
I Super Topper, band di Rocketman Records nata dalle ceneri del gruppo punk hardcore Karcavejia, ci portano con loro in studio per parlarci della nascita del loro primo album omonimo.
Il vostro nuovo album si chiama Super Topper, come voi. Ci raccontate innanzitutto dove l’avete scritto?
Sì, l’abbiamo chiamato proprio come la nostra band! Arriviamo dalla provincia di Milano e l’abbiamo composto interamente a Furato, dove proviamo e ci troviamo abitualmente anche fuori dal contesto musicale.
Come si è strutturato il processo creativo del disco? Avete scritto prima le musiche o i testi?
Anche se non è una costante, la maggior parte dei brani sono stati costruiti sui testi che però a loro volta spesso hanno subìto modifiche strutturali a favore delle musiche composte.
Quali erano i vostri pensieri mentre componevate le canzoni? Alcuni di questi hanno influenzato sonorità e liriche?
In tutto il percorso, partendo dalla nascita del progetto fino alle prime registrazioni in formato demo, ci siamo un po’ chiusi in una bolla, distaccati dal “vecchio mondo” musicale che conoscevamo, e abbiamo scavato nei nostri lati più malinconici cercando però di non perdere mai quella scintilla che ci portiamo dentro da sempre.
Che artisti stavate ascoltando mentre scrivevate Super Topper?
Ascoltavamo, come facciamo tuttora, veramente di tutto. Ci piace farci influenzare da ciò che è lontano dal genere che proponiamo, forse in fondo è un modo per uniformarci il meno possibile.
Come si è svolto invece il processo di registrazione e produzione del disco? È cambiato qualcosa nei brani rispetto al momento in cui sono stati scritti?
L’album è uscito sotto Rocketman Records ed è stato registrato nel loro Real Sound studio di Milano. Prima di cominciare la registrazione, il produttore Ettore Gilardoni ci aveva dato delle dritte riguardo la versione demo delle canzoni, e poi in sala di incisione ci ha aiutati a trovare delle buone soluzioni.
Qual è la vostra parte preferita e quella che vi piace di meno dell’intero processo di nascita di un disco, dall’ideazione alla sua incisione?
Di certo la parte del processo creativo: vedere i pezzi prendere forma è molto appagante ed esaltante. Il periodo pre-registrazione, per quanto sacrosanto e necessario, potrebbe essere invece il lato più spigoloso: si vuole arrivare in studio tecnicamente preparati e sapendo che se ci possono essere delle nuove idee vanno sviluppate in quel momento o mai più.
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