Sign up with your email address to be the first to know about new products, VIP offers, blog features & more.
[mc4wp_form id="4890"]
Zapisz Zapisz

Quando ho incontrato TGP: Zir0

“La mia scrittura è la sintesi di momenti di leggerezza e istanti di paranoia.”

Intervista a cura di Davide Lucarelli

Dopo il sorprendente successo del primo singolo “Mai Più” , pubblicato in totale autoproduzione nel maggio 2019, Zir0 torna ora con Winston, il nuovo singolo uscito lo scorso 26 maggio per Guttercorp/Atena Dischi e distribuito da Artist First.

La contaminazione di genere è un tratto distintivo della musica e della poetica di Zir0 ed è portata all’estremo in questo nuovo brano, un mix di R’n’B, cantautorato e pop, che stuzzica la fantasia dell’ascoltatore e lascia intravedere l’innovazione protagonista di questa nuova produzione artistica.

 

 

Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare l’artista. Ecco cosa ci ha detto.

 

Ciao Zir0! Innanzitutto, ti chiedo di presentare te stesso e la tua musica.

Ciao ragazzi! Mi chiamo Alessandro, in arte Zir0, e vengo da Isernia, una piccola città del Molise.
Che dire della mia musica? Non so ancora definirla con precisione dato che sto cercando di unire il rap alle sonorità più dolci e sonore del Pop e dell’indie, impresa abbastanza ardua data la diversità dei generi. La mia scrittura è la sintesi di momenti di leggerezza e istanti di paranoia, che riesco a trasmettere mediante una cura meticolosa delle sonorità appartenenti al pop ed un ritmo serrato dato dalla mia origine rap.
Ovviamente sono solo all’inizio del mio percorso, mi piacerebbe sentire la mia risposta tra qualche mese, dopo l’uscita del mio EP.
Per adesso è uscito da poco Winston, il mio ultimo singolo in esclusiva per Gutter e Atena Dischi a distanza di un anno da Mai più, singolo che ha riscontrato un risultato del tutto inaspettato, che ora ha superato i 70.000 streams su Spotify e che ha stabilito la mia entrata nella scena Indie Pop

 

Per cercare di conoscerti meglio ti chiediamo quali sono tre album che pensi siano stati fondamentali per la tua formazione.

Per rispondere a questa domanda permettetemi di fare una piccola premessa. Durante la mia crescita musicale mi sono ritrovato in un momento di insaziabile ricerca verso nuove sonorità che si distaccassero completamente dal rap, dalla trap e dall’hip hop, di cui ero completamente saturo. Per un periodo le mie giornate erano segnate dall’ascolto della nuova uscita ai tempi di FREE 6LACK, album dell’artista di Atlanta 6LACK. Era la prima volta che delle sonorità così innovative alle mie orecchie toccavano dei tasti profondi dentro di me, ne fui subito rapito. Poi, per caso, ascoltai “Stanza Singola” di Franco126 e conobbi tutto l’ambiente Indie che fino a quel momento per me era totalmente sconosciuto. Fu amore a prima vista. Da lì mi si apri un mondo, ma dopo poco già non mi bastava più. La mia ricerca si spinse verso un sound più elettronico e innovativo, che si distaccasse dalle solite trattazioni amorose, ma che spaziasse verso altri confini. Un gruppo di cui sono tutt’ora totalmente innamorato , sono i Sxrrxwland, artisti che a mio parere rispecchiano a pieno questo clima di cambiamento sopratutto di questo periodo

 

 

E’ da pochissimo uscito il tuo nuovo singolo, Winston, ci racconti il percorso che ha portato alla nascita di questo brano?

Winston è nata nel connubio tra la mia adolescenza e la mia crescita di essere uomo. È stata una pura liberazione di tutte quelle pare che mi portavo dietro dai tempi del liceo, tra amori spezzati e porte prese in faccia. La scrissi il giorno prima di partire verso Torino, la mia seconda casa, dove tutt’ora studio al Politecnico. In un periodo così complicato per un ragazzo impegnato a cambiare vita, tra maturità ed università, Winston è come se mi fosse scivolata dalla bocca. Il significato di fondo è che, a volte, per affrontare le cose, basta solo rendersi la vita più leggera, affrontandola con un altro punto di vista e con la consapevolezza che il domani è imprevedibile e nulla è dato per scontato. Non dico che ora io sia diverso, ma semplicemente ho imparato a conoscermi meglio: so dove andare ma sopratutto, so anche come cadere.

 

Il tuo nuovo singolo è uscito a poco più di un anno di distanza dal precedente. Che cosa è successo in questo lasso di tempo? Pensi ci sia stato un processo di maturazione nella tua musica?

Assolutamente sì. Sono successe svariate cose tra proposte discografiche e collaborazioni con artisti emergenti e studi della scena Torinese. Immaginate un ragazzino che dalla sua stanza da Isernia, entra per la prima volta nella sede di Thaurus a Milano dove incontrai per puro caso quel giorno Rkomi, oppure che passa in studi di registrazione stratosferici come il Transeuropa, studio storico di Torino in cui hanno registrato artisti del calibro di Caparezza, Peyote e Levante, o quelli del Phaser di Milano, dove ho trovato una vera casa e un team di produzione fenomenale. Quello che mi ha segnato di più, però, è stata tutta la gavetta di concerti durante l’estate, prima di lasciare il Molise. Oltre a grandi aperture che feci in occasione di concerti come quelli di Gianni Bismark, Bossdoms o Night Skinny, suonavamo un pò ovunque , in paesi da mille abitanti o in località di mare, insieme al mio produttore Luca Narducci e la sua band. Dato che non ci sono grandi stimoli musicali e appigli su cui aggrapparsi per i ragazzi che vivono qui, iniziammo ad organizzare noi stessi dei piccoli eventi nei vicoli stretti del centro storico di Isernia dove lasciavamo spazio anche ad altri artisti emergenti della zona che avevano voglia di esibirsi. Tra una suonata e una birra, era troppo bello vedere la facilità con cui venivano scambiati sorrisi ed abbracci. Ripenso a quei giorni con una felice nostalgia.

 

TGP è una webzine che nasce sotto il palco, cantando a squarciagola accanto agli ampli. Questo è però un periodo difficile per la musica live. Ci puoi raccontare quali sono le emozioni che provi quando porti la tua musica dal vivo? Qual è il palco che, sin da bambino, sogni di poter calcare?

In realtà, se ci penso, mi piace molto la situazione intorno al live, parlare con le persone che ci sono prima e dopo, con una birra fresca in mano. Poi il concerto in sé, vola via che neanche me ne accorgo.
Il mio concerto dei sogni sarebbe al Narducci e Stadium, lo stadio di FIFA 11 di uno dei miei produttori 🙂.

No Comments Yet.

What do you think?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *