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Le Urania raccontano le loro Anime: leggi l’intervista

Dopo l’esordio ad inizio 2022 con Orbita Lunare, il duo abruzzese torna a far sentire la propria voce alla scena nazionale con il nuovo brano Anime.

Una canzone dedicata a chiunque abbia ancora il coraggio di mettersi in discussione, cercando nell’inferno del quotidiano “ciò che inferno non è” e praticando il cambiamento come ineluttabile condizione esistenziale: “Anime” è il secondo singolo del progetto URANIA, uscito il 25.3.2022 su tutte le piattaforme digitali per Ninety Studio.

 

Qui l’intervista al duo:

Ciao ragazze, allora. Ci parlate un po di com’è essere musiciste in quest’era digitale? Quali sono le maggiori difficoltà per voi che siete un nuovo progetto discografico?

Laura: in questa era digitale sicuramente c’è da rimettersi in gioco ogni giorno e tenere sempre gli occhi aperti e reinventarsi continuamente. Il web mette a disposizione tanti social che sono davvero una grande risorsa ma allo stesso tempo un impegno. Infatti è stupendo condividere quello che facciamo con tante persone, tra cui anche chi non conosciamo direttamente, e ricevere feedback e sostegno anche a distanza. Certo è che cavalcare l’onda digitale richiede tempo, conoscenze e creatività a non finire, oltre ad una serie di aspetti tecnici che impariamo piano piano, che forse sono la parte più “difficile”.

 

Nel concreto, cosa cambia tra avere un etichetta discografica alle spalle e non averla nel vostro caso? Cambia le sorti del progetto?

(Non parliamo di major)

Laura: Sicuramente una etichetta discografica è un buon supporto per chiunque voglia fare musica e credo sia importante quasi quanto l’artista poiché senza un team non si va mai da nessuna parte.

È un punto di riferimento a cui rivolgersi per ogni dettaglio e una famiglia con cui confrontarsi e lavorare in modo produttivo, così da far uscire poi la miglior versione possibile di un brano.

Rispetto ai vostri due singoli, Anime da cosa si differenzia del precedente uscito a Gennaio?

Stefania: Credo solo nelle sonorità, in questo ultimo brano ci sono sfumature rock.

Le storie e le emozioni che vogliamo raccontare sono pressoché le stesse e noi puntiamo a questo. Non vogliamo fossilizzarci troppo in un sound ma comunicare nel modo giusto e raccontare anche le nostre fragilità che poi in fin dei conti sono le stesse di tutti.

La musica è il mezzo per intraprendere viaggi con il nostro mondo interiore, sviscerare e santificare ogni emozione, anche quella più scomoda ma significativa per la crescita personale.

 

Come organizzate le vostre session di scrittura e musica? Qual è il posto migliore per voi per creare?

Laura: Fino ad ora ci siamo sempre mandate idee a distanza data la situazione d’emergenza e la cosa ha funzionato molto bene, perché da una idea è nata un’altra e abbiamo scritto nuovi pezzi che poi quando ci siamo viste abbiamo provato live. Il posto migliore per creare per me è il treno, dove mi metto a scrivere flussi di pensieri, parole e sensazioni che spesso poi diventano canzoni.

Stefania: Solitamente butto giù una base o della parti di chitarra principalmente nei giorni di pioggia o di maggiore riflessione, e poi invio tutto a Laura che dopo pochissimo già mi manda la sua idea.

E ogni volta le dico sempre la stessa cosa cioè che mi rivedo nei suoi testi.

Il posto migliore per me è il contatto profondo con me stessa, sono io…creare partendo da quello che ho dentro, quello che vorrei dire, quello che vorrei esternare senza paura e continuare a conoscermi. Se tutto questo viene fatto al buio nella mia camera o in mansarda in cui riesco a vedere meglio il cielo, meglio ancora.

 

 

 

Quali sono i vostri punti di forza e qual è il messaggio che portano le URANIA?

Stefania: I nostri punti di forza credo siano la nostra costante voglia di fare musica ed il modo sincero in cui ci esprimiamo. Il dare valore alle esperienze come occasione di riflessione e di crescita.

Il messaggio che portiamo è il mettersi in mostra per raccontarsi, esprimersi e condividere il proprio mondo interiore. Voler abbracciare le proprie fragilità, è “essere ciò che davvero vuoi essere”, riabbracciare la propria natura. Ritrovare i propri colori o sfumature. è condividere ogni cosa sapendo che “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, recuperando e trasformando il passato per renderlo futuro migliore.

Ascoltando Anime un ragazzo ci ha scritto che si è guardato allo specchio, ha pianto, ha dato tanti pugni (metaforicamente) e poi si è alzato più forte di prima pronto a ricostruirsi e viversi ancora di più.

 

Rispetto a tanti progetti, sentiamo molto l’influsso del vostro cuore più che una spinta importante al risultato. Metterci e far sentire tanto più la passione che la riuscita del progetto è qualcosa che vi avvantaggia?

 

Stefania: Il nostro risultato è proprio raggiungere l’anime ed i cuori delle persone.

Un progetto secondo me riesce nel momento in cui è un diario aperto e ci ricorda costantemente che si fa musica per SENTIRSI.

Noi vogliamo continuare a sentirci, a conoscerci anche tramite la musica.

Se ci avvantaggia o meno non ne ho idea, so solo che in molti ci apprezzano proprio per la nostra spontaneità e meno “costruzione”. Perché si percepisce che amiamo ciò che facciamo e non cerchiamo il momento, la posa giusta, l’immagine giusta. Curiamo altro, curiamo e difendiamo la nostra pura passione.

Ricordiamoci che stiamo facendo MUSICA.

 

La poetica di Laura è molto particolare tanto quanto la sua voce e il timbro, come arrivano quelle parole?

Laura: Pensavo proprio l’altro giorno a questa cosa e mi sono voluta appuntare per caso che scrivo quello che vorrei sentirmi dire all’orecchio da qualcuno e le parole arrivano da dentro, senza troppi sforzi. Tutto quello che viene scritto rimane immortale, quindi scrivo per trovare i dettagli, segnarmi cosa sento attorno a me e dentro me ed esprimere quello che solo a voce non riesco a far uscire. Ogni aspetto della vita può essere un’ispirazione: una persona, un parco, un treno o semplicemente se stessi e il bello sta proprio nel cogliere gli attimi e i secondi che caratterizzano un momento piuttosto che un altro, un emozione piuttosto che un’altra

Stefania come crei un arrangiamento? Solo chitarra o anche tutto il resto?

Poco tempo fa mi dedicavo sia alla chitarra che alla creazione di tutto l’arrangiamento. Mi è sempre piaciuto costruire un brano e tuttora sto ancora studiando per fare questo. Attualmente assecondo ciò che sento e quindi preferisco prendere maggiore contatto con la chitarra e collaborare con la Ninety Studio per le prossime produzioni.

 

Questa sera potrete vedere il loro esordio qui:

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