“Il Matto” è un bambino rinchiuso suo malgrado nel corpo di uomo; è colui che guardiamo con sospetto prima e deridiamo poi, non capendo che spesso così ci rendiamo ridicoli.
Finalmente il ritorno di un raffinato ed originale cantautore di grande sensibilità: Il Matto di Eman fuori dal 29 Aprile su tutte le piattaforme digitali. La canzone di Eman si apre a decine di interpretazioni, molte delle quali si rifanno ad argomenti di cui parliamo ogni giorno, soprattutto in questo periodo.
Dietro la storia del protagonista del brano si cela una critica al mondo dei finti bisogni; a quest’epoca della “felicità per forza” da mostrare in time line, il Matto si contrappone con autoironia, prendendosi del tempo per l’alba, per innamorarsi, per carezzare un cane, randagio e libero come lui.
E noi di Tutti giù Parterre abbiamo scambiato due chiacchiere con Eman per sapere qualcosa di più su questo suo ultimo e importante progetto.
Ciao! Il Matto è il tuo nuovo singolo. Qual è stato il lavoro che hai fatto per portarlo a termine e in quanto tempo è nato il testo?
Il brano è nato in una giornata di scrittura: avevo la strumentale di SKG e da casa di un amico guardavo degli operai a lavoro su di in tetto… Ho scritto di getto ed eccoci qui.
Descrivici la tua musica con tre aggettivi
Rotonda, colorata e vagabonda.
Quanto è difficile continuare a vedere il mondo con gli occhi di un bambino come fa “Il matto” nel pezzo?
Devo ammettere che a me una certa visione non mi ha mai abbandonato, da artista devi mantenere una certa dose di “infantilità”, la capacità di stupirsi ed emozionarsi anche per le piccole cose: dove tu ci vedi una pozzanghera, io ci vedrò il mare.
Dove ti potremmo vedere dal vivo e quando?
Annuncerò il tour tra poco e abbiamo un tour nei club di tutta Italia da recuperare… Non vedo l’ora.
Sanremo è tra i tuoi desideri futuri?
Sanremo è Sanremo, anche solo per la felicità di mia madre nel vedermi sul “TV Sorrisi e Canzoni”.
Biografia.
Eman, all’anagrafe Emanuele Aceto, ha all’attivo tre album, Come aceto, Amen e Eman. Il suo repertorio, difficilmente etichettabile, esplora mondi musicali spesso opposti: dal reggae al dark, dall’electro-rock alla musica d’autore contemporanea e d’ispirazione internazionale. L’originalità compositiva incontra testi profondi, spesso veicolo di messaggi a carattere sociale o di denuncia (come nel caso di Amen, Chiedo scusa, Ritorno a casa) ma anche ironici e provocatori (Milano, L’amore ai tempi dello spread, Svegliati). “Il matto” è il suo nuovo singolo, in radio e su tutte le piattaforme digitali dal 29 aprile, su etichetta Mescal e distribuito da ADA Music Italy.
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