Un concerto senza fronzoli, tutto cuore, energia e rock: così Gianna Nannini conquista la Reggia di Caserta nella serata di mercoledì 17 settembre. Fin dalle prime note di “Panorama”, la cantante è scatenata e decisa a trasformare lo show in una grande festa. Invita il pubblico ad alzarsi e ballare, e anche se la security prova a far rispettare i posti a sedere, l’entusiasmo di Gianna e la risposta della platea sono incontenibili: il concerto si vive in piedi, senza esitazioni.
La scaletta è un concentrato di successi: da “America” a “Primadonna”, da “Fenomenale” a “Profumo”, ogni brano è accolto come un inno. La scelta è chiara: nessun brano “raro” o poco noto, solo hit che hanno segnato la carriera di Gianna. È un live diretto e senzaGianna Nannini chiacchiere, fatto per cantare e lasciarsi trascinare.
Momenti di pura intensità arrivano con “Ragazzo dell’Europa” e “Scandalo”, dove il legame con lo storico chitarrista Davide Tagliapietra si sente forte; assoli e intrecci sonori che infiammano l’arena. Con “Il buio nei miei occhi (I’d Rather Go Blind)”, invece, Gianna regala uno dei passaggi più carichi di pathos della serata.
La parte centrale alterna rock e intimità: “Notti senza cuore”, “Ninna nera”, “Io e Janis” (unico inedito della serata) scorrono intense, mentre la folla esplode al ritmo di “I maschi” e “Fotoromanza”, brani che restano intramontabili.
Il momento più emozionante arriva con “Sei nell’anima”: la cantante invita il pubblico ad accendere le luci dei telefoni, trasformando la Reggia in un mare luminoso che commuove e unisce tutti. Subito dopo, “Meravigliosa creatura” chiude il set principale con la sua potenza senza tempo.
Il bis è travolgente: “Bello e impossibile” e “Latin Lover” fanno alzare ancora di più i volumi dell’entusiasmo, ma la sorpresa finale è “Un’estate italiana (Notti Magiche)”, cantata a gran voce da tutta la platea. Un finale da brividi, che consacra la serata come una vera celebrazione della musica e della passione dell’artista toscana.
In definitiva, è stato un concerto senza discorsi, senza pause, senza fronzoli: solo tanta musica, energia, rock e cuore. E va benissimo così.
A cura di Stefano STRE Crispino



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