saprei, boh… indie? Anche se indie dovrebbe voler dire “non seguire una corrente”, mentre questo indie qua ne segue, e come, di correnti… Mi inserirei volentieri in quel rock alla Motta, Poi…

Quale pensi sia la formula del successo per un artista?
Talento, riconoscimento, narcisismo e determinazione.

In un’epoca bombardata dall’iper comunicazione, quale posizione occupi in rapporto ai social?
Non mi piacciono, ma sono necessari.

Raccontaci i tuoi progetti futuri.
Sto scrivendo quelle che saranno le altre tracce che andranno a comporre CASA LP. Mi piacerebbe suonare in giro e tanto.

 

No Comments Yet.

What do you think?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *