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I Fenomeni Paranormali di Iosonorama si presentano anche d’estate! 🌓​ Recensione

L’estate è quel periodo assurdo, disteso e silenzioso dove non succede niente, dove si passa la vita a diventare scuri, a schiarirsi i capelli, a bere molto e a mangiare ad orari improbabili. L’estate è in realtà una placido avvicinamento alla deriva, condito di insolazioni e maritozzi in spiaggia. Dell’estate mi piacciono: i pranzi alle tre del pomeriggio con pomodori e tonno in scatola, i parenti che ti aggiornano sulla loro vita e il fatto che ho incredibilmente tempo per ascoltarli, le spaghettate di mezzanotte e i tutti quei film che non ho mai avuto il tempo di guardare durante l’anno, il fatto che posso saltare appuntamenti dicendo che sono in ferie, e che finalmente posso ascoltare un disco, un disco intero, dall’inizio alla fine.

E nonostante in estate non si faccia praticamente nulla, i ricordi si fissano sui tormentoni estivi, sui ritornelli accattivanti, sulle macchinate in cui si cantano a squarciagola gli 883 e altre cose che si rinnegano non appena rimettiamo un cappotto addosso. E questo incredibile ed ossimorico dualismo estivo, è ciò che ho ritrovato nel bellissimo disco di iosonorama, uscito ahimè a fine febbraio, ma sono anche felice di averlo scoperto solo ora: in questo silenzio spensierato e morte cerebrale sul divano. Fenomeni Paranormali è la colonna sonora per la prima cena di settembre che farete con gli amici per inaugurare quella casa che non avete mai inaugurato, sempre i pomodori col tonno in tavola, ma in un contesto più raffinato. Iosonorama è proprio così: estiva e raffinata, colta e orecchiabile, irresistibile e caldissima, il che fa rimpiangere la pubblicazione di questo disco con il clima sbagliato.

Iosonorama è una giovane artista partenopea con l’arte che le scorre nelle vene in tutte le sue forme, dalla danza alla musica. Di base c’è una forte identità e voglia di sognare e far sognare attraverso la propria arte e Rama lo fa con la sua autenticità, nel bene e nel male, lasciando indietro giudizi e portando con sé solo la voglia di continuare a credere nelle sue passioni. Si percepisce questa stratificazione incredibile di influenze e vite che Rama ha avuto modo di intrecciare. Quindi avrete brani da ballare, De Andrè che avrebbe apprezzato queste vibes, Hemingway ci avrebbe bevuto sù.

E io ho trovato la colonna sonora di questo agosto afoso.

 

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