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Quando ho incontrato TGP: LefrasiincompiutediELena

“È storicamente provato che il coraggio è contagioso.”

Intervista a cura di Angela Ieriti

Lo scorso 25 ottobre è uscito Ciglia, il nuovo singolo di LefrasiincompiutediElena, il primo per Romolo Dischi.

Abbiamo colto questa occasione per scambiare quattro chiacchiere.

 

Iniziamo dal motivo che ti ha spinto a scegliere questo nome. Come mai un nome femminile nel tuo progetto? Chi è Elena?

Mi piace e mi piaceva molto. Mi è uscito tutto d’un fiato dopo aver scritto Fiori e Camomilla. Chi è Elena? Tutte e forse nessuno.

Suoni anche ne La Municipal, un gruppo che sta spopolando nel mondo indipendente. Quanto i suoni, i temi e gli arrangiamenti del gruppo ti hanno influenzato nel tuo progetto?

Ne ero fan già prima di suonarci insieme. Lo sono sempre stato. Per il discorso influenza musicale nel vero senso della parola no, non credo. Penso che LefrasiincompiutediElena musicalmente hanno un attitudine meno oscura e più sporca. Ovvio che essendo della stessa generazione su per giù si vivono esperienze che poi ognuno decide di scrivere e pensare a modo suo. Una cosa però va detta. La Municipàl ha dato una forte scossa al panorama musicale che vivo. È stato la prima realtà a dare il via ad una sorta di (seppur piccola) scena. Questa è una cosa che ha influenzato sicuramente un po’ tutti. È storicamente provato che il coraggio è contagioso.

 

È da poco uscito il tuo ultimo singolo “Ciglia”. Parla di una donna. Di cosa si tratta?

È una canzone speranzosa, veloce che racconta un mood impossibile. Mi piaceva l’immagine di stendermi fra le ciglia. Non di dormire vicino agli occhi di qualcuno. Ma di stare là. Tipo su un’amaca. Mi rendo conto che spiego i miei brani male e mi viene da ridere, non li ascolterei mai se qualcuno me li spiegasse così.

 

 

Nelle tue canzoni si parla spesso d’amore. Cosa ti ispira nella scrittura? Se dovessi dirci 3 sentimenti che sono ricorrenti nelle tue canzoni quali diresti?

Ognuno trasforma un sentimento primario in diverse sfaccettature. Non saprei elencarne tre, sono troppi. Aldilà di quello che ognuno poi vuole capire, io ho sempre scritto per placare la rabbia. Per respirare e stare bene con me stesso.

 

Essendo un musicista e cantautore immagino che la dimensione live sia molto importante per te. Vuoi raccontarci un momento che ti è rimasto impresso tra i concerti che hai fatto fin ora?

Con LefrasiincompiutediElena ce ne saranno un paio nel primo 2020 e poi dopo l’uscita del disco sicuramente cercheremo di accontentare tutti coloro che ci chiedono di suonare live. Per il resto, mi reputo una persona sempre fortunata quando sono sul palco. Ogni live va contestualizzato all’epoca e l’età in cui si vive. Di recente direi il Primo Maggio a Roma con La Municipàl. È stata un’esperienza bellissima, come tutto il Bellissimi Difetti Tour. Ma quello  era un palco che ho sempre seguito in tv e speravo prima o poi di salirci sopra. In passato come RafQu sono stato invitato al London e la Berlin Guitar Night che ricordo con molto piacere. Un  ooncerto che porto nel cuore fu in Cina al National Rainbow Theater di Wuxi.

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