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Frontemare è il misterioso collettivo che firma la colonna sonora del film documentario “Un altro giorno d’amore” || INTERVISTA

Esce sabato 25 giugno 2022 per Lost Generation Records (e in distribuzione Believe) “Un altro giorno d’amore – official extended soundtrack“, la colonna sonora ufficiale del film omonimo in anteprima alla 58a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Cinque cover di cinque brani cult del pop italiano e internazionale, cinque classici reinterpretati dagli artisti di LGR – Lost Generation Records (Kimerica, Frontemare, Venus in Disgrace, Anna Soares) in una chiave diversa e personale.

Eravamo curiosi, semplicemente, e volevamo sapere chi ci stava dietro!

1. Chi si nasconde dietro il collettivo Frontemare, e qual è stato il vostro ruolo nell’elaborare la colonna sonora del film documentario “Un altro giorno d’amore”?

Frontemare nasce, quasi per gioco, come progetto collaterale dei Venus In Disgrace, un duo composto sempre da Max Varani ai synth e me (Fabio Babini, nda) alla voce, oltre ad una serie di ospiti che ci hanno aiutato a realizzare l’anno scorso ‘Dancefloor Nostalgia’, nostro album d’esordio che ha ricevuto ottime risposte a livello di critica, sia in Italia che in giro per il mondo. Con Frontemare ci siamo divertiti a cambiare di vestito, possiamo dire: pur rimanendo nell’ambito delle sonorità synth-pop analogiche anni ’80, il suono è più leggero rispetto alla matrice dark della nostra band principale, puntando verso la stagione gloriosa dell’Italo Disco, che ancora oggi ha un grande seguito, soprattutto in Germania e Scandinavia.
Siamo stati piacevolmente coinvolti nella colonna sonora “expanded” del film ‘Un Altro Giorno d’Amore’ da Matteo Gagliardi della Lost Generation Records (la label con cui siamo sotto contratto), col quale abbiamo ormai un rapporto d’amicizia e ci confrontiamo un po’ su tutto quel che ci riguarda in ambito musicale. Così è nata l’idea di partecipare, insieme ad altri artisti dell’etichetta, alla OST della pellicola d’esordio di Giulia D’Amato.

2. Come funziona nella pratica? Prima le immagini e prima la musica?

Personalmente sono molto legato al mondo delle colonne sonore, avendo lavorato per anni alla (ri)scoperta di soundtrack italiane tra gli anni ’60 e ’80, ma nel nostro caso si è trattato di rileggere brani celebri del passato, ovviamente seguendo il nostro gusto ma senza snaturarne la struttura o l’efficacia delle melodie che li resero appunto così celebri. In certi casi, quando ci si avventura in una cover, la scelta dei suoni diviene davvero determinante.

3. Qual è il legame che hanno questi brani che sono stati reinterpretati (da Dragostea Tin Dei a L’Amour Toujours) con il periodo storico e i personaggi che vediamo nel film?

Il trait d’union è stato di rileggere dei brani celebri che in qualche modo vanno a ricreare un’atmosfera precisa intorno ai fatti che avvengono nel film (e che sono accaduti nella realtà). Brani che hanno anche inciso in qualche misura nell’immaginario adolescenziale della regista.

4. com’è stato unire artisti così diversi?

In realtà è venuto tutto in modo naturale, piacevolmente giocoso pur se affrontato con tutta la dovuta professionalità richiesta dal caso. Per la nostra versione di ‘Up Patriots To Arms’di Battiato ci siamo avvalsi di Anna Soares, la cui voce durante il chorus infonde sensualità a un brano che, per sua natura, gioca di sponda con una certa ironia di fondo. Abbiamo riletto anche ‘Tu’ di Umberto Tozzi, cosa non facile perché è uno di quei pezzi in cui si rischia un pericoloso “effetto karaoke”, ma devo dire che il risultato finale è davvero buono, anche grazie alle backing vocals di Kimerica e alle chitarra di Marco De Ritis, che aveva già suonato con proprio su ‘Dancefloor Nostalgia’.
Per quanto riguarda ‘L’Amour Tojours’, devo dire che nutrivo inizialmente qualche dubbio sull’idea di rileggere un brano dance così iconico come quello di Gigi D’Agostino, ma il gusto dei synth di Max e la voce suadente, angelica e spettrale di Kimerica mi hanno subito fatto cambiare idea, tanto che anche con i Venus la suoniamo dal vivo in chiusura dei nostri concerti, e la reazione del pubblico è sempre un tripudio. Forse perché è un brano trasversale, la classica “guilty pleasure” che in fondo piace a tutti.

5. L’esperimento Frontemare avrà un seguito?

Certamente il progetto non si ferma alla suddetta colonna sonora, anzi, abbiamo già registrato il nostro primo brano originale intitolato ‘Riviera Balera’, dal titolo italiano ma con un testo in inglese, che uscirà presto come nostro singolo, e la cui extended version vedrà la luce sulla prossima compilation della ZYX, storica etichetta tedesca dedita a sonorità Italo Disco.

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